Fotografia: dalla descrizione alla rappresentazione
Massimo Arioli
All’inizio degli anni Quaranta del Novecento, il poeta francese René Char, nei suoi Feuillets d’Hypnos, scriveva: «Il tempo visto traverso [...] the roses (iniziata nel 2003). L’ambientazione è surreale e grottesca, al limite del paranormale, tipica di alcuni film di DavidLynch, e si adatta all’iconografia urbana e alla solitudine dei personaggi che richiamano il clima dei quadri di Edward ...
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Il teatro frammentato
Antonio Audino
Il teatro nella società del rischio
Osservare il teatro di questo inizio secolo vuol dire rivolgere lo sguardo, innanzitutto, oltre i confini del palcoscenico, o [...] la riflessione artistica di questi ultimi anni è il lavoro di Castellucci da essere facilmente accostabile a quello di un regista come DavidLynch (n. 1946) o a quello di un artista noto per i suoi video, Matthew Barney (n. 1967), tutti e tre volti a ...
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Il noir contemporaneo
Renato Venturelli
Noir, post-noir, neo-noir, o addirittura neon noir, secondo la definizione di Woody Haut, che ha così intitolato il suo volume (Neon noir. Contemporary American [...] discorso riguardante l’autore che più di tutti si è avventurato in questa radicalizzazione della crisi dello sguardo, e cioè DavidLynch (n. 1946), che già in Lost highway (1997; Strade perdute) aveva di fatto infranto l’identificazione tra il corpo ...
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Geografia della critica d’arte
Ernesto L. Francalanci
Critica e crisi
La nozione tradizionale di critica d’arte è oggi messa in discussione dal fatto che il suo orizzonte d’interesse si è enormemente [...] , che Žižek definisce l’arte più perversa, percepito come opera e non come ‘spettacolo’ (Lars von Trier, DavidLynch, Krzysztof Kieślowski, per indicare solo alcune avanguardie), o addirittura pensato per spazi museali (Matthew Barney, Eija-Liisa ...
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Il cinema postmoderno
Bruno Roberti
Tre linee di tendenza
Se nel Novecento il cinema inteso come espressione degli immaginari di massa ha costituito un compendio delle estetiche del moderno nel loro [...] o parareligioso, e nei film di registi come David Cronenberg, DavidLynch, Tsukamoto Shin’ya (da Tetsuo, 1989, fino un lato, e trauma, dolore, contagio, virus dall’altro accomuna Lynch e Cronenberg che mediante percorsi diversi, ma con un analogo fine ...
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Montaggio
Pietro Montani
Con il termine montaggio si intende in genere l'operazione tecnica che consiste nel selezionare e combinare segmenti più o meno estesi di pellicola impressionata secondo diversi [...] a sovvertirlo, come accade in molto cinema 'moderno', da Orson Welles a Jean-Luc Godard, da Andrej A. Tarkovskij a DavidLynch. Queste difficoltà inducono a deporre la considerazione tecnico-materiale da cui si sono qui prese le mosse e ad affrontare ...
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La buona televisione del Duemila
Aldo Grasso
Da tempo la televisione generalista ha abbassato i suoi standard linguistici e instaurato il regno dell’eccezionale. Questo principio regolatore – va in [...] , temi e motivi. È già successo con Bonanza (1959-1973; vi lavorava Altman) e con Twin Peaks (1990-91, creato da DavidLynch), il più autoriale fra i telefilm. Limitarsi a ricercare solo il Tarantino’s touch (l’impronta del regista) è credere che fra ...
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Bianco e nero
Vieri Razzini
Percezione e convenzione
Il b. e n., che è stato per circa quattro decenni una semplice mancanza dovuta a una tecnologia imperfetta, rientra in quella "deviazione dalla concezione [...] ghiaccio (Way down east, 1920, Agonia sui ghiacci, di David W. Griffith; Die Bergkatze, 1921, Lo scoiattolo, di Ernst i film visionari, in vario modo debitori dell'Espressionismo (di DavidLynch, oltre The elephant man, 1980, va ricordato il cupo ...
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Fantastico, cinema
Alessandro Cappabianca
Tra i generi cinematografici, il fantastico appare forse il meno facilmente definibile, presentando numerose tangenze con l'horror, l'avventura, la fantascienza, [...] seven dwarfs, 1937, Biancaneve e i sette nani, diretto da David Hand e prodotto da Walt Disney), non si verifichino reazioni di grandi registi, come DavidLynch (Eraserhead, 1978, Eraserhead ‒ La mente che cancella), David Cronenberg (They came from ...
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Arredi scenotecnici
Alessandro Cappabianca
Non è agevole operare una distinzione netta tra la vera e propria scenografia e quel complesso di materiali (mobilio, arredamento, oggetti) che vengono chiamati [...] dettagli, che il cinema americano, specialmente con David W. Griffith, aveva già riconosciuto, è esplicitamente oscure minacce, come in Blue velvet (1986; Velluto blu) di DavidLynch. In fondo, dietro ogni tenda può sempre nascondersi l'assassino. ...
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