Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] della scuola di Chartres (Thierry di Chartres e Guglielmo di Conches), dove preciso e sottolineato è il rapporto tra scientia ed eloquentia, come anche l’opera di Abelardo (oltre ai versi e alle famose lettere scambiate con Eloisa) e quella, vasta e ...
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Col termine burocratese si indicano, con accezione negativa, lo stile comunicativo e il linguaggio inutilmente complicato utilizzati da amministrazioni e istituzioni pubbliche nelle comunicazioni (prevalentemente [...] e costrutti francesi nella lingua degli uffici, e l’anno successivo Vincenzo Monti, nella Prolusione al suo corso di eloquenza all’Università di Pavia, non si limitava a inveire contro «il barbaro dialetto nelle pubbliche amministrazioni, ove penne ...
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Il termine paretimologia fu coniato dal linguista italiano Vittore Pisani (19672) con l’intenzione di rimpiazzare la più antica denominazione etimologia popolare (traduzione italiana del ted. Volksetymologie [...] . 1498) < cerretano «abitante di Cerreto, presso Spoleto». I commercianti della cittadina umbra erano noti per la loro eloquenza sui mercati, fatto a cui forse si deve l’incrocio (dapprima ludico) con ciarlare. I contatti commerciali medievali sia ...
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GABRIEL (Gabriele, Cabriele), Jacopo
Elena Del Gallo
Nacque a Venezia nel 1510 dal patrizio Jacopo, figlio del cavaliere Bertucci, fratello di Trifone.
Il padre ricoprì cariche nell'amministrazione [...] 33, 38; P. Bembo, Opere in volgare, a cura di M. Marti, Firenze 1961, pp. 767 s.; G. Fontanini, Biblioteca dell'eloquenza italiana, a cura di A. Zeno, Venezia 1753, t. I, p. 21; G. Tiraboschi, Storia della letteratura italiana, Venezia 1772-1781, VII ...
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Stato dell’Europa meridionale, comprendente la parte inferiore della Penisola Balcanica, gli arcipelaghi delle Ionie e dell’Egeo e l’isola di Creta. Confina a NO con l’Albania, a N con Repubblica della [...] (460-396 circa), con cui la storia diviene narrazione di fatti umani, indagati nei rapporti di causa ed effetto.
L’eloquenza, grazie all’indirizzo sofistico fu considerata non soltanto come una pratica necessità ma come un’arte. Tra gli oratori che i ...
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Con la metafora dell’immagine di una lingua ci si riferisce ai giudizi e alle opinioni che su questa lingua sono prodotti da parlanti di altre lingue. Si tratta di giudizi intuitivi, non fondati su fatti [...] l’autore e critico John Dryden dice dell’italiano:
Ha derivato dal greco e dal latino tanta copiosità ed eloquenza (copiousness and eloquence) nella composizione e formazione delle parole, che (se dopo tutto vogliamo chiamarlo ‘barbaro’) si tratta ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] si rende obbligatorio nella scuola superiore lo studio dell’italiano e viene istituita nell’ateneo torinese una cattedra di «eloquenza italiana». Qui come altrove si compongono antologie e grammatiche con precise finalità didattiche, tra le quali si ...
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GAZA, Teodoro
Concetta Bianca
Figlio di Antonio, nacque a Salonicco probabilmente intorno al 1408-10. Suoi fratelli furono Andronico, Giorgio e Demetrio.
Se il luogo di nascita del G. è confermato dal [...] giovani. Proprio nel 1446 il Filelfo ribadiva in una lettera a Francesco Barbaro la superiorità del G. quanto a cultura ed eloquenza, mentre il figlio Giovanni Mario intorno a quegli anni gli dedicava il suo De paupertate. Nella Ferrara di Guarino e ...
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In ambito linguistico e letterario, con purismo si intende ogni dottrina e atteggiamento critico-normativo, a carattere tradizionalista, che rifiuta e condanna con intransigenza ➔ neologismi, tecnicismi, [...] e politico, scrisse nel 1809 la Storia della guerra d’indipendenza degli Stati Uniti d’America, in una lingua ornata ed eloquente, puristicamente priva di gallicismi. Del 1811 è la Dissertazione sopra la vita, le opere, ed il sapere di Guido d’Arezzo ...
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FORNACIARI, Luigi
Domenico Proietti
Nacque a Lucca il 17 sett. 1798 da Angelo, "tesoriere pubblico" nell'amministrazione ducale, e da Rosaria Tognini.
Studiò grammatica e retorica nelle scuole di S. [...] in favore di Leopoldo II (5 ott. 1847), il F., che nei mesi precedenti aveva sperato invano di ottenere la cattedra di eloquenza a Pisa (tenuta da G. Rosini, che non volle cederla), soggiornò a Firenze dal novembre 1847 al maggio dell'anno successivo ...
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eloquenza
eloquènza s. f. [dal lat. eloquentia; v. eloquente]. – 1. L’arte e la tecnica di parlare o scrivere con efficacia, in modo da persuadere e commuovere gli uditori o lettori: cattedra, trattato di e.; e. sacra o religiosa, forense,...
eloquente
eloquènte agg. [dal lat. elŏquens -entis, part. pres. di elŏqui «esprimere, esporre», comp. di e-1 e loqui «parlare»]. – Che ha eloquenza, che parla con facilità, e soprattutto con efficacia e forza di persuasione: parlatore, oratore,...