Novecento
Mariuccia Salvati
(XXIV, p. 994)
Le fortune di una parola
Il costituirsi nel linguaggio italiano della voce Novecento come oggetto di trattazione storiografica specifica è un processo solo [...] hanno fatte sorgere. Il che non significa che sia terminata anche la loro influenza al di fuori del contesto della cultura occidentale; solo che la concezione del mondo in esse contenuta ha perso il valore di scienza cui aspirava. Brunner concludeva ...
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SZABÓ, László
Elena ALESSANDRINI
Romanziere e saggista ungherese, nato l'11 novembre 1905 a Budapest.
Numerosi viaggi e lunghi soggiorni all'estero hanno contribuito a formare la sua vasta e profonda [...] cultura che si manifesta soprattutto nei saggi che hanno fatto di lui, anche per le sue personalissime doti stilistiche, un maestro del genere. Nel caratterizzare le correnti intellettuali e i più eminenti rappresentanti di esse, egli si rivela un ...
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Scrittore arabo libanese, nato a el-Fureikah nel 1876, ivi morto il 13 settembre 1940. Visse a lungo negli S. U. e assimilò quella lingua e cultura, pur senza dimenticare quella materna.
Una raccolta di [...] suoi scritti artistici e giornalistici è nei quattro volumi delle Rīḥāniyyāt, Beirūt 1922-23. Dopo la prima Guerra mondiale, prese vivo interesse al risorgimento politico e spirituale arabo, viaggiò a ...
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Scrittore peruviano (Lima 1886 - Parigi 1959). Risiedette a lungo a Parigi dove diresse la Revista de América. Le sue lunghe assenze dalla terra d'origine non lo allontanarono dai temi e dalla cultura [...] peruviana, che egli cantò negli schemi della poesia modernista in Cantilenas (1919). Come narratore ha lasciato bellissime pagine in Dolorosa y desnuda realidad (1914) e in La venganza del cóndor (1924). ...
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SIMEONI, Gabriello
Enrico Carrara
Poligrafo, nato a Firenze il 25 luglio 1509, fu dei molti che trovarono, o almeno cercarono, la loro fortuna presso la corte di Francesco I aperta alla cultura italiana. [...] Recatosi in Francia nel 1528, nel 1538 tornava in patria, ma non soddisfatto dell'ufficio concessogli da Cosimo I, se ne partì (1542) vagando per l'Italia; fu a Roma, a Venezia e, col vescovo di Clermont, ...
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WITTENWEILER (o Wittenwiler), Heinrich
Giuseppe Zamboni
Poeta svizzero tedesco, autore di un vasto poema Der Ring, composto intorno al 1400, il cui valore artistico e la cui importanza nella storia [...] della cultura sono stati appieno riconosciuti solo in questi ultimi anni.
Allargando a forma epica il tema allora diffuso e sorto in opposizione alla poesia cortese, delle nozze rustiche, fino a farlo assurgere a rappresentazione del corso della vita ...
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Teresa Buongiorno
Grimm, Jacob e Wilhelm
I fratelli che fissarono sui libri le antiche fiabe della tradizione orale
I fratelli Jacob e Wilhelm Grimm, entrambi nati nella seconda metà del Settecento, sono [...] dai libri destinati ai più piccoli, ma la paura ebbe poi la sua rivincita: psicologi dell'infanzia e persone di cultura dichiararono che essa costituisce il sale della vita e che le fiabe sono un formidabile strumento di iniziazione, attraverso cui ...
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JONES (Everett) LeRoi (pseud. Imamu Amiri Baraka)
Biancamaria Tedeschini Lalli
Poeta e drammaturgo statunitense, nato a Newark, New Jersey, il 17 ottobre 1934. J., che intorno al 1964-65 era ancora [...] relativamente 'assimilato' dalla cultura ufficiale americana, come buon poeta (ammiratore del verso proiettivo di Olson oggi assunto posizioni e atteggiamenti di netto ripudio di quella cultura.
Nell'aprile 1964 aveva fondato il Black Arts Repertory ...
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Scrittore austriaco, nato a Vienna il 6 settembre 1885. Dal 1946 riveste la carica di presidente del PEN Club austriaco.
Cresciuto in un ambiente di larga cultura, compì gli studî universitarî nella città [...] natale volgendosi assai presto al teatro.
Dopo un primo volume di versi, Die Gewalten (1912), al quale hanno fatto poi seguito Dolch und Wunde (1918), Ewiger Aufbruich (1926), Männergedichte (1947), Das ...
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Romanzo poliziesco
Peppino Ortoleva
di Peppino Ortoleva
Romanzo poliziesco
Affinità elettive: il poliziesco e le scienze sociali
Romanzo poliziesco, detective story, romanzo giallo: le tre espressioni [...] repertorio di un verosimile sociale e relazionale, una sorta di grado zero di quel sapere sul sociale che è presente nella cultura diffusa.Per gli studiosi dell'uomo e della società, quindi, il poliziesco è non solo oggetto di indagine, ma stimolo e ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
culturoso
agg. (iron.) Che si ammanta di un’aura culturale. ◆ A sinistra continuano a liofilizzare in slogan il pensiero del Papa sul comunismo «male necessario». Non solo si isolano tre parole dal contesto, a sua volta particolare di pagine...