Nacque a Milano il 16 febbraio 1918 da Giannino e da Livia Bolla.
Il padre, formatosi come artista all’Accademia di Brera, dopo essersi occupato del disegno di medaglie e monete commemorative presso [...] vista, indistinguibili dagli oggetti ordinari. L’operazione di mimesi dichiarava la predilezione dei Castiglioni per una cultura materiale in cui si era sedimentata, in forma di tradizione anonima, un’autentica sapienza progettuale e costruttiva ...
Leggi Tutto
CARDUCCI (in Spagna Carducho), Bartolomeo
Fiorella Sricchia Santoro
Pittore fiorentino, svolse la maggior parte della stia attività in Spagna, dove ebbe numerose e importanti commissioni, come Pompeo [...] escurialense della fine del Cinquecento, gli si riconosce una funzione di primo piano nel superamento in Spagna della cultura figurativa di radice più strettamente manieristica, importata dall'Italia con scambi continui lungo tutto il secolo, e nel ...
Leggi Tutto
DE VIGILIA, Tommaso
Gioacchino Barbera
Di questo pittore palermitano, citato nei documenti anche come Masius de Vigilia, de Virgilio o de Gilia, ma che nei dipinti superstiti si firmava "Thomas de Vigilia", [...] confréries, Roma 1979, passim (cfr. in part. il regesto dei documenti); M. G. Paolini, Pittori genovesi in Sicilia: rapporti tra le culture pittoriche ligure e siciliana, in Genova e i genovesi a Palermo, Genova 1980, pp. 48-50; U. Thieme-F. Becker ...
Leggi Tutto
DE FINETTI, Giuseppe
Barbara Belotti
Nacque a Milano il 5 marzo 1892 da Antonio e da Marianna Degani. Terminati gli studi classici, nel 1912 sì trasferì a Berlino e l'anno seguente a Vienna dove divenne [...] nell'ambiente degli architetti del "Novecento" milanese, soprattutto G. Muzio e A. Alpago Novello, e trovò nella cultura del neoclassicismo lombardo del primo Ottocento un chiaro punto di riferimento.
I suoi primi impegni riguardarono il tema ...
Leggi Tutto
ALBANI, Francesco
Antonio Boschetto
Pittore, nato a Bologna il 17 marzo 1578. Sembra si sia iniziato all'arte sotto Dionigi Calvaert, manierista fiammingo naturalizzatosi bolognese, il cui "aggiustato [...] sapore antico di un cammeo ellenistico: memorie preziose di cultura e di ardore classico, intrise nell'assoluta modernità di debito di un Poussin o di Claude verso l'A. e la cultura carraccesca in genere, si è avuto qualche giudizio più fondato e di ...
Leggi Tutto
GIOVANNI d'Ambrogio da Asola
Maria Elena Massimi
Figlio di un Ambrogio e padre del pittore Bernardino da Asola, nacque probabilmente intorno al 1480, come si può ipotizzare sulla base dei documenti [...] del gennaio 1520, quale testimone di Lazzarina, vedova dell'intagliatore Marco da Vicenza. A prova di una buona cultura incisoria comune anche a Bernardino, se non del diretto esercizio del mestiere, restano gli sfondi paesaggistici dei quadri di ...
Leggi Tutto
BACCI, Baccio Maria
Susanna Zatti
Nacque a Firenze l'8 genn. 1888 da Adolfo e Vittoria Riboldi. Discendente di una famiglia di artisti - sia il padre sia il nonno Carlo erano pittori, come pure i cugini [...] dalla licenza abbandonò gli studi ed incominciò a dipingere per conto proprio, sollecitato e sostenuto dai principali esponenti della cultura cittadina, da E. Cecchi a B. Cicognani, da V. Arangio-Ruiz a M. Marangoni a C. Michelstaedter.
I risultati ...
Leggi Tutto
FILIPPO da Verona
Walter Angelelli
Poche sono le notizie biografiche su F.; da un documento dell'Archivio di Stato di Savona, datato 5 ott. 1515 (Attardi, 1980), si ricava il nome del padre Giovanni. [...] di Bergamo.
I dati stilistici di queste opere non mostrano tanto le tracce di una formazione avvenuta sui testi della cultura figurativa veronese di fine Quattrocento, quanto l'innegabile contatto coi modi di Cima da Conegliano e di V. Carpaccio ...
Leggi Tutto
BARTOLOMEO di Gentile
Marco Chiarini
Nacque a Urbino da maestro Gentile attorno al 1465. La sua data di nascita si desume, più o meno precisamente, da uno strumento contrattuale steso in Urbino il 9 [...] di Urbino con il palazzo ducale, a destra l'Isauro che sbocca al mare. L'autore, giustamente, indicava anche le componenti della cultura di B., che attinge a Giovanni Santi e alla pittura umbra, ma con un tono provinciale che permane in tutta la sua ...
Leggi Tutto
GENUINO, Vespasiano
Luciana Cataldo
, Nacque a Gallipoli, nel Salento, il 25 sett. 1552, da Sebastiano, di famiglia probabilmente originaria del Napoletano, e Antonia Scrascia (Vaccari, p. 99).
Scarse [...] (p. 146), una notevole eleganza di stile, in cui a movenze ancora tardogotiche si sovrappongono gli echi della cultura tardomanieristica Cinquecentesca.
All'inizio del XVII secolo si data con probabilità il Crocifisso eseguito dal G. per S. Francesco ...
Leggi Tutto
cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
culturoso
agg. (iron.) Che si ammanta di un’aura culturale. ◆ A sinistra continuano a liofilizzare in slogan il pensiero del Papa sul comunismo «male necessario». Non solo si isolano tre parole dal contesto, a sua volta particolare di pagine...