Disciplina musicologica che ha come proprio oggetto di studio la musica di tradizione orale, cioè tutta la musica che risulta prodotta in aree o culture poste al di fuori della tradizione musicale europea [...] vera e propria; infatti, rispetto all'insieme delle discipline folkloriche (storia delle tradizioni popolari, storia del folklore, demologia) che affrontano lo studio della cultura popolare in maniera globale e complessiva, l'e. compie un'analisi ...
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PLACUCCI, Michele
Giancarlo Cerasoli
PLACUCCI, Michele. – Primo di otto figli, nacque a Forlì il 24 agosto 1782 da Luigi e Giulia Bagioli.
Le tappe salienti della sua carriera sono elencate nello Stato [...] regione e anticipa di mezzo secolo, con la sua precisa classificazione e descrizione dei materiali folklorici, la nostra demologia scientifica» (G. Bellosi, Prefazione a Placucci, 2002, p. XLVIII).
Nel 1822, Placucci pubblicò a Faenza, presso Pietro ...
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tradizione
Adriano Favole
Conoscenze e valori trasmessi di generazione in generazione
Le tradizioni sono quegli aspetti della nostra cultura che ci vengono tramandati dalle generazioni precedenti e [...] Tjibaou, leader dei Kanak della Nuova Caledonia)
Ernesto De Martino
Lo studio delle tradizioni popolari, o demologia, costituisce un aspetto molto importante dell’antropologia italiana. Tra gli studiosi delle tradizioni popolari italiane spicca la ...
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TOSCHI, Paolo
Fabio Dei
– Nacque a Lugo di Romagna (Ravenna) l’8 maggio 1893, da Enrico e da Assunta Ricci.
La famiglia, pur di non grandi mezzi, riuscì a far studiare i numerosi figli (fra i quali [...] 122; G.B. Bronzini, Piccole patrie, Bologna 1997; S. Cavazza, Piccole patrie, Bologna 1997; G.B. Bronzini, P. T. filologo e demologo, antropologo malgré lui, in Lares, LXIV (1998), 2, pp. 153-164; S. Puccini, L’Itala gente dalle molte vite, Roma 2005 ...
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FERRARIS, Carlo Francesco
Pasquale Beneduce
Nacque a Moncalvo (prov. di Alessandria, oggi di Asti), il 15 ag. 1850 da Bartolomeo, di "professione proprietario", e da Maddalena Bottacco, benestante. [...] I [1889-1890], p. 329), estranea a vaghe digressioni storico-filosofiche e contraria al profilo incerto di una "demologia" della "legge di sviluppo" della popolazione.
Professore straordinario dall'aprile 1880 al 30 giugno 1883 a Pavia alla cattedra ...
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Nano
Ivan Nicoletti e Marco Bussagli
Per nanismo si intende una condizione caratterizzata da statura molto al di sotto della media. In medicina il termine è stato sostituito con bassa statura, perché [...] dell'Edda -, i nani sono figure, meno gentili nell'aspetto di quanto non siano le fate e corrispondenti ai folletti della demologia nostrana, a loro volta simili ai brownies inglesi e ai nisser danesi (Thompson 1946), alle quali è attribuito un ruolo ...
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Nell'ambito delle scienze antropologiche, l'e. ha radici comuni con l'antropologia culturale (v. in questa App.) ma la sua indagine verte anche oggi prevalentemente sulle culture extra-occidentali già [...] In quest'ordine di problemi l'e. viene aprendosi a indagini statistiche, sociologiche, socio-psicologiche, accostandosi ai problemi della demologia, unificando le culture primitive e le culture folk (O. Lewis, M. I. Pereira De Queiroz). Una tendenza ...
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CULTURALE L'a. c. è una branca delle scienze antropologiche sviluppatasi con tale nome (cultural anthropology) negli Stati Uniti, e quindi entrata come disciplina autonoma nel mondo scientifico e accademico [...] culturale dei ceti subalterni. L'a. c. di De Martino segna un ampliamento e un approfondimento della problematica della demologia (o folklore) tradizionale: e se ne avvertono gli effetti positivi nei più recenti sviluppi di questa disciplina in ...
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Nacque a Roma il 7 gennaio del 1943, primogenito di Irma Ravenna Battistella (figlia di Gino Ravenna, intellettuale futurista e dannunziano) e di Giacinto, discendente da un’antica famiglia di origine [...] ); I sei lati del mondo. Linguaggio ed esperienza, ibid. 1985 (2ª ed. 1988); Intervista a G.R. C., in V. Petrarca, Demologia e scienze umane, prefaz. di G. Galasso, Napoli 1985, pp. 161-173; Storia universale della scrittura, Milano 1986 (2ª e 3ª ed ...
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Le stagioni della fiaba, le regioni del racconto
Fabio Mugnaini
«C’era una volta...»: racconto, storia letteraria e industria culturale
Secondo Max Müller (1823-1900), indologo e fondatore della scuola [...] è spinta per documentarne i temi, le forme, i modi, le regole – un altro dei ritardi incolmabili della ricerca demologica nei confronti della modernità – l’arte del racconto, esercitata consapevolmente come performance da parte di un individuo che si ...
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