Eliot, Thomas Stearns
Rosa Maria Colombo
Lo scrittore della crisi della modernità
Poeta e critico letterario di lingua inglese assai influente nel Novecento, Thomas Stearns Eliot ha elaborato nella [...] sua opera l'esperienza traumatica delle due guerre mondiali. Al deserto spirituale delle affollate metropoli moderne ha contrapposto la virtù della parola poetica come approdo di salvezza
Lo sbarco nella terra desolata
Nato nel 1888 a Saint Louis, ...
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Esploratore (Vegesack, Brema, 1831 - Rüngsdorf, Godesberg, 1896). Recatosi come medico della Legione straniera in Algeria, poi nel Marocco, compì (dopo il 1861) numerosi viaggi nell'Africa settentrionale, [...] soprattutto nell'Atlante e nel Sahara, giungendo (1867) fino a Bornu e a Lagos. Visitò il Deserto Libico (1869 e 1873-74) e compì quindi un viaggio in Abissinia (1876). Numerosi i suoi scritti. Amico dell'Italia, propugnò la necessità di un' ...
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Scrittore (Belluno 1906 - Milano 1972), fratello di Adriano B.-Traverso; redattore del Corriere della sera, per il quale fu anche corrispondente di guerra; imbarcato su navi della marina militare. Nei [...] romanzi Bàrnabo delle montagne (1933), Il segreto del bosco vecchio (1935), Il deserto dei Tartari (1940), Il grande ritratto (1960), e i suoi racconti raccolti in Sessanta racconti (1958), Il colombre e altri cinquanta racconti (1966), mettono in ...
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Dinastia di emiri arabi che dominarono nella regione intorno a Damasco e nella Transgiordania come vassalli dell'Impero bizantino nei due secoli anteriori al sorgere dell'Islam. Col titolo di "filarchi" [...] (capi tribù), essi furono impiegati dai Bizantini nella custodia del confine verso il deserto, sia per respingere le incursioni dei nomadi, sia per contrapporli ai Lakhmidi di al-Ḥīra sull'Eufrate, vassalli arabi dell'Impero persiano. La storia dei G ...
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Regista cinematografico italiano (Ferrara 1912 - Roma 2007), tra i più significativi del nostro dopoguerra. Tra difficoltà produttive e incomprensione del pubblico, ha ottenuto il riconoscimento internazionale [...] (1960), quest'ultimo vincitore del premio speciale della giuria al Festival di Cannes. Sono seguiti La notte (1961), L'eclisse (1962) e Deserto rosso (1964), Leone d'oro a Venezia. Nel 1966 ha realizzato Blow-up (Palma d'oro a Cannes), suo unico vero ...
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Uomo politico e scrittore argentino (Córdoba, Tucumán, 1883 - Buenos Aires 1962). È stato deputato, governatore di provincia, ministro della Pubblica istruzione (1943-44). Tra i suoi numerosi romanzi, [...] che hanno avuto largo successo di pubblico, sono da ricordare soprattutto quelli di tema criollo (Flor de durazno, 1911; Deserto de piedra, 1925) e storico (Lucía Miranda, 1929; Tierra de jaguares, 1927; Lo que Dios ha unido, 1945). ...
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Drammaturgo (Mantova 1842 - San Benedetto Po 1899); di versatile ma disordinato ingegno, scrisse drammi, commedie, libretti d'opera; i suoi drammi (nel solo 1872 ne fece rappresentare 10) sono macchinosi, [...] affidati ad un gioco scenico abile ma artificioso. Tra i suoi numerosi lavori teatrali: Egoismo sociale (1867); Oggi! (1868); Amore nel deserto (1885), sono tipici esempî di quella ricerca del sensazionale, che il B. si propose di raggiungere. ...
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Vitti, Monica. - Nome d'arte dell'attrice italiana Maria Luisa Ceciarelli (Roma 1931 - ivi 2022). Ha esordito nel cinema, dopo alcune esperienze sui palcoscenici teatrali, nel 1954, imponendosi poi all'attenzione [...] per le interpretazioni nei film di M. Antonioni L'avventura (1960), La notte (1960), L'eclisse (1962), Deserto rosso (1964). Ha poi lavorato soprattutto come attrice brillante mettendo in luce una notevole vivacità e ricchezza espressiva e dando ...
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Scrittore e giornalista russo (n. Vol´sk, Saratov, 1886 - m. 1953); confinato e incarcerato per aver partecipato alla rivoluzione del 1905, cominciò a scrivere intorno al 1920, descrivendo acutamente la [...] vita russa, in particolare quella della borghesia intellettuale, prima e dopo la rivoluzione (Oktjabr´ "Ottobre", 1923; Čelovek i pustynia "L'uomo e il deserto", 1926; Pobeditel´ "Il vincitore", 1927). ...
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Asceta (Tabita, Palestina, 291 - Cipro 371), propagatore in Palestina della vita anacoretica. Secondo la vita scritta (390 circa) da s. Girolamo, primo esempio di romanzo agiografico latino, I., nato da [...] studiare, fu attratto dalla vita ascetica del solitario Antonio; tornato in patria, distribuiti i beni ai poveri, si ritirò nel deserto di Maiuma presso Gaza e visse cinque anni in un tugurio; poi, con coloro che si erano a lui avvicinati, costruì ...
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deserto1
deṡèrto1 (ant. diṡèrto) agg. [dal lat. desertus, part. pass. di deserĕre «abbandonare»]. – 1. a. Spopolato, disabitato: paese d.; strade d.; Venimmo poi in sul lito diserto (Dante); errava muto ove Arno è più deserto (Foscolo). Per...
deserto2
deṡèrto2 (ant. diṡèrto) s. m. [dal lat. desertum, part. pass. neutro sostantivato di deserĕre «abbandonare»]. – 1. Grande distesa di terreno arido, quasi del tutto incoltivabile e disabitato (per es., il d. del Sahara). Più specificamente,...