Risale al 1928-1929 il quadro del surrealista belga René Magritte L’uso della parola I, prima di una lunga serie di opere dedicate al soggetto della pipa. In questa tela troviamo, raffigurata al modo di [...] sociologia Max Weber, afferma che «l’uomo è un animale sospeso fra ragnatele di significati che egli stesso ha tessuto». La cultura è proprio l’insieme di queste ragnatele, che vanno lette e interpretate come se fossero un testo.
Allora i linguaggi ...
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La Bibbia si pone al centro della tradizione ebraica in quanto testo sacro latore della legge perfetta e divina in forma scritta. Prende il nome ebraico di Tanàkh, acronimo che lega in sé inscindibilmente [...] ’habitus del pensiero moderno, restituendoci le scene primarie, gli schemi e le tracce che hanno fondato e forgiato la nostra cultura. Dunque, è il testo di memoria che riconduce il lettore alle origini della civiltà, svelando le voci di un passato ...
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È intorno agli anni 4-5 d.C. che Publio Ovidio Nasone termina la composizione delle Heroides, opera di cui egli stesso, nell’Ars Amatoria, dice «ignotum hoc aliis ille novavit opus» («è un genere ignoto [...] che lui ha innovato»). Si tratta, in effetti, di un tipo di composizione innovativo per la cultura greco-latina, di cui l’autore può dunque dirsi protos euretes («primo inventore»): ...
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Più di un secolo fa, nel 1905, William Stead scriveva nella rivista The Review of Reviews:
«Vi è almeno una possibilità che l’inglese, il francese, il tedesco, lo spagnolo o il russo possano essere adottati [...] essere (come già è tra gli esperantisti) una chiave facilitante, transglottica, dei sempre più necessari rapporti tra culture. E, in molti casi (redazione di testi e codificazioni di rilievo internazionale), potrebbe assumere una importante funzione ...
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Le parole spesso prendono vita e percorrono strade che le portano ad assumere significati assai diversi da quelli di partenza. Così accade anche per il termine utilizzato per indicare il racconto della [...] da quella che si può riscontrare nei quattro Vangeli canonici.
L’infanzia occupa in letteratura come nella cultura un posto sempre diverso: è parte integrante dell’individuo nella sua crescita, può essere amore, dolore, innocenza, ricordo ...
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Per la maggior parte dei parlanti esiste una differenza netta tra il significato della parola lingua e quello della parola dialetto. Una lingua è ad esempio l’italiano, un dialetto è il siciliano. E quindi [...] grammatica e il siciliano no, l’italiano ha una sua forma scritta e il siciliano no, l’italiano è parlato da persone di cultura e il siciliano dagli anziani e dagli analfabeti. Quanto c’è di vero nelle frasi precedenti? In realtà ben poco, e capiremo ...
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[leggi la prima parte]
Ogni anno muoiono in media 25 lingue, una ogni 15 giorni. L’UNESCO stima che per la fine del XXI secolo sopravviveranno circa un decimo delle quasi 7000 lingue oggi esistenti. [...] ?
Se riconosciamo nella lingua la nostra identità, se in essa sappiamo esprimere la nostra storia e la nostra cultura, lottare contro la scomparsa delle lingue equivale a difendere un diritto umano fondamentale, a cui tengono dietro tutti gli ...
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L’articolo si propone di evidenziare il legame fra la storia dell’editoria libraria e quella della storia politica, culturale e sociale dell’Italia. A partire dal ragionamento sul “prodotto” libro, dunque [...] economico e culturale, si evidenzierà il ruolo simbolico della storia delle case editrici per ripercorrere la storia della cultura italiana. In quest’ottica, si cercherà di proporre alcuni esempi dell’intreccio fra la storia delle case editrici ...
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La condizione di essere vivente presuppone un meccanismo di nutrizione, ma non bisogna dimenticare la componente culturale e quella sensoriale (gusto, vista, tatto, olfatto) che ne determinano l’aspetto [...] psicologico. Il cibo non ha un valore semplicemente nutritivo, è lo specchio della storia, della cultura e delle esigenze dell’uomo. Per questo la componente psicologica è molto importante. Infatti, la linea di confine tra vivere e sopravvivere è ...
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Arriviamo così alla quarta legittimazione della violenza rivoluzionaria. Nella cultura contestataria degli anni Sessanta si diffuse appunto l’idea secondo la quale il sistema contro cui si lottava fosse [...] una sorta di nuovo totalitarismo. Questo tuttavia, a differenza dei due precedenti, ossia il fascismo e lo stalinismo, non aveva al centro del suo sistema di valori l’ideologia della razza, della nazione ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
culturoso
agg. (iron.) Che si ammanta di un’aura culturale. ◆ A sinistra continuano a liofilizzare in slogan il pensiero del Papa sul comunismo «male necessario». Non solo si isolano tre parole dal contesto, a sua volta particolare di pagine...
L’insieme delle cognizioni intellettuali che, acquisite attraverso lo studio, la lettura, l’esperienza, l’influenza dell’ambiente e rielaborate in modo soggettivo e autonomo diventano elemento costitutivo della personalità, contribuendo ad arricchire...
Cultura paleolitica dell’Africa settentrionale, che prende il nome dalla stazione di Bir el-Ater (Algeria). È caratterizzata da strumenti peduncolari, soprattutto punte, raschiatoi e grattatoi. Evidenze dell’occupazione ateriana, compresa tra...