Abramovitz, Moses
Economista statunitense (New York 1912 - Stanford, California, 2000). Studiò a Harvard, alla Columbia University e insegnò poi a Stanford in California. Fu studioso di grande rilievo [...] sui temi del ciclo e dello sviluppo, con lavori soprattutto di taglio empirico; elaboratore di fatti stilizzati, economista pragmatico, fu sempre alieno dagli eccessi dell’econometrismo e dall’esaltazione del liberismo puro. Sottolineò taluni aspetti ...
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Economista (Villanova Monteleone 1902 - Milano 1982); prof. di ragioneria generale e applicata nelle univ. di Venezia, Cattolica di Milano, Torino e Roma. Fu allievo di G. Zappa e ne continuò gli studî [...] integrandoli con esperienze aziendali dirette accrescendone il valore dal punto di vista empirico. Opere principali: I finanziamenti iniziali d'impresa. Le emissioni di azioni e di obbligazioni (1931); Costituzioni ed emissioni finanziarie nelle ...
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L'assoluto, in senso empirico, è ciò che è per sé pensato, non in relazione ad altro, anche se in altri rapporti è condizionato o relativo; in senso gnoseologico è ciò che necessariamente è da riconoscere: [...] " (Gentile). Ma questo dommatismo della sostanza o della monade assoluta viene a urtarsi contro le conseguenze scettiche dell'empirismo inglese, che, partito dall'esperienza e quindi dalla omogeneità dell'oggetto al soggetto, non può ammettere altra ...
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IPOTESI
Guido CALOGERO
Il termine greco ὑπόϑεσις ("supposizione", da ὑπό "sotto" e τίϑημι "pongo") entrò nel linguaggio filosofico con Platone, che talora designò con quel nome le idee, dal punto di [...] della natura verificatosi dal Rinascimento in poi. Sulle prime l'ipotesi fu, di fronte al nuovo ideale dell'accertamento empirico, oggetto piuttosto di dispregio che di valutazione: di qui, per es., il newtoniano hypotheses non fingo. Ma più tardi ...
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NOUMENO
Guido Calogero
. Termine filosofico, originario della filosofia platonica ma messo in uso specialmente da quella kantiana. Per Platone, νοεῖν ("intelligibili") o "intellette": participio presente [...] verbo νοεῖν "intelligere") sono le idee in quanto distinte dagli αἰσϑητά, gli oggetti sensibili del mondo empirico. Per Kant una simile assoluta distinzione non può naturalmente sussistere, perché l'intelletto appercepisce e categoricamente ordina ...
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Scienza del linguaggio. Secondo F. de Saussure i compiti primari della l. sono: a) descrivere il maggior numero possibile di lingue storico-naturali e famiglie di lingue sia nella loro funzionalità in [...] 20° sec. è la presenza di una dialettica tra la l. formale (nomologico-deduttiva, theory-oriented) e quella empirico-descrittiva (induttiva, data-oriented). Al primo filone fanno capo gli sviluppi dipendenti dalla grammatica generativa di N. Chomsky ...
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pectina
Amedeo Alpi
Componente fondamentale della struttura della parete cellulare facente parte della variegata famiglia dei polisaccaridi – polimeri di zuccheri semplici – di parete. Le pectine sono [...] polisaccaridi assai eterogenei, a catena ramificata, altamente idratati e ricchi in acido D-galatturonico. Secondo il metodo empirico che viene tradizionalmente usato per definire i polisaccaridi di parete, le pectine sono quei materiali che vengono ...
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Tribù
Ugo Fabietti
Introduzione
Nonostante abbia costituito per molto tempo uno dei termini più qualificanti il lessico dell'etnologia, dell'antropologia sociale e dell'antropologia culturale, quello [...] sull'etnicità.
Oltre alle osservazioni di chi, come Nadel, poneva l'accento sulla non riscontrabilità della tribù a livello empirico, vi furono anche i lavori di quanti, pur non entrando nel merito della discussione, contribuirono a erodere l'idea ...
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In senso generale, errore o incertezza che risulta dall’uso di termini equivoci. In questa accezione il termine viene usato da Aristotele (Elenchi sofistici, cap. 4) per segnalare specificamente l’ambiguità [...] pura (➔), l’Analitica, che reca come titolo Dell’anfibolia dei concetti della riflessione, a causa dello scambio dell’uso empirico dell’intelletto con l’uso trascendentale. La riflessione è l’attività grazie alla quale decidiamo se un concetto abbia ...
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puro
Aggettivo usato in ambito gnoseologico già nel 16° sec. per indicare l’attività di una funzione conoscitiva, in quanto si presenta del tutto indipendente dalle altre. Kant diede al concetto un significato [...] . In questo stesso senso Fichte contrappose un «Io p.» incondizionato a un «Io empirico», determinato dall’esperienza. Avenarius verso la fine dell’Ottocento introdusse il concetto di «esperienza p.», idealmente precedente la distinzione del fisico ...
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empirico
empìrico agg. [dal lat. empirĭcus, gr. ἐμπειρικός, der. di ἐμπειρία «esperienza»] (pl. m. -ci). – 1. Nel linguaggio filos., di ciò che appartiene all’esperienza, opposto a innato, razionale, sistematico, puro. In partic.: a. In antitesi...
empire
(o émpiere) v. tr. [lat. implēre, comp. di in- e plēre (usato solo in composizione e nei der.: cfr. plenus «pieno»)] (pres. indic. émpio, émpi, émpie, empiamo, empite, émpiono; pres. cong. émpia, ecc.; imperat. émpi, empite; pass. rem....