scriptio In paleografia e in epigrafia, s. continua, scrittura in cui le singole parole non sono separate mediante spazi o elementi di separazione.
Nella grafia ebraica e, per estensione, in altre grafie [...] , scrittura nella quale le vocali lunghe (e, eccezionalmente, le vocali brevi) sono indicate mediante lettere il cui valore primo è consonantico, in genere semivocalico e laringale. Per es., in ebraico lo waw può rappresentare ō o ū, l’alef ǡ ē ī ...
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U
- Diciannovesima lettera dell'alfabeto italiano. U, V, W, Y derivano dalla stessa lettera dell'alfabeto fenicio, e la U in special modo è solo una variante della V che si trova nelle iscrizioni latine [...] del sec. II d. C. La forma arrotondata e la forma angolosa erano usate a indicare indistintamente il suono vocalico e quello consonantico; la preferenza per l'una o per l'altra forma era solo quistione di stile calligrafico; nel tardo Medioevo si va ...
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seguire (seguere)
Antonietta Bufano
Quanto alla morfologia, accanto all'infinito seguer (che costituisce la rima composta seguer de' con verde) di Rime XCV 14, va registrata, per la III singol. del pass. [...] . Nel Fiore si hanno seguor (III plur. indic. pres.) e sieva, III singol. cong. pres.; anche se lo scambio consonantico, attestato più frequentemente nel nord, non è ignoto in Toscana, la forma è più probabilmente per influenza del francese sive, che ...
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reburrus
Pier Vincenzo Mengaldo
Con questo aggettivo, che il Marigo traduce con " ispido ", D. indica in VE II VII 2 e 4 l'eccesso di asprezza o ruvidezza, tale per cui i vocaboli, sia pure urbana, [...] persona), sentito probabilmente come r., oltre che per la troppo diretta fisicità del significato, per l'asprezza del nesso consonantico che il vocabolo contiene. Come altrove yspidus, così qui l'affine r. denota, con gradazione frequente nel De vulg ...
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SCRITTURA
Armando Petrucci
(XXXI, p. 232)
Storia della scrittura. - Ove si considerino s. tutte le "tracce grafiche dotate di significati convenzionali" (G.R. Cardona) che gli uomini hanno adoperato [...] e la brahmi. In Etiopia, infine, il regno di Aksum adottò, prima del 4° secolo d.C., una s. alfabetica consonantica affine a quella brahmi, trasmessa dall'Arabia meridionale, che è stata largamente adoperata per la produzione epigrafica e per quella ...
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MASORA (o massora; dal neo-ebraico masorāh, "tradizione")
Giuseppe Ricciotti
È il nome con cui si designa l'insieme di quelle scuole di dotti rabbini, che dal sec. V d. C. a circa l'VIII compirono varî [...] scuole; differente ne è il sistema di vocalizzazione, ossia dei segni indicanti le vocali aggiunte da essi al testo consonantico ebraico per assicurarne la retta pronunzia (v. bibbia, VI, 887). In vista della lettura pubblica sinagogale, eseguita in ...
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scrittura, psicologia della
Disciplina che si occupa degli aspetti cognitivi e affettivi legati al processo della scrittura nella normalità e nella patologia. La scrittura è la rappresentazione visiva, [...] globale di una parola, o sia simbolo di un oggetto o di un’idea, oppure indichi un suono consonantico o vocalico di una determinata lingua). In psichiatria, vengono descritti disturbi della scrittura (omissioni di parole, raddoppiamenti di ...
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Voce usata esclusivamente come appellativo di Dio. Essendo essa composta dal sostantivo 'ādhün "signore", al plurale, aumentato del suffisso pronominale di prima persona, significherebbe "Signore mio" [...] le consonanti, si avrebbe Yĕhowāh; (Carducci: Geova) che è lettura ibrida e falsa. Quando poi a YHWH segue nel testo consonantico il nome di Adonai, i Masoreti diedero al primo le vocali di 'Elohîm "Dio". Per il nome personale ineffabile di Dio ...
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Le consonanti palatali si realizzano mediante il sollevamento del dorso della lingua verso la volta palatina, nella parte mediana della cavità orale (➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di; ➔ [...] [ʎ] e con l’approssimante [j] (parlante di area napoletana).
Il terzo fonema di luogo palatale presente nel sistema consonantico dell’italiano è la nasale sonora [ɲ]. Come tutte le ➔ nasali, [ɲ] è caratterizzata dall’apertura del diaframma rinovelare ...
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I-J
Guido Calogero
- La decima lettera degli alfabeti fenicio e greco, la nona di quello latino. Negli alfabeti orientali derivati dal fenicio la sua forma primitiva, che si crede rappresenti l'ideogramma [...] e in portoghese, kh in spagnolo), e si è perciò mantenuta. Anche l'alfabeto romeno dà alla j il valore di ž. La i consonantica è espressa in quelle lingue da y o da i.
L'inglese dà alla j il valore che essa aveva nel francese antico (g palatale ...
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consonantico
consonàntico agg. [der. di consonante] (pl. m. -ci). – Di consonante, di consonanti: suono c.; nesso, gruppo c.; scrittura c., quella che indica distintamente i soli segni delle consonanti (come, per es., nei primi alfabeti semitici);...