In senso proprio, modo di locomozione, soprattutto dell’uomo, che differisce dalla corsa (nella quale si ha, nel ritmico movimento delle gambe, un attimo di sospensione in aria di tutto il corpo) ed è [...] Tannhäuser; la m. di Mendelssohn per il Sogno di una notte di mezza estate; la m. funebre di Sigfrido nel CrepuscolodegliDei di Wagner, quella della 3ª sinfonia di Beethoven, quella di Chopin.
Scienza militare
Nel linguaggio militare, colonna di m ...
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(ant. nord. Odhinn) Dio supremo dell’antica religione nordica, equivalente al sassone Wodan, antico-alto-tedesco Wuotan. L’etimologia del suo nome lo collega a un concetto di «furore» (ted. Wut) che è [...] (Gungnir) colpisce infallibilmente il segno e ritorna a lui. La sua potenza, limitata unicamente dal fato (al ‘crepuscolodeglidei’ O. sarà divorato dal Lupo Fenrir), gli deriva da una suprema sapienza magica, per acquistare la quale, attingendola ...
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Uno degli Asi della mitologia germanica. Del suo culto non è rimasta traccia, ma ha una parte eminente nei miti. L. appare un personaggio ambivalente: legato per un patto di sangue a Odino, compagno prezioso [...] dio del fuoco. Forse solo sotto l’influsso del cristianesimo è diventato rappresentante del male, assimilato a Satana. Incatenato dagli dei, L. si libererà solo al momento del ‘crepuscolodeglidei’, quando egli e Heimdall si uccideranno a vicenda. ...
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Nome (d’incerto significato etimologico) sotto il quale si comprendono tutte quelle numerose e varie popolazioni che, prima partecipanti alla comunità linguistica indoeuropea, si staccarono poi a formare [...] è estranea alle genti indoeuropee, tanto che alcuni hanno pensato a influenze cristiane (➔ Crepuscolodeglidei).
Diritto
Le notizie sul diritto più antico dei popoli germanici si riducono alle scarse informazioni che ne danno Cesare e la Germania ...
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Scenografo e regista italiano (n. Firenze 1948). Nel corso della sua carriera ha realizzato diverse produzioni per i maggiori spazi teatrali d'avanguardia, spesso presentate nei più prestigiosi festival [...] hanno trovato in R. Wagner l'espressione più compiuta: Lohengrin (1983); L'oro del Reno (1987); Sigfrido (1990); Crepuscolodeglidei (1992). Successivamente ha riscosso grande consenso di pubblico nel 1994 con Dido and Aeneas di H. Purcell al Teatro ...
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Scrittore danese (Copenaghen 1929 - ivi 2001). Di formazione filosofica e di vastissimi interessi, fu direttore di periodici letterarî, curatore di collane editoriali e traduttore, soprattutto dal tedesco. [...] nel campo della saggistica, S. si dedicò a una rivisitazione della mitologia nordica (Ragnarök, 1982; trad. it. Il crepuscolodeglidei, 1983) e classica (Den berømte Odysseus "Il famoso Ulisse", 1988; Apollons oprør, 1989; trad. it. La rivolta di ...
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(o Balder) Divinità dell’antica religione germanica, la cui appartenenza originaria al patrimonio germanico è dubbia. Nel mito narrato dall’Edda – silloge di carmi norreni di argomento epico, mitologico, [...] il dio cieco; è il più bello e il più amato fra gli dei, ma destinato a morire, e la sua morte è preludio alla catastrofe finale deglidei e del mondo (ragnarök; ➔ Crepuscolodeglidei).
Allarmata dai sogni di B., Frigga fa giurare a tutti gli esseri ...
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Hönir Divinità della mitologia germanica, parte di una triade insieme a Odino e a Lodhur. Secondo il mito è H. che infonde l’anima nella prima coppia umana fatta emergere dalla triade divina. Dopo la [...] eleggono loro capo; H. però non riesce ad adempiere alle funzioni di capo, quando resta privo dei suggerimenti del saggio Mimir. Nel nuovo mondo, sorto dopo il crepuscolodeglidei, H. riappare, come Baldr e Hödhr, investito di funzioni sacerdotali. ...
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(o Fenrer o Fenriswolf) Nella mitologia germanica, l’archetipo di tutti i lupi concepiti come nemici deglidei e degli uomini; figlio del dio Loki, condivide la natura malvagia di tutta la stirpe del [...] padre, eccettuato il fratello Sleipnir. Viene legato dagli dei con una catena magica che egli spezzerà solo alla fine del mondo (crepuscolodeglidei), quando divorerà il dio Odin, e, secondo una versione, il Sole e la Luna, per poi essere ucciso dal ...
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Scrittore olandese (Voorburg 1848 - Baden, Svizzera, 1923). Seguace del naturalismo di Zola, esprime un profondo pessimismo antireligioso, determinista, nei poemi epici Lilith (1879), Godenschemering ("Crepuscolo [...] degliDei", 1883), e soprattutto, con penetrante psicologia, nei romanzi: Een nagelaten bekentenis ("Una confessione postuma", 1894), Waan ("Illusione", 1905) e Liefdeleven ("Vita d'amore", 1916). Scrisse anche molti lavori teatrali, tra cui ...
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crepuscolo
crepùscolo s. m. [dal lat. crepuscŭlum, der. di creper «alquanto buio»]. – 1. La luminosità del cielo a oriente prima del sorgere del Sole (sinon. in questo caso di alba o aurora) e a occidente dopo il tramonto, accompagnata da...
notturno
agg. e s. m. [dal lat. nocturnus, der. di nox noctis «notte»]. – 1. agg. a. Della notte, che è proprio della notte: le ore n.; quiete, silenzio n.; le tenebre n.; Quali fioretti dal n. gelo Chinati e chiusi (Dante). b. Di cose, che...