CASTELVETRO, Giovanni
Albano Biondi
Primogenito di Niccolò e di Liberata Tassoni, fratello di Giacomo e Lelio perseguiti per eresia, nacque a Modena nel 1532.
Questa data si desume da una richiesta [...] di deroga indirizzata al duca di Modena il 19 febbr. 1602, in cui il C. dichiara che "si ritrova havere dell'età sua anni 70, per lo che non può fare obbligatione o contratto alcuno, ciò prohibendo lo ...
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Nato nel 378, morto dopo il 454, fu archimandrita di Costantinopoli, e autore dell'eresia dei monofisiti (v.). Atanasio e Cirillo con la parola ϕύσις esprimevano indistintamente concetti di natura e di [...] persona: Eutiche, avversario fanatico del nestorianismo, ma imperito teologo, non seppe distinguere, secondo i casi, il senso in cui si doveva prendere quella parola. Volendo combattere la dualità delle ...
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Sant’Uffizio, Suprema sacra congregazione del La prima delle sacre congregazioni romane, fondata da Paolo III (1542) per combattere l’eresia, e più volte riformata; storicamente deriva dal tribunale dell’Inquisizione. [...] Paolo VI, con il motuproprio Integrae servandae del 7 dicembre 1965, la ha riformata profondamente, mutandone la denominazione in Sacra congregazione per la dottrina della fede ...
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Romano (m. 217), successe a Vittore I (199), si appoggiò, nel governo della Chiesa, a Callisto, che sarebbe stato poi il suo successore. Dopo una qualche tolleranza nei confronti della eresia adozionista, [...] si oppose, appoggiandosi al monarchianismo predicato da Cleomene e Sabellio. Durante il suo pontificato ripresero, con Settimio Severo, le persecuzioni. Festa, 26 agosto ...
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Benedettino (m. 1184), predicatore e scrittore, abate di Schönau (dal 1166); combatté specialmente i Catari in Sermoni importanti per la storia dell'eresia. ...
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Famiglia ginevrina, oriunda di Lucca. Due dei suoi membri lasciarono Lucca dove erano stati condannati a morte per eresia e ribellione. Carlo (1541-1625) nel 1572 acquistò la cittadinanza ginevrina e, [...] nell'anno seguente, divenne membro del consiglio dei Duecento. Suo figlio Giovanni (1576-3 ottobre 1649) professore di teologia, salì in rinomanza per la sua traduzione della Bibbia (v. VI, p. 902) in ...
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Bruno, Giordano
G. Bruno
1548
Nasce a Nola
1566
Entra in convento a Napoli e diventa frate domenicano
1576
Sospettato di eresia fugge a Roma e lascia l’abito, si sposta poi a Lione e a Ginevra
1582
Dopo [...] un soggiorno di due anni a Tolosa, si stabilisce a Parigi
1584-85
Passa in Inghilterra: insegna a Oxford e pubblica a Londra i dialoghi italiani
1591
Nel corso di continui viaggi e spostamenti si ferma ...
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LAPINA da Firenze
Emilio Panella
Fiorentina del "popolo" di S. Lorenzo, fu moglie di Lapo, deceduto prima del 1327. Non si hanno notizie di L. prima della sua condanna per eresia, avvenuta nel 1327.
Nel [...] , e in subordine a fra Filippo, cui garantiva legittimo recupero della casa rimovendo in radice l'ipoteca di condanna per eresia. Perché allora "modicum utiles"? Non tradisce, il buon frate che ha vergato la nota, un mal dissimulato fastidio per una ...
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Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
Opera di G. Galilei, pubblicata a Firenze nel 1632, causa del processo per eresia intentato contro lo scienziato pisano conclusosi, nel 1633, con l’abiura [...] e la condanna al carcere (poi domicilio coatto). Il dialogo si svolge tra Simplicio, Salviati e Sagredo che sono rispettivamente i sostenitori delle tesi peripatetiche, copernicane e di «messer buon senso». ...
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Filosofo e teologo (n. Bène, presso Chartres - m. Parigi 1206). Insegnò a Parigi logica e arti liberali, e in seguito teologia. Accusato di eresia nel 1204, si appellò a Innocenzo III che confermò la condanna, [...] onde A. fu costretto ad abiurare i proprî errori. Ma la tradizione del suo insegnamento (del quale non abbiamo dirette testimonianze) sopravvisse alla sua morte; e nel 1210 i seguaci, detti amalriciani ...
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eresia
ereṡìa (pop. tosc. reṡìa) s. f. [dal lat. haerĕsis (nel sign. eccles.), gr. αἵρεσις, propr. «scelta», der. di αἱρέω «scegliere»]. – 1. Dottrina che si oppone a una verità rivelata e proposta come tale dalla Chiesa cattolica e, per estens.,...
eresiare
ereṡïare (o reṡïare) v. intr. [der. di eresia] (aus. avere), pop. tosc. – Dire bestemmie o grossi spropositi: non mi far e.; dovevi sentire come eresiava.