L’➔accento della lingua italiana è di tipo espiratorio, in quanto fa emergere il nucleo vocalico della ➔ sillaba accentata con una maggiore emissione di fiato. In una catena fonica si distinguono così [...] ), -itudine (altitudine), -sofo (filosofo), -sono (unisono), -stato (termostato), -tesi (antitesi), -ttero (chirottero), -viro (decemviro), -voro (carnivoro).
È poi possibile prevedere l’accentazione delle voci verbali rizoatone (cioè accentate sulla ...
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LUDI
Gioacchino Mancini
. Si diceva dai Romani ludus una pubblica celebrazione di giuochi tenuta o in un teatro o nel circo, fatta in una ricorrenza religiosa o politica, per il piacere del popolo. [...] male dal popolo romano. Publicola avrebbe istituito i ludi per invocare la prosperità e la libertà del popolo romano. Il decemviro Popilio Lenate avrebbe deciso di rinnovarli a ogni fine di secolo, e prescritto che avessero la durata di 3 giorni e ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
L'educazione a Roma
Roberto Nicolai
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
A differenza dei Greci, i Romani non hanno avuto una poesia epica [...] a.C.).
Non vi è alcuna attendibile testimonianza sull’esistenza di scuole prima del III secolo a.C.: la storia del decemviro Appio Claudio che avrebbe rapito Virginia mentre stava andando a scuola nel foro è chiaramente anacronistica e il dettaglio ...
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PECHEUX, Laurent
Sylvain Laveissière
PÉCHEUX, Laurent. – Nacque a Lione il 17 luglio del 1729 da Martin Pécheux, sarto, e da Benoite Manesson; si hanno notizie di un’unica sorella lionese, che visse [...] . È per quest’ultimo, a quei tempi già tornato a Parigi, che Pécheux credette di dipingere la Virginia davanti al decemviro Appio Claudio e consegnata a Marco Claudio (1776; perduta): una volta saputa la verità, egli accettò l’offerta del sovrano ...
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È termine che può essere inteso in diverso modo a seconda del punto di vista da cui ci si mette nel considerare l'uomo, le sue potenze, i suoi atti e i suoi fini.
Più comunemente e, per così dire, più [...] nutrice, ad una scuola presso il Foro e che nel compiere questo tragitto aveva suscitato le cupidigie di Appio Claudio il Decemviro. Al tempo di Camillo la tradizione riferisce pure il racconto d'un maestro di scuola di Falerii che aveva affidato in ...
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L'impiego pubblico
Andrea Zannini
L'immagine dell'amministrazione veneziana quale possente ed efficace "macchina statale" regolata da un complesso di norme che prescindevano da singoli avvenimenti o [...] eletto con continuità nei principali organi di governo della Dominante: è consigliere ducale nel 1515, 1523, 1528 e 1531, decemviro nel 1518, 1519, 1521 e quasi ininterrottamente tra 1524 e 1531 rivestendo più volte la funzione di capo del consiglio ...
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decemviro
decèmviro 〈-ènv-〉 (o decènviro) s. m. [dal lat. decemvir -vĭri, comp. di decem «dieci» e vir «uomo»]. – Ciascuno dei membri delle magistrature collegiali composte di dieci uomini, istituite in Roma antica con funzioni varie.