Il vocabolo, già usato nell’antichità per indicare il movimento ascendente della melodia, fu introdotto nella moderna terminologia musicale da H. Riemann per indicare le variazioni di movimento all’interno [...] spesso modificate attraverso l’aggiunta di comparativi di maggioranza o minoranza (per es., Poco Allegro), di superlativi e diminutivi (per es., Prestissimo) o con ulteriori espressioni che chiariscano meglio il carattere del brano in questione (per ...
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bracco
Federigo Tollemache
Offre un'attestazione nelle Rime, nella forma del diminutivo, e una nel Convivio. In entrambe è usato in senso letterale. In Rime LXI 1 Sonar bracchetti, e cacciatori aizzare [...] ") e quelli di febbraio e del venerdì (" Et ogni venerdì gran caccia e forte / veltri, bracchetti, mastin e stivori "). I diminutivi in -etto non sono rari nella poesia dantesca; in questo passo il suffisso allude alla corporatura piccola e agile del ...
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I suffissi sono ➔ affissi (tecnicamente, morfi legati), cioè elementi non liberi con funzione flessiva oppure derivazionale che nel formare una parola si aggiungono alla parte finale di una radice o di [...] per numero di parole, in uso, sia per la percentuale di ➔ neologismi, sia nella formazione di alterati (diminutivi, accrescitivi, vezzeggiativi e peggiorativi; ➔ alterazione; cfr. Iacobini & Thornton 1992; Peša Matracki 2006, per considerazioni ...
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I peggiorativi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) ottenuti per ➔ derivazione, il cui significato implica una valutazione negativa da parte del parlante, che in questo modo prende le distanze rispetto [...] comico Roberto Benigni all’indirizzo di papa Giovanni Paolo II).
Possono assumere valore peggiorativo anche prefissi accrescitivi o diminutivi come iper-, che «indica quantità superiore al normale» e «può talvolta esprimere eccesso, e di conseguenza ...
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Sotto il nome di intensificatori sono riunite tutte quelle espressioni (nomi, avverbi, aggettivi, sintagmi) che contribuiscono all’amplificazione di un aggettivo, di un nome, di un verbo, di un avverbio, [...] x); morfologicamente rientra nella categoria dell’alterazione, comprendendo – all’interno di questa – gli accrescitivi e i diminutivi; dal punto di vista della tipologia testuale (o stilistica) rientra nell’uso del discorso brillante (Sobrero 1993 ...
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I prefissi sono ➔ affissi (tecnicamente morfi legati), cioè elementi che non possono occorrere da soli, che si aggiungono alla parte iniziale di una parola (tecnicamente, un lessema). Tale processo di [...] , plurisecolare), la ripetizione (rifare). Possono esprimere anche valori di ➔ alterazione, sia diminutivi (miniappartamento) sia, soprattutto, accrescitivi (supermercato) e intensificativi (stravincere; ➔ intensificatori). Un ristretto ...
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economia Per a. di monete si intende la contraffazione del valore della moneta attraverso la riduzione del suo contenuto di metallo nobile. Contro tali alterazioni fraudolente, praticate in particolare [...] , spregiativi e peggiorativi. Nella formazione dei sostantivi alterati si ha spesso cambio di genere in accrescitivi e diminutivi (una stanza - uno stanzone). In qualche caso gli alterati assumono un significato diverso da quello del vocabolo ...
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La categoria dei nomi di massa, presente in molte lingue del mondo, è costituita da ➔ nomi che presentano diverse proprietà, in particolare:
(a) indicano tipicamente sostanze o materie anziché individui;
(b) [...] dipenderebbero da formaggio e pane già numerabili (due formaggi caprini freschi; pani e pesci). Ancora, i casi comuni di diminutivi come birretta o vinello in enunciati come ottima questa birretta, ce l’hai ancora quel vinello? si riferiscono a birra ...
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traduttese
s. m. Il linguaggio usato dai traduttori, talvolta caratterizzato da un’eccessiva semplificazione di formule e registri linguistici.
• La letteratura italiana contemporanea è scritta, anziché [...] , elementi molto creativi della nostra lingua quali i «morfemi», quei pezzetti di parole che le modificano, come diminutivi e accrescimenti («casine», «manone», «occhietti»…), o superlativi (in un testo tradotto non si trova «case bellissime» ma ...
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Antropologia
Una delle grandi famiglie in cui si dividono tradizionalmente, in base a un criterio linguistico, i gruppi africani. Benché il termine B. (propr. «gli uomini», plur. di muntu «uomo») non abbia [...] La caratteristica principale è la complessa struttura morfologica. I sostantivi sono divisi in classi (persone, animali, piante, diminutivi ecc.), distinte mediante prefissi che variano dal singolare al plurale, la declinazione è embrionale e l’unico ...
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diminutivo
agg. e s. m. [dal lat. tardo deminutivus]. – Propr., atto a diminuire, che vale a diminuire. In grammatica, forma d. (o più comunem. diminutivo s. m.), derivazione morfologica di un nome che serve a indicare una diminuzione quantitativa,...