ANGIULLI, Andrea
Eugenio Garin
Nacque a Castellana, in provincia di Bari, il 12 febbr. 1837, di famiglia agiata. Studiò a Molfetta e a Bari; intorno al 1857, e forse prima, andò a Napoli, ove seguì [...] scuola normale froebeliana fondata a Napoli nell'istituto della Schwabe, istituto di cui sarà presidente quando verrà eretto in entemorale. Del metodo froebeliano si interessò allora non poco, in conferenze a Napoli e a Bari; presiedette più volte ...
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Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, [...] suo utile, ma anche per lo svolgimento della sua personalità culturale-morale. La costruzione politica di Constant, che è la più sistematica, antindividualistiche e stataliste. Lo S. non è un ente politicamente neutro, ma deve avere una sua ideologia ...
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Giobèrti, Vincenzo. - Filosofo e uomo politico (Torino 1801 - Parigi 1852). Sacerdote, fu ministro (1848) e presidente del Consiglio (1848-49) del Regno di Sardegna e sostenitore del processo di unificazione [...] scrivendo gran parte delle opere. Nel 1843 pubblicò Del primato morale e civile degli italiani in cui perorava una soluzione federalista sua "formula ideale", "l'Ente crea l'Esistente e l'Esistente ritorna all'Ente": cioè l'universale razionale si ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] ricerca filosofica si sposta verso i problemi antropologici (conoscenza, moralità). Protagonisti di questo nuovo indirizzo sono i cosiddetti sofisti, centro della sua riflessione non è più quel particolare ente che è l’uomo, bensì l’Essere. Ora ...
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Filosofo e teologo (Roccasecca 1225 o 1226 - Fossanova 1274). Fanciullo, oblato nel monastero di Montecassino, studiò poi a Napoli ove ebbe maestri (la notizia è di G. Tocco) Martino di Dacia e Pietro [...] nel senso d'un essere incompleto, che può diventare un determinato ente, pur non essendo ancora tale. Ciò che è in potenza, dei beni che diviene misura della bontà degli atti morali. Ma la moralità presuppone anche la presenza nel soggetto di "abiti ...
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Filosofo e scrittore (Ginevra 1712 - Ermenonville, Oise, 1778). Figlio di un orologiaio, non ebbe una regolare istruzione, e a soli tredici anni fu mandato come apprendista presso un incisore, occupazione [...] composto di tutti i membri, che trae dall'atto della propria volontà il suo io comune. Lo stato è quindi una persona morale, un ente collettivo che non s'identifica né con una persona, né con la somma aritmetica della volontà di tutti, ma con la ...
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Filosofo ed economista tedesco (Treviri 5 maggio 1818 - Londra 14 marzo 1883). Proveniente da una famiglia borghese di origine ebraica, studiò a Bonn e poi a Berlino, dove entrò in contatto con la sinistra [...] , ma l'uomo esistente e reale, nella sua determinatezza di ente naturale. Senonché, a differenza di Feuerbach che nella sua polemica schiavistica antica, o della società feudale, ecc. La morale, la religione, la metafisica, tutto ciò che appartiene ...
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società Insieme di individui o parti uniti da rapporti di varia natura, tra cui si instaurano forme di cooperazione, collaborazione e divisione dei compiti, che assicurano la sopravvivenza e la riproduzione [...] direzione e coordinamento si presume esercitata dalla s. o ente che controlla le altre o che redige il bilancio di natura precedente la s. politica è già uno stato morale: l’individuo appare infatti titolare di diritti innati e inalienabili, ...
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Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge. In altre accezioni, il potere [...] la definizione data da Ulpiano nel Digesto, la g. è principio e virtù morale che consiste nel dare a ciascuno il suo (suum cuique tribuere). Tale formula (quanto meno nel caso si tratti di ente pubblico diverso dallo Stato), di chiedere la ...
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ente
ènte s. m. [dal lat. tardo ens entis, in funzione di part. pres. del verbo esse «essere»]. – 1. a. Nel linguaggio filos., ciò che esiste, ciò che è in assoluto senz’altra determinazione: e. reale, finito, creato; e. immaginario, ideale;...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...