Logico e filosofo svedese (n. Stoccolma 1936), prof. di filosofia all'univ. del Michigan (1969), di Stanford (1970), di Oslo (1971-77) e (dal 1976) di filosofia teoretica all'univ. di Stoccolma; membro [...] (1981). Importanti i suoi contributi al ramo dell'intelligenza artificiale mirante all'automazione del ragionamento e noto come deduzione automatica, alla teoria del significato e alla teoria della dimostrazione: a quest'ultima branca della logica ha ...
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Filosofo e storico della filosofia polacco (Czuszów, Katowice, 1902 - Friburgo, Svizzera, 1995). Domenicano (1927), prof. di filosofia all'Angelicum di Roma (1934-40), poi (1945-72) di storia della filosofia [...] formale e di storia della logica, legato alla scuola di J. Lukasiewicz, ha studiato in particolare la teoria della deduzione e alcuni momenti cruciali del pensiero logico; si è occupato anche di filosofia sovietica. Tra le sue opere: Nove lezioni ...
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al-Shafi'i, Muhammad Abu 'Abd Allah
al-Shafi‛i, Muhammad Abu ‛Abd Allah
Fondatore eponimo del terzo madhhab sunnita (Gaza 767-Fustat 820). Arabo dei Banu Quraysh, studiò a Medina tradizioni e diritto [...] ; insegnò poi in varie città, ma soprattutto a Baghdad e a Fustat, in Egitto. Egli perfezionò il metodo di deduzione delle norme rituali e giuridiche dal Corano e dalla , facendone una vera metodologia esposta nella famosa Risala (Trattato), forse ...
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CRIVELLI, Carlo
Pietro Zampetti
Figlio di Iacopo e fratello di Vittore, pittore anche lui (Zampetti, C. C., 1961, pp. 106, 227), nacque a Venezia intorno al 1435, come si può desumere dai dati biografici. [...] molte le notizie legate alla sua giovinezza e la stessa sua appartenenza al mondo padovano non è certezza documentata, bensì deduzione dall'esame stilistico delle sue opere.
Il primo documento che lo riguarda risale al 7 marzo 1457 (Ludwig, 1905, p ...
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Deusdedit, santo
Girolamo Arnaldi
Fu romano di nascita, figlio di uno Stefano suddiacono, e successe a Bonifacio IV dopo una vacanza lunga cinque mesi. Venne consacrato il 19 ottobre 615. Per quanto [...] II che fu papa dal 672 al 676. Figura come santo, ma i bollandisti ritengono che si tratti solo di una pia deduzione di Cesare Baronio dall'elenco di meriti e virtù che gli sono attribuiti nell'epitaffio posto probabilmente dal suo secondo successore ...
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COSTA, Gasparo
Giancarlo Landini
Scarse sono le notizie biografiche relative a questo compositore di cui secondo il Gaspari solo i frontespizi delle opere testimonierebbero della sua attività (anche [...] ora "bolognese" ora indicando la sua provenienza geografica: "da Bologna". La data di nascita è ignota e si possono per deduzione postulare come probabili gli anni tra il 1530 ed il 1540, ipotizzando che il primo, incarico in duomo gli fosse giunto ...
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Matematico (Aleksótas, Kaunas, 1864 - Gottinga 1909), fratello di Oskar. Fu prof. (1896) al politecnico di Zurigo, poi (1902) fino alla morte alla univ. di Gottinga. M., di ingegno precocissimo, si occupò [...] fu portato a una concezione geometrica della teoria dei numeri, nella quale introdusse, come strumento di scoperta e di deduzione mirabilmente fecondo, una sua geometria, che si scosta da quella ordinaria in un senso diverso da quello delle geometrie ...
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Naturalista, matematico e filosofo (Lubecca 1587 - Amburgo 1657); godette di altissima stima tra i contemporanei. In contrapposizione alle dottrine scolastiche, fu fautore del metodo sperimentale e matematico, [...] prima dell'avvento della logica simbolica moderna (significativi soprattutto gli ampliamenti della teoria della deduzione sillogistica). Opere principali: Logica Hamburgensis (1638), De principiis corporum naturalium (1642), Isagoge phytoscopica ...
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Fisiologo, matematico e fisico (Potsdam 1821 - Berlino 1894). Figura di eccezionale complessità e profondità, contribuì in modo sostanziale all'evoluzione del pensiero scientifico del XIX secolo, compiendo [...] der Geometrie zum Grunde liegen, H. prendeva posizione nel dibattito in atto sulle geometrie non euclidee, accettando la deduzione riemanniana del concetto di spazio da quello più generale di varietà a n dimensioni, ma presupponendo come dato certo ...
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Filosofo (Eutin 1802 - Berlino 1872). Deciso oppositore dell'hegelismo, T. si fece propugnatore di un indirizzo filosofico da lui denominato organico (Logische Untersuchungen, 2 voll., 1840). Di grande [...]
Se da una parte si pose in una posizione contraria al quella di Hegel, è celebre la sua critica alla "deduzione" hegeliana del divenire dalla contrapposizione di essere e non essere, triade iniziale del processo dialettico, dall'altra T. sostenne l ...
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deduzione
deduzióne s. f. [dal lat. deductio -onis, der. di deducĕre «dedurre»]. – 1. Termine tecnico usato dai Romani per indicare la fondazione di una colonia. 2. L’atto o il processo tramite il quale si perviene a una conclusione mediante...
deduttivo
agg. [dal lat. tardo deductivus, der. di deducĕre «dedurre»]. – Che riguarda la deduzione (come procedimento logico): metodo d., quello che procede per deduzione, usando cioè soltanto il ragionamento senza far ricorso all’esperienza...