Letterato (Siena 1699 - Osimo 1770 circa). Fu dapprima gesuita, poi (dal 1740) frate servita. Ebbe notorietà un suo libro, I pregiudizi delle umane lettere (1755), in cui, tra l'altro, censurava il Segneri [...] in ridicolo lo stile boccaccevole del suo Gerotricamerone (cioè, tre sacre giornate), nel quale 10 giovani narrano a turno un racconto biblico o agiografico. Tradusse le Vite di Cornelio Nepote, il Deofficiis e molte epistole e orazioni di Cicerone. ...
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Ecclesiastico (Breda, Brabante, metà sec. 14º - Tongeren 1403). Iniziò gli studî in Olanda e li compì a Roma e Bologna. Prese parte attiva alla vita ecclesiastica del tempo; nel 1397 fu creato rettore [...] dell'università di Colonia. È autore di scritti grammaticali e di trattati liturgici (un Martyrologium in versi; Calendarius ecclesiasticus generalis; De psalterio observando; Liber deofficiis ecclesiasticis). ...
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Benedettino (m. Rouen 1067 circa) monaco a Fécamp; dopo aver vissuto da eremita in Italia, tornato a Fécamp ed eletto arcivescovo di Rouen (1055), contro la dottrina eucaristica di Berengario di Tours [...] promulgò una professione di fede interessante per la formulazione della dottrina della transustanziazione. È autore di un Liber deofficiis ecclesiasticis. ...
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Giurista (Napoli 1629 - ivi 1706). Fu avvocato e giudice della Gran corte della Vicaria. In tema di diritto pubblico scrisse: Deofficiis eorumque regimine (1669); e più tardi si dedicò alle controversie [...] di diritto mercantile nei due volumi Responsa legalia cum decisionibus (1702) ...
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RAVIZZA, Giovita, latinamente Rapicius
Fausto Ghisalberti
Grammatico e stilista latino del Rinascimento, nato a Chiari (Brescia) il 15 febbraio 1476, morto a Venezia il 16 agosto 1553. Fu pedagogo dapprima [...] da G. Fracastoro e da Aldo Manuzio il Giovane, che ne volle inserire, nel suo commento sul libro III del DeOfficiis, il testamento come modello di saviezza e insieme di eleganza. Rimangono di lui Epistole, Orazioni, Opuscoli di vario argomento, una ...
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GARVE, Christian
Giovanni Vittorio Amoretti
Letterato e filosofo tedesco, nato il 7 gennaio 1742 a Breslavia, ove morì il 30 novembre 1798. Successe a C. F. Gellert nella cattedra di filosofia dell'università [...] una delle menti più aperte.
Dagl'Inglesi (Ferguson, Burke, Paley, A. Smith, A. Gerard) tradusse moltissimo, nonché da Cicerone (DeOfficiis, voll. 4, 1783), per incarico di Federico il Grande, e da Aristotele (Etica, 1798-1803). All'Etica aggiunse la ...
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PREPOSITINO (Praepositinus o Prepositinus; Prévostin, nella forma francese) di Cremona
Guido Calogero
Pensatore medievale, vissuto fra la seconda metà del secolo XII e la prima del XIII. Maestro di [...] la Summa super Psalterium, la Summa contra hereticos catharos, il Deofficiis, i Sermones, le Quaestiones. Tutti questi scritti sono ancora Parisiensis Opera omnia, I, La vie et les øuvres de Prévostin, Le Saulchoir 1927, vol. XI della Bibliothèque ...
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VALDARFER, Cristoforo
Tammaro De Marinis
Nato a Ratisbona, fu tra i primi tipografi venuti a Venezia, dove cominciò con lo stampare il De Oratore di Cicerone (1470) e la prima edizione del Decamerone, [...] , è unita all'atto conservato nell'Archivio notarile di Milano.
La prima edizione milanese con il nome di V. è l'opera DeOfficiis di S. Ambrogio, del 7 gennio 1474, a cui tennero dietro altri 35 volumi, ultimo un S. Tommaso del 1° marzo 1488 ...
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RODOLFO de Rivo
Giuseppe De Luca
Nome latinizzato dell'olandese Roelof (Roilof) van der Beek (van der Beeken). Nato a Breda, nel Brabante, circa la metà del sec. XIV, iniziò in patria gli studî e li [...] nei trattati liturgici: il Martyrologium in versi, il Calendarius ecclesiasticus generalis, il trattato De psalterio observando, il Liber deofficiis ecclesiasticis. Le sue dottrine ebbero grande importanza nella storia e nella pratica della liturgia ...
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POHLENZ, Max
Ludwig CURTIUS
Filologo tedesco, nato il 30 luglio 1872; dal 1909 ordinario di filologia classica nell'università di Gottinga. Allievo di Fr. Leo e di U. von Wilamowitz, derivò soprattutto [...] Staatsgedanke und staatslehre der Griechen, Lipsia 1928; Die griechische Tragödie, ivi 1930; Antikes Führertum. Cicero deofficiis und das Lebensideal desPanätios, Lipsia-Berlino 1934; Herodot, der erste Geschichtsschreiber des Abendlandes, ivi 1937 ...
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cedant arma togae
〈... tòǧe〉. – Nota frase di Cicerone, che si legge nella 2a Filippica, ma che faceva parte dell’esametro cedant arma togae, concedat laurea laudi «cedano le armi alla toga ed alla fama ceda l’alloro [militare]» presente nel...