VIRTÙ
Delio CANTIMORI
Enrico ROSA
Antonia NAVA
. Valore, eccellenza di buona qualità; potenza, vigore, forza, qualità connaturata; retta e costante volontà di fare il bene; armonia di vita. Nella [...] capacità, attitudine, disposizione naturale). Mentre Aristotele svolgeva la sua dottrina etica attraverso la distinzione tra virtù dianoetiche e virtu etiche, gli stoici costruivano sul loro concetto fondamentale dell'identità di ragione e natura una ...
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In senso ampio, quel ramo della filosofia che si occupa di qualsiasi forma di comportamento (gr. ἦθος) umano, politico, giuridico o morale; in senso stretto, invece, l’e. va distinta sia dalla politica [...] nella vita secondo ragione. È solo con il prevalere delle facoltà razionali e con la realizzazione delle virtù dianoetiche (sapienza, scienza, intelligenza, arte, saggezza) che l’uomo può essere felice. Anche laddove sono gli impulsi sensibili a ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Aristotele
Enrico Berti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Aristotele è l’autore del primo sistema filosofico-scientifico elaborato nella [...] , come si dice nella Politica, educa i giovani alle virtù etiche, quella prodotta dalla tragedia educa gli adulti alle virtù dianoetiche, cioè alla saggezza.
Se la “catarsi” è lo scopo della tragedia, il suo oggetto ed elemento più importante è il ...
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virtù (vertù, virtute, virtude, vertute, vertude)
Philippe Delhaye-Giorgio Stabile
Sostantivo femminile, di altissima frequenza nelle opere di D., dove indica fondamentalmente una ‛ capacità naturale [...] a Seneca (Mn II V 3) ma in realtà parte della Formula vitae honestae di Martino di Braga (cfr.).
Quanto alle v. dianoetiche (una vertù che si chiama scientifica, e una che si chiama ragionativa, o vero consigliativa: e con quest[e] sono certe vertudi ...
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mente
Alfonso Maierù
Nell'uso dantesco il termine designa la somma delle capacità più alte dell'uomo e, di volta in volta, l'intelletto, la ragione, la memoria; è usato anche a designare l'intelletto [...] valenze, viene utilizzato per rendere i greci νοῦς e διάνοια nei contesti nei quali si parla dell'anima razionale e delle virtù dianoetiche; va notato a questo proposito che in Eth. Nic. VI 2 διάνοια è tradotto con mens e glossato così da Tommaso d ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Le etiche antiche tra bene, virtu e felicita
Federico Zuolo
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dietro le profonde diversità che animano [...] indica l’espressione dell’eccellenza in un determinato campo, e distingue due tipi di virtù: quelle etiche e quelle dianoetiche. Le virtù etiche sono quelle del carattere, ovvero relative alla sfera emotiva e non razionale dell’anima individuale, per ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Marsilio da Padova
Gregorio Piaia
Sarebbe oggi ingenuo non riconoscere il sovraccarico teorico e ideologico cui le dottrine di Marsilio furono sottoposte nel secondo Ottocento e in buona parte del Novecento, [...] del vivere associato, anche se Marsilio nell’accennare alla «civilis felicitas» non dà alcun rilievo all’esercizio delle virtù dianoetiche, che per lo Stagirita è possibile solo grazie alla polis e che costituisce la realizzazione più alta dell’umana ...
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Filosofia
Vincenzo Placella
. Il concetto di f. in Dante. Per f., ai tempi di D., s'intendeva tutto l'ambito del sapere compreso nelle opere di Aristotele, il Filosofo per antonomasia. Anzi, negli ultimi [...] [due volte], III XV 11 [due volte] e 14, IV VI 15, XV 14) D. riconosceva la superiorità oggettiva delle virtù intellettuali (dianoetiche) e della contemplazione (IV XVII 9-11) che di esse si nutre, rispetto a quelle morali e alla vita attiva che da ...
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Filosofo greco (n. Licopoli, Egitto, 203-206 - m. in Campania 269-270), massimo rappresentante del neoplatonismo antico. P. è autore delle Enneadi, cioè di sei gruppi di nove scritti ciascuno, raccolti [...] ultimo dell'umano operare, mentre nell'intuizione del primo principio culmina l'ascesa etica che, progredendo dalle virtù etiche a quelle dianoetiche, si attua come ritorno all'Uno di ciò che dall'Uno ha tratto origine. Ma d'altronde, in quanto l'Uno ...
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GIUDIZIO (fr. jugement; sp. juicio; ted. Urteil; ingl. judgment)
Guido Calogero
In generale, nome della funzione logica che connette, affermativamente o negativamente, un soggetto con un predicato.
La [...] era conosciuto in forza dell'attività noetica del pensiero, mentre la loro sintesi (σύνϑεσις, συμπλοκή) era opera del pensiero dianoetico (διάνοια), che a tale scopo si serviva del concetto dell'essere, abbassato con ciò a funzione copulativa. Non ...
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dianoetico
dianoètico agg. [dal gr. διανοητικός, der. di διανόησις «pensiero»] (pl. m. -ci). – Nel linguaggio filos., relativo alla dianoia: pensiero d., nella gnoseologia aristotelica, l’attività mentale che viene messa in atto dal pensiero...
contraddizione
contraddizióne (o meno corretto contradizióne) s. f. [dal lat. contradictio -onis, der. di contradicĕre «contraddire»]. – 1. a. Il contraddire, il contraddirsi: cadere in c.; cogliere in c.; spirito di c., tendenza abituale...