DE RAHO, Antonio (Raus, de Rago, de Rao, Ralioni)
Andrea Romano
Nacque a Napoli intorno alla metà del sec. XV, da famiglia di piccola nobiltà, figlio di Medea Cotugno e del causarum patronus prestantissimus, [...] livello, attività nella quale egli primeggiò in un ambiente in cui, nonostante l'esistenza di uno Studium, la cultura giuridica era tradizionalmente dominata dai "funzionari" che, dopo aver dato prova delle proprie doti nell'insegnamento del diritto ...
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ALIFIO (d'Alifio, Masati de Aliphia), Ludovico
Domenico Caccamo
Nacque a Bari nei primi mesi del 1499, da Masotta, ascritto alla nobiltà barese, ma appartenente a una famiglia originaria della Campania [...] per quel tempo altri cultori nello Studio di Cracovia.
Con un privilegio del 17 giugno 1521, nel quale venivano rammentati, oltre alla cultura e alla capacità del giovane A., i servizi da lui resi a Sigismondo e a Bona, il re gli donava una rendita ...
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(XII, p. 715)
Denominazione sanscrita usata per indicare una serie di manuali (śāstra) che, insieme con i più antichi Dharmasūtra ("Aforismi sul Dharma"), i commentari e i digesti, costituiscono il corpus [...] alla tradizione brammanica. Il sorgere dei D. sarebbe dunque dovuto alla presa di coscienza di una discriminante comunità di cultura nei cui ''modi di vita'' si sarebbe identificata una specie di ''codice dell'indianità''.
Questi testi, circondati da ...
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(App. III, I, p. 256; IV, I, p. 308)
Giurista, morto a Pesaro il 14 agosto 1987. Dopo le due legislature nel 1972 e nel 1976, fu eletto per l'ultima volta al Senato come indipendente nelle liste del Partito [...] specchiata lealtà, di non comune senso giuridico e storico, lascia una traccia profonda e originale nella cultura italiana dell'ultimo sessantennio.
Opere principali: Successioni testamentarie. Dei testamenti ordinari (art. 601-608), in Commentario ...
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Tortura
"Una strana conseguenza
che necessariamente deriva dall'uso
della tortura è che l'innocente
è posto in peggiore condizione che il reo"
(Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene)
Un dramma diffuso [...] , tutti siamo potenziali torturatori. Illuderci che la nostra cultura e la nostra fede nei principi dei diritti umani , a cura di Antonio Marchesi, San Domenico di Fiesole, Edizioni Cultura della Pace, 2001.
Id., Guarire dalla tortura, Roma, Il ...
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Il potere politico del papa
Diego Quaglioni
«Il carattere duplice del regno papale»
In un appunto del 1930, vergato a mo’ di recensione di un articolo apparso sulla «Nuova Antologia» nel giugno dell’anno [...] di Svezia. Alludo alle lettere di Caterina da Siena, vera miniera di un’ecclesiologia per nulla ingenua e nutrita sempre di cultura teologica e giuridica (si pensi solo al non breve corpus delle lettere a Gregorio XI, il papa-giurista cresciuto agli ...
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Vivere insieme
Ermanno Detti
Grandi e piccole comunità
Gli uomini tendono a vivere insieme. Formano così grandi e piccole comunità. Grandi comunità sono una città o un intero Stato. Piccole comunità [...] ci sono ancora?
L'ONU cerca di creare le condizioni per garantire la pace attraverso lo sviluppo della scienza, della cultura, dell'economia. Cerca inoltre di garantire a uomini, donne e bambini una situazione di benessere e il rispetto dei diritti ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
I giuristi e il diritto feudale
Mario Montorzi
I teorici del diritto arrivano ben tardi sui campi dell’esperienza feudale: non è infatti possibile parlare da subito dell’esistenza di un vero e proprio [...] e da Accursio poi.
L’officina entro cui si produsse il testo dei Libri feudorum fu essenzialmente forense e pratica, e la cultura che in essi si tramandò e documentò fu sospesa, come è stato osservato, «tra pratica di giudici e scienza di dottori ...
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Diritto e letteratura
Richard H. Weisberg
Introduzione
I rapporti tra diritto e letteratura costituiscono un campo particolarmente fecondo per l'indagine interdisciplinare. Il diritto, che fin dalle [...] un certo senso da noi stessi, per rielaborarle non sulla base delle nostre preferenze o avversioni, ma sulla base di una cultura informata e liberale, della conoscenza (come si sarebbe espresso Arnold) di quanto di meglio è stato detto e pensato nel ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La teoria dell’ordinamento giuridico: Santi Romano
Eugenio Ripepe
Al di là del giudizio che se ne può dare, è innegabile che a nessuna opera di un giurista italiano contemporaneo la comunità degli studiosi [...] di quella teoria, si trattava in realtà di una conseguenza e di una riprova del suo avvenuto recepimento nella nostra cultura giuridica; sulla quale si può ben dire anche per questo che nessun giurista italiano ha esercitato nell’ultimo secolo un ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
culturoso
agg. (iron.) Che si ammanta di un’aura culturale. ◆ A sinistra continuano a liofilizzare in slogan il pensiero del Papa sul comunismo «male necessario». Non solo si isolano tre parole dal contesto, a sua volta particolare di pagine...