(V, p. 458; App. I, p. 196; II, I, p. 311; III, I, p. 176; IV, I, p. 196)
Negli anni Settanta e Ottanta, lo sviluppo socioeconomico austriaco è stato simile, nei tratti essenziali, a quello dei paesi più [...] a Vienna dal 1957. Dal 1973 è professore di composizione alla Hochschule für Musik. Dopo l'esperienza dodecafonica ha aderito a un indirizzo di avanguardia, sperimentando l'uso di tecniche compositive avanzate (esempi di procedimento aleatorio ...
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Persona e vita umana
Roberto Esposito
Il paradosso della persona
Sulla copertina del numero di dicembre 2006 della rivista «Time», tradizionalmente dedicata ai personaggi dell’anno, appare la foto di [...] semantico della grande letteratura – come, del resto, di tutta l’arte contemporanea, dalla pittura non figurativa alla musica dodecafonica, al cinema. Quando Maurice Blanchot (1907-2003) afferma che «scrivere equivale a passare dalla prima alla terza ...
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BUSONI, Ferruccio (Benvenuto Michelangelo Dante)
Raoul Meloncelli
Nato a Empoli il 1º apr. 1866 da Ferdinando, anch'egli empolese d'origine corsa, apprezzato clarinettista, e da Anna Weiss, triestina [...] cui l'ottava veniva a consistere di dodici suoni, constatazione con cui profeticamente si preannunciava l'avvento della teoria dodecafonica e alla quale, osserva il Pannain (1954), si aggiungeva l'intuizione del dualismo modale, per cui il rapporto ...
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Stato dell’Europa centrale, confina a N con la Danimarca, a E con la Polonia e la Repubblica Ceca, a SE e a S con l’Austria, a SO e a O con la Francia, la Svizzera il Belgio e il Lussemburgo, a NO con [...] , posero la sede della cosiddetta Seconda scuola viennese, dando origine prima alla musica atonale e poi alla teoria dodecafonica. Tale corrente trovò un oppositore in P. Hindemith, considerato il massimo rappresentante dell’indirizzo tonale e del ...
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FRANCIA
Giuliano Bellezza
Giannandrea Falchi
Bruno Tobia
Jacqueline Risset
Eugenia Equini Schneider
Marina Righetti Tosti-Croce
Jean-Louis Froment
Claudio Varagnoli
Nicola Balata
Stefania Parigi
(XV, [...] della musica francese nella seconda metà del secolo. Successore spirituale di R. Leibowitz − il primo a introdurre in F. la dodecafonia di Webern −, egli pone le basi della nuova musica in un testo del 1949, Quatre Etudes de rythme (in particolare ...
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GRECIA
Francesco Cacciabue
Livio Tornetta
Antonio Solaro
Emanuele Banfi
Mario Vitti
Vincenzo Tiné
Nunzio Allegro
Antonino Di Vita
Efi Strousa
Claudio Varagnoli
Nicola Balata
Angela Prudenzi
(XVII, [...] e il 1924 −, ma in un modo assai più deciso, Skalkottas fu tra i primi compositori greci a introdurre in G. la tecnica dodecafonica. Allievo per la composizione di Ph. Jarnach (1925-27) e di A. Schönberg (1927-31), lasciò la Germania nel 1933 per far ...
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MESSICO
Francesco Cacciabue
Livio Tornetta
Carlo Amadei
Dario Puccini
Samuel Montealegre
Aldo Mantovani
Nicola Balata
Stefania Parigi
(XXII, p. 958; App. I, p. 836; II, II, p. 288; III, II, p. [...] , formando alla sua scuola un'intera generazione di giovani compositori. Nelle opere del periodo Halffter ricorre alla tecnica dodecafonica e seriale, come nella Sonata per violoncello e pianoforte (1960), e in Música per 2 pianoforti (1965).
Fra ...
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ITALIA (XIX, p. 693; App. I, p. 742; App. II, 11, p. 72)
Roberto ALMAGIA
Mario DI LORENZO
Giovanni SPADOLINI
Arnaldo BOCELLI
Giulio Carlo ARGAN
Alberto PIRONTI
*
Confini e area. - Secondo gli accordi [...] , ai più giovani. Anche in Italia, come in altri paesi, si è verificato un accostamento di parecchi compositori alla tecnica dodecafonica: accanto a Dallapiccola, che è il più noto di questi compositori, si sono serviti in maniera più o meno rigorosa ...
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dodecafonia
dodecafonìa s. f. [comp. di dodeca- e -fonia]. – Sistema di composizione musicale, introdotto nei primi decennî del sec. 20°, in cui i dodici suoni della scala cromatica temperata (quelli, per es., producibili con i 12 tasti bianchi...