GUALANDI, Ranieri
Dario Busolini
Nacque a Napoli, nel 1514, dal nobile Alfonso e da Cornelia Delli Monti, parente del barone Pompeo Delli Monti, protagonista di un celebre caso di eresia nel 1566.
Mosso [...] , dicendo che vi aveva aderito in gioventù credendo si trattasse di una dottrina spirituale, ma da tempo ormai la giudicava un'eresia diabolica, pari a quella di Lutero, che aveva infettato tutta l'Italia. Inoltre, dopo aver indicato i nomi di alcuni ...
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Eremitano di s. Agostino, prelato, controversista (n. Napoli - m. 1531). Provinciale (1514), poi vescovo (1517) di Mantova, scrisse contro P. Pomponazzi (De animarum immortalitate, 1519), dopo averlo invano [...] denunciato di eresia presso la curia romana, e fu uno dei primi controversisti contro Lutero. ...
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Letterato (Modena 1505 circa - Chiavenna 1571). Lettore di diritto a Modena dal 1532, fu nel 1560 processato e condannato in contumacia dall'Inquisizione, forse anche per effetto delle accuse di eresia [...] lanciategli contro da A. Caro in una famosa polemica. Vagò dal 1560 in Francia, Svizzera, Austria, accolto da Massimiliano II, cui dedicò la traduzione e il commento della Poetica di Aristotele (1570), ...
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Sovrano sasanide, regnò dal 531 al 579. Condusse lunghe guerre con l'impero bizantino, e conquistò lo Yemen (570) cacciandone gli Abissini. All'interno, ancora da principe ereditario, sgominò l'eresia [...] mazdakita, introdusse un nuovo sistema di tassazione, e curò molto l'agricoltura, con grandi lavori di canalizzazione. Sotto di lui si eseguirono traduzioni in mediopersiano di testi greci, siriaci, indiani, ...
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Poeta e matematico portoghese (Lisbona 1744 - ivi 1787); ottenne nel 1773 dal marchese di Pombal la cattedra di geometria all'università di Coimbra; ma, caduto il suo protettore, fu accusato di eresia [...] per il poema A voz da Razão (1778) e imprigionato. Dopo cinque anni di reclusione, finì la sua vita in un convento, dove scrisse i Princìpios mathemáticos (post., 1790), sintesi di aritmetica, algebra, ...
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Gian Pietro Carafa (Sant'Angelo a Scala 1476 - Roma 1559). Inquisitore, divenne papa nel 1555. Intransigente fautore della Controriforma, ampliò i poteri dell'Inquisizione e nel 1559 pubblicò il primo [...] (1542); papa dal 1555. Tutta la sua opera, prima e dopo la sua elezione a pontefice, si concentrò nella lotta contro l'eresia e nella riforma della Chiesa. A ciò fu dovuta la fondazione dei teatini (1524) che si proposero, appunto, di imporre alla ...
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Nato a Nicopoli, diacono sotto papa Aniceto, successe a Sotero nel 175 e fu pontefice fino al 189. Dovette affrontare il problema del montanismo, mentre si andavano diffondendo, a Roma, anche l'eresia [...] marcionita e quella valentiniana. Fu sepolto, secondo il Liber Pontificalis, nella necropoli vaticana. Festa, 26 maggio ...
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Antonio Ghislieri (Bosco Marengo 1504 - Roma 1572). Teologo e inquisitore domenicano, eletto papa (1566), fece applicare con intransigenza i decreti tridentini e fondò (1571) la Congregazione dell'Indice. Tutte [...] fondata essenzialmente sulla difesa del cattolicesimo dall'eresia e mirante ad ampliare i diritti giurisdizionali progetto di una lega di sovrani cattolici destinata a estirpare l'eresia in Europa, e spesso il suo intervento massiccio preoccupò l' ...
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Teologo (Germanicia, od. Maraş, ultimo quarto del sec. 4º - Grande Oasi di el-Khārga 451). Le sue dottrine furono condannate dal concilio di Efeso nel 431. N. diede il nome all'eresia nestoriana o nestorianismo, [...] che ancora oggi divide dalla Chiesa cattolica una parte dei cristiani di Oriente.
Vita
Si ritirò ben presto nel convento di Euprepios, presso Antiochia, e ricevette la sua formazione teologica dalla scuola ...
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Martire protestante (Stanehouse, Lanarkshire, 1504 circa - St. Andrews 1528). Dopo aver studiato a Parigi e a Lovanio, dove cominciò a nutrire le prime simpatie per Lutero, tornò in Scozia (1524); sospettato [...] di eresia, lasciò il paese e si recò a Marburgo dove aderì senza riserve al luteranesimo (scrisse là, nel 1527, i suoi Loci communes). Tornato in Scozia a predicare la Riforma, fu prima affrontato dall'arcivescovo Beaton e da altri prelati in ...
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eresia
ereṡìa (pop. tosc. reṡìa) s. f. [dal lat. haerĕsis (nel sign. eccles.), gr. αἵρεσις, propr. «scelta», der. di αἱρέω «scegliere»]. – 1. Dottrina che si oppone a una verità rivelata e proposta come tale dalla Chiesa cattolica e, per estens.,...
eresiare
ereṡïare (o reṡïare) v. intr. [der. di eresia] (aus. avere), pop. tosc. – Dire bestemmie o grossi spropositi: non mi far e.; dovevi sentire come eresiava.