Economista inglese (Tunbridge Wells 1790 - Haileybury 1855), pastore protestante, prof. al King's College di Londra e successore di R. Malthus nell'univ. di Haileybury. Criticò la teoria ricardiana della [...] rendita e fu più incline all'indirizzo induttivo che a quello deduttivo; è stato per questo considerato un isolato rappresentante della scuola storica in Inghilterra, ma in realtà, nell'analisi dei problemi della distribuzione e delle differenti ...
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Ingram, John Kells
Economista e poeta irlandese (Templecarne 1823 - Dublino 1907). Laureatosi in legge al Trinity College di Dublino (1843), vi svolse poi tutta la sua carriera di docente universitario [...] (1846-99). Esponente di spicco dello storicismo, rifiutò il metodo astratto-deduttivo dell’economia politica classica. Influenzato dalla filosofia positiva di A. Comte, considerò l’economia una branca della sociologia. Fu fondatore nel 1847 della ...
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Economista (Compton, Berkshire, 1790 - Kensington 1864), uno dei più eminenti rappresentanti della scuola classica. Prof. nell'univ. di Oxford (1825-30 e 1847-52), fece parte di varie commissioni reali. [...] e per aver cercato di arrivare alla formulazione di una teoria economica mediante l'applicazione del metodo deduttivo. Introdusse nella determinazione del profitto il concetto di astinenza, definendo il prezzo in base alla remunerazione dell ...
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Filosofo e scienziato (Rochlitz, Sassonia, 1673 - Lipsia 1731); fu medico e prof. di filosofia nelle univ. di Halle e di Lipsia. Interessato al raffinamento dei metodi logici, sviluppò la sillogistica, [...] pur sottolineando (in contrapposizione a C. Wolff) la necessità di un procedere deduttivo da fatti a fatti, non da principî astratti a conclusioni possibili. Distinse il metodo filosofico da quello matematico, analitico il primo, sintetico il secondo ...
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verita, postulato di
verità, postulato di in un insieme S di enunciati, postulazione del fatto che ogni suo enunciato debba essere vero. Secondo Aristotele, affinché un insieme di enunciati possa qualificarsi [...] come una scienza deduttiva esso deve contenere anche tale postulato (→ sistema ipotetico-deduttivo). ...
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Filosofo inglese (Londra 1866 - ivi 1925), uno dei maggiori esponenti del neohegelismo inglese. La sua opera teorica principale è The nature of experience (1º vol. 1921; 2º, post., 1927, a cura di C. D. [...] Broad), in cui, con un procedimento di tipo deduttivo, s'indagano le caratteristiche che qualunque esistente deve, in quanto tale, possedere. L'universo appare a M. come un insieme di sostanze, legate tra loro da un particolare tipo di relazione, ...
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Attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di sé e della realtà che egli considera come esterna a sé.
Orientamenti e sviluppi teorici
Il termine p. abbraccia tutta una serie di processi [...] si sono serviti sia della sperimentazione sia della simulazione con calcolatore, sui processi di p. impliciti nel ragionamento deduttivo e induttivo e sui procedimenti euristici in generale.
Gli studi di J. Piaget sull’evoluzione intellettiva, infine ...
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Rudiger, Andreas
Rüdiger, Andreas
Filosofo e scienziato (Rochlitz, Sassonia, 1673 - Lipsia 1731). Fu medico e prof. di filosofia nelle univv. di Halle e di Lipsia. Interessato allo studio dei metodi [...] logici, sviluppò la sillogistica, pur sottolineando (in contrapposizione a Wolff) la necessità di un procedere deduttivo da fatti a fatti, non da principi astratti a conclusioni possibili. Distinse il metodo filosofico da quello matematico, analitico ...
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proposizionale, calcolo
Locuz. che designa il calcolo logico in cui l’analisi delle inferenze viene condotta a livello delle proposizioni (e dei loro nessi logici) senza indagare la struttura interna [...] sistema formale può essere inteso come una coppia ordinata formata da un linguaggio formale L e da un apparato deduttivo D. Il linguaggio è costituito dall’alfabeto (lettere proposizionali: P1,…,Pn che stanno per proposizioni semplici del linguaggio ...
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Scienza e letteratura
Carlo D'Amicis
Nel saggio Filosofia e letteratura, pubblicato nel 1967 sulla Fiera letteraria, I. Calvino scriveva che "la scienza si trova di fronte a problemi non dissimili da [...] considera la letteratura una perdita di tempo e si concede solo qualche poliziesco in inglese, per migliorare le sue capacità deduttive e la familiarità con la lingua), quello dell'umanista nei confronti della scienza si è fatto invece via via più ...
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deduttivo
agg. [dal lat. tardo deductivus, der. di deducĕre «dedurre»]. – Che riguarda la deduzione (come procedimento logico): metodo d., quello che procede per deduzione, usando cioè soltanto il ragionamento senza far ricorso all’esperienza...
sistema
sistèma s. m. [dal lat. tardo systema, gr. σύστημα, propr. «riunione, complesso» (da cui varî sign. estens.), der. di συνίστημι «porre insieme, riunire»] (pl. -i). – 1. Nell’ambito scientifico, qualsiasi oggetto di studio che, pur...