. Questa voce (che l'identità con la scritta Baioca civitas sulle monete merovinge di Bayeux induce a credere derivata di là, per eventi ancora ignoti) appare per la prima volta nel secolo XV a indicare [...] di Fano, in Rivista Italiana di numismatica, XII (1899), p. 121; A. Cinagli, Le monete dei papi, Fermo 1848, p. 170; Corpusnummorumitalicorum, IX e X, Roma 1925, 1927, passim; E. Martinori, Annali della zecca di Roma, XII, Roma 1919, pp. 22-24; id ...
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Dalla effigie di S. Ambrogio, che vi era impressa, ebbero questo nome le monete del comune milanese (1250-1310), ricordate dagli statuti di Brescia nel 1257. L'ambrosino piccolo d'argento valeva un soldo [...] Però non si è ancora d'accordo sull'identificazione di tale moneta. Quanti trattarono delle monete milanesi, ultimo il CorpusNummorumItalicorum, credettero riconoscerla nel fiorino d'oro senza nome di principe, che ha da un lato S. Ambrogio e dall ...
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I Romani chiamarono asperi nummi le monete uscite di fresco dalla zecca, che in italiano si dicono ruspe, e l'aggettivo, passato in greco in età bizantina, finì col designare ogni sorta di monete d'argento, [...] con Ia quale si trovano designati i soldi d'oro in un papiro ravennate dell'anno 38 di Giustiniano.
Bibl.: CorpusNummorumItalicorum, III; Du Cange, Glossarium; E. Martinori, La Moneta, Roma 1915; N. Papadopoli, Le monete di Venezia, I, Venezia 1893 ...
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. Moneta d'oro fatta coniare a Napoli nel 1278 da Carlo I d'Angiò con lo scudo partito di Gerusalemme e di Francia e la leggenda Karol. Dei Gra. Ierlm Sicile Rex al dritto e l'Annunciazione della Vergine [...] Raccolta numismatica Papadopoli-Aldobrandini, Venezia 1925, I, e II, passim; A. Cinagli, Monete dei papi, Fermo 1848, passim; Corpusnummorumitalicorum, I, III, X, Roma 1910, 1912, 1927; E. Martinori, Annali della zecca di Roma, fasc. i, Roma 1918 ...
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. Moneta frazionaria, venuta in uso con l'adozione del sistema decimale; il franco francese e la lira italiana vennero divise in 100 parti uguali, ognuna delle quali, consistente come moneta effettiva [...] nave; l'ultima emissione con questo tipo avvenne nel 1916.
Bibl.: Catalogo della raccolta numismatica Papadopoli-Aldobrandini compilato da G. Castellani, Venezia 1925, I, e II; CorpusNummorumItalicorum, I, V, VIII, X, Roma 1910, 1915, 1917, 1927. ...
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Così si chiamava in molti luoghi dell'alta Italia il denaro o dodicesima parte del soldo. I primi ricordi si hanno in memorie e documenti di Treviso e di Padova del sec. XIII. A Venezia troviamo usata [...] .: Catalogo della Raccolta numismatica Papadopoli-Aldobrandini, compilato da G. Castellani, Venezia 1925, I, pp. 151, 278; CorpusNummorumItalicorum, VI, VII, VIII, IX, Roma 1922, 1915, 1917, 1925, passim; N. Papadopoli-Aldobrandini, Le monete di ...
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. Numismatica. - Nome di molte monete d'oro e d'argento di varî luoghi, dalla gran corona che portavano nel campo o sopra lo stemma. Per quanto riguarda l'Italia, Roberto d'Angiò (1309-1343) fece coniare [...] , e fu sostituita dallo scellino. Una corona del valore di 10 marchi si ebbe anche in Germania sino al 1924.
Bibl.: Corpusnummorumitalicorum, II, Roma 1911, p. 222; V, Roma 1914, pp. 451-52; VIII, Roma 1917, pp. 666, 667; E. Martinori, La Moneta ...
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. Sul finire del sec. XV e nei primi anni del XVI parecchie zecche, specialmente dell'Italia Settentrionale, impressero sulle monete la figura di un Santo, a cavallo in atto di trafiggere il drago, S. [...] , detti di Piemonte, con lo scudo sabaudo e S. Maurizio a cavallo, più tardi sostituito da un cavallo libro retrospiciente.
Bibl.: CorpusNummorumItalicorum, I, II, III, IV, IX, X, XI, Roma 1910-1929; E. Martinori, La moneta ecc., Roma 1915, p. 64 ...
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. Nome dato ad una moneta ferrarese d'argento da due soldi, in parecchie gride concernenti il valore delle monete; dove però, alle volte, essa è detta anche aquilino o agontano. Senza nome di principe, [...] posto anche su di un paolo, battuto nella zecca di Castro.
Bibl.: V. Bellini, Dell'antica lira ferrarese di Marchesini, Ferrara 1754; C. A. Zanetti, Nuova raccolta delle moente e zecche d'Italia, Bologna 1789, V; Corpusnummorumitalicorum, IX e X. ...
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. Moneta d'oro del peso di grammi cinque e un quarto all'incirca, fatta coniare per la prima volta da Alfonso il Magnanimo a Gaeta tra l'anno 1436 e il 1442. Valeva un ducato e mezzo, e fu detta perciò [...] coniati nelle zecche di Alghero, Cagliari e Villa di Chiesa in Sardegna da Alfonso IV e V d'Aragona.
Bibl.: Corpusnummorumitalicorum, II; S. Ferraro, Le monete di Gaeta, Napoli 1915; E. Martinori, La moneta, Roma 1915, s. v.
Alfonsino fu chiamato ...
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