Egittologo (Hannover 1870 - Monaco 1930), prof. nelle univ. di Strasburgo, di Heidelberg e di Monaco. Si dedicò soprattutto agli studî del demotico, su cui ha lasciato una ricca serie di opere. ...
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Faraone (817-763 a. C.), fondatore della XXIII dinastia egiziana. Storicamente, il periodo in cui visse fu caratterizzato da un feudalesimo assai tempestoso. Intorno a lui si formò un ciclo di racconti [...] epici di età assai più tarda, scritto in demotico, in cui si celebrano (non senza allusioni probabili a più recenti avvenimenti) lotte tra principi egiziani e stranieri, in uno stile legato a quello dell'epopea greca. ...
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Egittologo italiano (Vanzone San Carlo, Novara, 1889 - Firenze 1968); prof. nell'univ. di Roma. Tra le pubblicazioni: Il giornale della necropoli di Tebe (1928); Testi demotici (1941); Le sculture del [...] ); Le casse di mummie e i sarcofagi da el-Hibeh nel Museo Egizio di Firenze (1958); I cimeli egizi del Museo di antichità di Parma (1964); L'archivio demotico da Deir el-Medineh (1967), primo volume del catalogo ufficiale del Museo Egizio di Torino. ...
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Medico, fisico ed egittologo (Milverton 1773 - Londra 1829). La figura di Y. ha lasciato importanti contributi alla fisica, per lo studio dell'ottica, ma soprattutto per la cosiddetta esperienza di Y., [...] . Si dedicò anche all'egittologia, affrontando genialmente il problema della decifrazione dei geroglifici e lo studio del demotico, pubblicando varie opere sui papiri, sull'iscrizione di Rosetta: An account of the recent discoveries in hieroglyphical ...
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BOTTI, Giuseppe
Claudio Barocas
Nato a Vanzone San Carlo (Novara), il 3 novembre 1889, da Bartolomeo e da Maria Gorini, studiò nel collegio Mellerio-Rosmini di Domodossola, il cui ambiente religioso [...] fu il primo volume del catalogo ufficiale del Museo Egizio di Torino, comprendente la pubblicazione di una serie di papiri demotici di età tolemaica riguardanti la vita giuridica e amministrativa degli abitanti di Deir el-Medinh e rinvenuti nel 1905 ...
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FORESI, Bastiano
Franco Pignatti
Nato a Firenze nel 1424 da Antonio, dal 1456 esercitò la professione notarile. Tra il 1477 e il 1485 rogò per Marsilio Ficino e i suoi familiari tutta una serie di atti [...] ricorso all'allegoria. Persistenza, quest'ultima, di un gusto trecentesco destinato a sopravvivere a lungo non solo a livello demotico, ma anche a quello culto, favorito dall'ambiente culturale della Firenze medicea in cui nuove istanze filologiche ...
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GIOVANNI Fiorentino (da Firenze)
Franco Pignatti
A un ser Giovanni è ascritta una raccolta di novelle, conservata adespota e anepigrafa dai manoscritti, e attribuita sulla base di un sonetto, forse apocrifo [...] , II.II.40; la nota attributiva del Follini a c. XXv) sotto la didascalia "Giovanni di" (l'assenza del demotico dopo il nome nel manoscritto, quattrocentesco, di fattura fiorentina e contenente rime e prose di autori fiorentini, si spiega con il ...
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demotico
demòtico agg. e s. m. [dal gr. δημοτικός, der. di δῆμος «popolo»] (pl. m. -ci). – 1. agg. e s. m. Propr., popolare, volgare. In partic., scrittura d., tipo molto rapido di scrittura ieratica (v. ieratico), venuta in uso in Egitto...
stele
stèle (raro stèla) s. f. [dal gr. στήλη, lat. stela o stele] (pl. -e, raro -i). – 1. Lastra oblunga di marmo o di pietra, ornata con decorazioni, bassorilievi, iscrizioni e sim., infissa nel terreno o poggiata su un basamento, avente...