Giurista (Tolosa 1522 - Bourges 1590). Studiò a Tolosa, ma fu soprattutto nella sua educazione umanistica un autodidatta. Cominciò a insegnare a Tolosa (1547); insegnò poi a Cahors (1554-55), a Bourges [...] , A. Loisel, P. Pithou. Il C. eccelse nell'esegesi analitica e critica del testo, come voleva la sua profonda cultura umanistica: le Observationes et emendationes e i Commentarii alle Pandette e al Codice, le sue opere maggiori, sono il frutto più ...
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Terzo figlio (Lisbona 1392 - Alverca, Lisbona, 1449) di Giovanni I di Portogallo; dopo la morte (1438) del fratello Edoardo, assunse per deliberazione delle Cortes la reggenza per la minorità del nipote [...] Insorto contro il re, P. mosse verso Lisbona, ma trovò la morte in uno scontro presso il torrente Alfarrobeira. Uomo di cultura, tradusse il De officiis di Cicerone (Livro dos ofícios, tra il 1433 e il 1438) e scrisse un trattato di filosofia morale ...
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Legittimità
Pier Paolo Portinaro
Introduzione
Si attribuisce legittimità a un ordinamento politico quando in base ad argomenti giuridici e morali lo si ritiene degno d'essere riconosciuto all'interno [...] E in Platone e in Aristotele sopravvive ancora qualcosa della concezione arcaica del νόμοϚ βασιλεύϚ, sia pure nel quadro di una cultura che ha ormai fatto i conti con l'affermazione sofistica della legge naturale del più forte che sottomette il più ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Lavoro impresa corporazione
Umberto Romagnoli
L’ambiguo incontro del lavoro con il diritto corporativo
La denominazione data da Alfredo Rocco alla legge del 3 aprile 1926 – «disciplina giuridica dei [...] questo sia passato inosservato il dato di contrasto che caratterizza la cultura giuridica italiana nel periodo tra le due guerre. Esso consiste l’ha data ugualmente. È toccato infatti alla cultura giuridica del periodo tenere a battesimo l’annessione ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Stato corporativo
Irene Stolzi
Le ragioni di una centralità
Attraverso l’ordinamento corporativo si tentò, come noto, di disciplinare stabilmente la relazione tra lo Stato e le forze economico-sociali: [...] avrebbe dovuto o potuto avere il nuovo Stato corporativo costituì infatti un importante terreno di confronto per l’intera cultura giuridica del tempo, per i giusprivatisti non meno che per i giuspubblicisti, per coloro che guardarono con fiducia alla ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Arnaldo Volpicelli
Carlotta Latini
Nel periodo tra le due guerre mondiali si realizza un ripensamento del rapporto tra Stato e società che era stato fino a quel momento dominato da un approccio di tipo [...] però anche un periodo di emarginazione di Volpicelli, che è entrato in conflitto con l’area conservatrice della cultura giuridica e politica fascista. Viene trasferito dalla cattedra di dottrina generale dello Stato a quella di diritto costituzionale ...
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BERNAREGGI, Adriano
Giuseppe Pignatelli
Nato ad Oreno (Milano) il 9 nov. 1884 da Giovanni e Luigia Ravanelli, in una famiglia di commercianti agricoli, dopo aver compiuto gli studi ginnasiali nel seminario [...] , i convegni avevano seguito una tematica non direttamente connessa con la realtà sociale del momento e con i temi della cultura laica. Nel settimo convegno - che si tenne a Roma nel gennaio 1943 sul tema della Responsabilità dell'intelligenza - il B ...
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Storico del diritto romano (n. Taranto 1931). Professore di istituzioni di diritto romano dal 1960 all'Università di Bari e dal 1967 all'Università di Napoli, nel 1977 è passato all'insegnamento di storia [...] inteso come corpus di principi logici e di valori etici, C. ha posto in rilievo l'insostituibile contributo della cultura storica alla formazione del giurista odierno. Tra le sue opere principali: Studi sulle azioni popolari romane (1958); Lex Cincia ...
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Cassése, Sabino. - Giurista italiano (n. Atripalda 1935), professore di diritto amministrativo presso l'Università degli studi di Roma "La Sapienza". Ministro senza portafoglio per la Funzione pubblica [...] è stato giudice della Corte Costituzionale. Tra le sue opere: I beni pubblici: circolazione e tutela (1967); Cultura e politica del diritto amministrativo (1971); Il cittadino e la repubblica italiana (1980); Il sistema amministrativo italiano (1983 ...
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Giurista ed erudito (Béziers 1674 - Groninga 1744), figlio di Antoine, pastore calvinista rifugiato a Losanna ove Jean lo raggiunse (1686) e studiò; insegnò lettere ai rifugiati francesi in Berlino (1697); [...] 16), R. Cumberland (1744). Le sue traduzioni di Grozio e di Pufendorf contribuirono a fare di quei libri opere fondamentali della cultura del Settecento, cui diede con la Bibliothèque raisonnée (dal 1728) e la Nouvelle Bibliothèque (1738-44) una voce ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
culturoso
agg. (iron.) Che si ammanta di un’aura culturale. ◆ A sinistra continuano a liofilizzare in slogan il pensiero del Papa sul comunismo «male necessario». Non solo si isolano tre parole dal contesto, a sua volta particolare di pagine...