Donna greca (sec. 5º-4º a. C.), nata a Maronea (Tracia); presa da entusiasmo per le dottrine ciniche, sposò Cratete di Tebe, del quale divenne discepolo Metrocle, suo fratello. ...
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Filologo greco di Adramittio in Misia (2º sec. a. C.), scolaro di Aristarco ad Alessandria, poi a Pergamo di Cratete, i cui metodi di esegesi omerica egli seguì nell'opera Sulle esegesi di Aristarco. Si [...] occupò di Esiodo e di Aristofane e scrisse di grammatica (sul verbo) e di lessicografia ...
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Retore, vissuto a Roma al principio del 1º sec. d. C.; si occupò di metrica e di lingua, scrisse sul metodo di Cratete di Mallo, fu insegnante di grammatica. ...
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Grammatico alessandrino (sec. 2º a. C.), scolaro di Aristarco; continuò la controversia del maestro contro la scuola di Pergamo col suo scritto Contro Cratete. Ma scrisse anche di astronomia e di mitologia. [...] Si ricordano di lui un De analogia e studî su Omero ed Euripide ...
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Grammatico alessandrino (216-144 a. C.), allievo di Aristofane di Bisanzio e suo successore nella direzione della Biblioteca di Alessandria. Combatté la scuola pergamena di Cratete di Mallo e fondò una [...] fiorentissima scuola di grammatici; fra i suoi discepoli furono Ammonio, Apollodoro d'Atene, Dionisio Trace. Scrisse moltissimo (800 libri) fra edizioni critiche, commenti, opere speciali, che noi conosciamo ...
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Uno dei primi filologi romani (seconda metà del 2º sec. a. C.). Appartiene al movimento erudito e filologico sorto a Roma in seguito alle lezioni di Cratete di Mallo. Si dedicò, con Lelio Archelao, all'ordinamento, [...] allo studio e al commento delle satire di Lucilio ...
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Filosofo della scuola cinica, vissuto tra la seconda metà del sec. 4° e la prima del 3° a. C. Scolaro del peripatetico Teofrasto, fu poi attratto al cinismo da Cratete. Gli è attribuita l'opera Χρεῖαι [...] ("Motti giovevoli"), perduta. Suo discepolo fu Menippo di Gadara ...
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Filologo classico tedesco (Lubecca 1906 - Monaco 1986), prof. all'univ. di Amburgo dal 1954. Si è occupato di varî aspetti della cultura e della letteratura greca: il pensiero di Cratete di Pergamo; le [...] esperienze di viaggio di Pitea di Marsiglia; momenti del teatro tragico (in particolare Eschilo ed Euripide) e comico (Menandro); Omero. Tra le opere: Sphairopoiia. Untersuchungen zur Kosmologie des Krates ...
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Filosofo greco (n. 336-35 - m. 264-63 a. C.), fondatore della scuola stoica. Figlio di un mercante di Cizio (nell'isola di Cipro), esercitò inizialmente la professione paterna: ma, costretto da un naufragio [...] a fermarsi ad Atene, vi divenne scolaro del cinico Cratete di Tebe. Più tardi subì l'influsso anche dei megarici Stilpone e Diodoro Crono da un lato, e dei platonici Senocrate e Polemone dall'altro. Intorno al 300 a. C. fondò una sua scuola, che ...
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Poeta satirico latino del sec. 2º a.C.. Appartenente al "circolo degli Scipioni", partecipò attivamente alla vita culturale dell'età degli Scipioni e dei Gracchi. Scrisse trenta libri di satire, di cui [...] latina, influì la commedia attica antica e ancor più la diatriba stoico-cinica della Grecia ellenistica: Cratete di Tebe aveva moraleggiato parodiando Omero in esametri. Alla progressiva definizione del contenuto satirico (lungo è certamente ...
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-crate
[dal gr. -κράτης, tratto da -κρατία «-crazìa»]. – Secondo elemento (atono) di sostantivi composti formati modernamente, in correlazione con gli astratti e collettivi in -crazìa (come burocrate, plutocrate, ecc.), che significa in genere...
cratere
cratère s. m. (ant. cratèra f., nei sign. 1 e 2) [dal lat. crater -eris (o cratera -ae), gr. κρατήρ -ῆρος, affine a κεράω, κεράννυμι «mescolare»]. – 1. Grande vaso a larga imboccatura, di terracotta decorata, argento, bronzo e anche...