KYKNOS (Κύκνος)
G. Gualandi
1°. - Eroe crudele e selvaggio, figlio di Ares e di Pelopeia, che assaliva i viandanti sulla strada fra Tempe e le Termopili, uccidendoli per costruire con i loro crani un [...] della Collezione Stathatos, dove viene inserito il motivo delle quadrighe, elemento non soltanto decorativo, ma corrispondente alla tradizione esiodea. Talora (oinochòe 1732 di Berlino, affollata di personaggi) K. è già morto: la lotta si svolge fra ...
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Principe dei poeti giambici, può anche esser detto col Crusius, senza iperbole, il fondatore della lirica greca. Nacque nell'isola di Paro, una fra le maggiori Cicladi. La cronologia, malcerta per gli [...] autori scompare affatto fra il tumulto della narrazione favolosa; si affaccia, ma con segni percettibili appena, nell'epica esiodea (il poeta delle Opere e giorni suol collocarsi pochi decennî avanti A.), e sembra oscurata di nuovo negli elegiaci ...
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Figura di maliarda nota, specie dall'Odissea. Ulisse, scampato ai Lestrigoni con una sola nave, giunge all'isola Eea (Αἰαίη). Vedendo sorgere un fumo, Ulisse divide in due metà i suoi compagni e manda [...] . Più importa che coloni greci identificarono presto l'isola di C. con località italiche. Già la recente appendice alla Teogonia esiodea (v. 1011 segg.) fa che C. abbia da Ulisse due figli: Agrio ("il selvaggio") e Latino, i quali lontano nei ...
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Mitico fondatore di Tebe, secondo numerose leggende sparse in tutto il mondo greco, delle quali i primi accenni si trovano già in Omero (Od., V, 333 segg.) e in Esiodo (Theog., 935 segg.) e che furono [...] tutto il mondo greco. L'origine tebana, manifesta per una quantità d'indizi e per molti riferimenti della più antica poesia esiodea, si ricollega senza dubbio con le tradizioni circa la fondazione della città e l'autoctonia dei suoi abitanti. Infatti ...
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ORFISMO
Guido Calogero
. La setta religiosa greca degli orfici trae il suo nome dalla leggendaria personalità di Orfeo: ma difficile a determinare (v. per ciò orfeo) è fino a che punto la figura del [...] con la quale egli genera la coppia Ouranos e Gaia (Cielo e Terra). Qui la teogonia orfica si ricollega alla teogonia esiodea, narrando della generazione dei Titani figli del Cielo e della Terra, del regno di Kronos-Saturno e infine del sopravvento di ...
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età Ciascuno dei periodi in cui si divide la vita umana e, per estensione, anche quelli in cui si articola lo sviluppo del mondo.
L’e. dell’uomo
Una delle classificazioni è quella che distingue una e. [...] , Messicani, zoroastrismo ecc.), e, particolarmente importante per la civiltà occidentale, nell’antichità classica. Notissima la distinzione esiodea delle e. designate con il nome di metalli: oro, argento, bronzo, ferro, secondo una concezione ...
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INTERPOLAZIONE (lat. interpolatio, da interpolare che indica propriamente un procedimento diretto a rimettere a nuovo vestiti malconci; già Plauto adopera interpolare per "mutare i connotati" a furia di [...] dell'adulterio di Afrodite con Ares nell'VIII dell'Odissea. Poesia genealogica ed enumerativa quale la Teogonia esiodea, invitava all'interpolazione. Altrettanto indubitate interpolazioni di un genere simile si trovano nella tragedia attica. Ai ...
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GENEALOGIA (gr. γενεαλογία)
Giuseppe RICCIOTTI
Arnaldo MOMIGLIANO
Armando LODOLINI
È la disciplina che tratta dell'origine e della discendenza di famiglie e di stirpi. Dopo la geografia, la cronologia [...] divine: e la genealogia fu dunque lo schema del reale, come in guise diverse si può vedere nella Teogonia esiodea o nelle varie teogonie e cosmogonie orfiche in cui peraltro sono notoriamente frammischiati degli elementi posteriori. Più complicata è ...
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LEOPARDI, Giacomo
Giovanni Ferretti
Vita. - La Rivoluzione francese s'era propagata in Italia, turbandone la vita tranquilla e lasciandovi i germi di un rinnovamento futuro: e le truppe di Bonaparte [...] della Batracomiomachia (1815), di Frontone (1816), del primo libro dell'Odissea (1816), del secondo dell'Eneide (1816), della Titanomachio esiodea (1817). Il più di questi lavori, in cui il giovane Leopardi era piuttosto un erudito che un filologo, e ...
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Visse fra gli ultimi decennî del sec. IV a. C. e la metà circa del III: durante il massimo splendore della poesia e della cultura alessandrine. Di nobile famiglia (da lui stesso celebrata in un epicedio [...] luoghi, rimangono alla superficie. Il pregio sta tutto nella perfezione formale, della lingua e del verso: imitazione omerico-esiodea secondo il più schietto gusto ellenistico.
Eppure nessun'opera consimile ebbe mai tanta fortuna. Fu l'unica opera di ...
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esiodeo
eṡiodèo agg. – Di Esìodo, il più antico poeta della Grecia continentale (vissuto prob. agli inizî del sec. 7° a. C.), autore di due poemi conservati: la Teogonìa, dove narra la nascita del mondo e degli dei, e le Opere e giorni, dove...
citerea
citerèa (alla greca citèrea) s. f. [dal lat. Cytherēa o Cythereia, gr. Κυϑέρεια (v. citerèo)]. – Appellativo di Afrodite, dal nome dell’isola di Citèra (odierna Cerigo) nel mar Egeo, la prima isola nella quale la dea era approdata...