Ruoli maschili e femminili
Birgitta Nedelmann
1. La costruzione dei ruoli di genere
I ruoli maschili e femminili sono il prodotto di processi interattivi di costruzione e di interpretazione. In questa [...] al comportamento sessuale in strutture di ruolo maschili e femminili ha inoltre l'effetto sociale di creare il fenomeno della devianza sessuale. La possibilità che si offre costantemente sia all'uomo che alla donna di violare o di cambiare le ...
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Suicidio
Realino Marra
Suicidio e scienze sociali
Nella cultura occidentale, dall'antichità fino a tutto il Settecento, il suicidio è stato oggetto prevalentemente di valutazioni giuridiche, morali [...] e porti dunque al suicidio (egoistico, anomico o altruistico) una certa quota di individui. E anzi tale fenomeno (come la devianza, del resto) non è solo normale, ma anche utile.
È necessario infatti che in ogni organizzazione collettiva tutte e tre ...
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(App. II, I, p. 762; IV, I, p. 580)
Attore e commediografo italiano, morto a Roma il 31 ottobre 1984. Con Gli esami non finiscono mai (1974) si conclude la lunga e fortunata attività drammaturgica di Eduardo [...] del 1977. Il suo impegno umano e civile, sbocciato insieme alla carica politica, si è rivolto ai problemi della devianza minorile, con un particolare interessamento per i giovanissimi carcerati del Filangieri di Napoli. Da ricordare, inoltre, i due ...
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ONLUS [Organizzazione Non Lucrativa di Utilita Sociale]
Stefano Zamagni
ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) Figura giuridica di natura fiscale, nata con il d. legisl. 460/1997 relativo [...] indigenti, gli anziani non autosufficienti o in condizioni di disagio economico, i minori abbandonati, orfani o in situazioni di devianza, i profughi, gli immigrati non abbienti.
Le agevolazioni fiscali
Fine specifico del d. legisl. 460/1997 è di ...
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Criminalità organizzata
Pino Arlacchi
Introduzione
Molti studiosi oggi concordano nel definire la criminalità organizzata come un insieme stabile di imprese insediate nei maggiori mercati illeciti come [...] in un dato contesto. Questa è collegata, a sua volta, a due fattori.
1. L'estensione delle aree di devianza e di marginalità presenti in loco. In una società industriale avanzata dai ruoli rigidamente formalizzati come quella giapponese, per esempio ...
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Degenerazione
Giulio Barsanti
Giorgio Bignami
Il termine degenerazione, letteralmente "modificazione del genere", "deviazione dal genere", può significare alterazione, trasformazione, o passaggio da [...] salienti. In primo luogo, l'impostazione di Morel, pur abbracciando un campo già vasto di patologia somatica e di devianza psichica, si andò estendendo sempre più nei decenni successivi fino ad arrivare a comprendere, oltre alla 'debolezza mentale' e ...
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(App. V, i, p. 760)
Lo studio del fenomeno della delinquenza, condotto con metodo positivo, e quello del delinquente, condotto con i metodi naturalistici delle scienze comportamentali, sono trattati nell'Enciclopedia [...] ma per noia. La recrudescenza e la riattualizzazione del fenomeno delle bande di giovanissimi, tipica espressione della devianza minorile statunitense degli anni Sessanta, oggi diffusissima nel contesto europeo, è sintomo, spesse volte, del 'disagio ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel panorama della società europea della seconda metà dell’Ottocento si affermano movimenti [...] servirsi di istituzioni pubbliche come il contratto, ma anche assoggettarsi ad esse.
La società, realtà contingente. La devianza sociale
Il grande interesse di Durkheim per le istituzioni ispira la sua consapevolezza del pericolo che rappresenta per ...
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MANSELLI, Raoul
Diego Quaglioni
Nacque l'8 giugno 1917, da Alessandro e da Elvira Speranza, a Napoli, dove compì gli studi universitari alla scuola di E. Pontieri e di A. Omodeo.
Al loro esempio, morale [...] non solo e non tanto come fenomeni di devianza ecclesiastica, ma come fermento spirituale rivelatore delle Federico II re di Sicilia (Torino 1970-71) e su I fenomeni di devianza nel Medioevo (ibid. 1972 e 1973), e di quelli su Federico Barbarossa ...
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Criminologia
Jean Pinatel
Introduzione
Origini e sviluppo
Un lungo periodo prescientifico precede la nascita della criminologia e la sua organizzazione in quanto disciplina a sé stante. Anche se la [...] etichettamento poliziesco e giudiziario avvenga a danno delle classi lavoratrici. I rapporti tra marxismo e teoria radicale della devianza sono tuttora in discussione, ma comunque la criminologia radicale si è diffusa e ha fatto proseliti soprattutto ...
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devianza
devïanza s. f. [der. di deviare]. – 1. Termine usato per indicare quei comportamenti che si allontanano da una norma o da un sistema di regole; in partic., in sociologia, la non conformità agli standard normativi del gruppo o sottogruppo...
desocializzazione s. f. La perdita della capacità da parte dell’individuo di modellare il proprio comportamento e le proprie caratteristiche conformandoli alle norme, alle relazioni e ai valori sociali condivisi. ♦ L'anonimato tende ad avvolgere...