SWIFT, Jonathan
Mario Praz
Scrittore e uomo politico, nato a Dublino il 30 novembre 1667, ivi morto il 19 ottobre 1745. Era figlio di Jonathan Swift e di Abigail Erick di Leicester, e nipote di Thomas [...] assiomi della ragione, che tal razionalismo riuscisse in una forma d'agnosticismo, a differenza da quel che accadeva coi deisti che, d'altronde, nessuna forma di misticismo alleggerisse quel senso di finale mistero, pare probabile, come par certo che ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Autore di importanti scoperte in fisica e matematica, sino dalla più giovane età, Pascal [...] dalla tradizione cristiana quanto l’ateismo. Cercare di dimostrare razionalmente l’esistenza e l’infinità di Dio significa essere deisti, cioè negare di fatto quelli che sono i fondamenti della rivelazione cristiana: lo “scandalo della Croce” e il ...
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MANSI, Giovanni Domenico
Fabrizio Vannini
Nacque a Lucca il 16 febbr. 1692, da Giuseppe e da Maria Rosa Torre, in un ramo collaterale della famiglia patrizia dei Mansi, quello di San Donnino, primo [...] . Egli aderì alla richiesta essendo favorevole alla diffusione delle nuove idee, a patto che si preservasse il pubblico da "eccessi" deisti, atei o anticlericali. Nel 1758, con l'imprimatur di Benedetto XIV, uscirono i primi due volumi. Ma l'opera di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giulio Sodano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Con la proclamazione della repubblica, il processo e l’esecuzione del re, la rivoluzione [...] Comune di Parigi. In un primo tempo gli hebertisti spingono ad accelerare la politica di scristianizzazione, riprendendo motivi deisti o apertamente atei presenti nella tradizione dei Lumi: il calendario repubblicano, l’adozione di culti laici come ...
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RELIGIONE, Guerre di
Federico Chabod
Con tale qualifica si sogliono designare, in genere, i contrasti e le lotte che si susseguono nell'Europa centro-occidentale, fra stati cattolici e stati passati [...] che s'istaura dalla fine del sec. XVI in Francia, è, nella sua essenza, un che di assai diverso dalla tolleranza dei deisti inglesi dell'inizio del sec. XVIII: e le eccezioni ch'è possibile rinvenire (per es., quella di un Bodin, il cui concetto ...
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La vita. - Giovanni Domenico Campanella nacque a Stilo in Calabria il 5 settembre 1568 da Geronimo e Caterina Martello. Appena adolescente si fece frate, ed entrò nell'ordine domenicano, col nome di fra [...] . La religione per lui (come già per il Cusano e per il Ficino, e come poi per Herbert of Cherbury e gli altri deisti inglesi), è il conato naturale che spinge l'uomo, come tutti gli esseri, alla propria conservazione e perciò, nella forma più alta ...
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Antropologia ed etnologia
Fred W. Voget
Introduzione
Il termine antropologia deriva dal greco ἄνθϱωποϚ, uomo, e da λόγοϚ, discorso. Il termine etnologia deriva da ἔθνοϚ, popolo o razza. Alla lettera, [...] terra. Quanti speravano di scrivere una storia nuova, governata dalle leggi della natura o della provvidenza - credenti, atei o deisti che fossero - erano tutti concordi nel ritenere che la ragione fosse la guida più sicura per il futuro. L'idea ...
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Cristianesimo e Chiese cristiane
Trutz Rendtorff
Cristianesimo e Chiese: un rapporto complesso
Il termine 'cristianesimo' designa l'insieme delle conseguenze storiche derivate dal sorgere del movimento [...] . Ad esempio gli illuministi cristiani del Settecento erano convinti - a differenza degli illuministi radicali francesi e dei deisti inglesi - che il progresso culturale e scientifico fosse un prodotto del cristianesimo, e in primo luogo della ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Lo scetticismo moderno ha caratteri diversi da quello antico, anche se trae impulso dalla [...] disparità tra religioni e sulle loro strane credenze sembrano riecheggiare celebri argomenti dei libertini o dei primi deisti, che proprio dai conflitti teologici avevano tratto una lezione di scetticismo disincantato. Per citare gli interrogativi ...
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Pietro Giannone: Opere – Introduzione
Sergio Bertelli
Tre figure risaltano in modo particolare nel primo Settecento italiano. Uomini della stessa generazione, con non pochi punti di contatto tra loro. [...] senza il consenso delle stesse autorità ginevrine. Ai calvinisti, evidentemente, l'opera non doveva piacere per il suo sapore deista, né la Compagnia dei Pastori amava più urtarsi con Roma. Così, autografo e apografo del Triregno finirono entrambi ...
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