In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. [...] della sostitutività dell’identità o legge di Leibniz (per es., da «A crede che Cicerone denunciò Catilina» non segue, pur essendo vera l’identità ‘Cicerone=Tullio’, che «A crede che Tullio denunciò Catilina», dato che la prima asserzione non ...
Leggi Tutto
Nella tradizione paleografica moderna, in campo greco genericamente la scrittura maiuscola libraria, in campo latino una particolare scrittura libraria di forme rotondeggianti, usata fra 4° e 9° secolo.
Nell’ambito [...] e minuscoli. Gli esempi del 4° e 5° sec. (Vangeli, il Livio Vaticano, il palinsesto del De re publica di Cicerone) rappresentano il canone della scrittura nel suo pieno sviluppo; all’inizio del 6° sec. si ha un mutamento di stile, caratterizzato ...
Leggi Tutto
Editoria
Ciascuna delle annotazioni apposte dall’autore o editore di un testo per fare un’osservazione, dare una notizia, chiarire un passo: n. dell’autore (N.d.A.), quando è l’autore che interviene a [...] stenografica usata nell’età romana e nel Medioevo; furono ideate, secondo la tradizione, da Tirone, liberto di Cicerone, per raccoglierne i discorsi pubblici, e completate da altri (Aquila, liberto di Mecenate, Seneca ecc.), costituendo così ...
Leggi Tutto
Storico e filologo, nato a Gand il 30 ottobre 1872, morto a Lovanio il 4 gennaio 1950. Gesuita, terminati gli studî teologici a Lovanio, vi insegnò dal 1906 patristica, e (1915) storia dei dogmi, promovendo [...] sue scuole teologiche (Abelardo, Chartres, Vittorini, Poitiers, Parigi, ecc.), nelle sue predilezioni letterarie (Orazio, Virgilio, Cicerone), nelle sue polemiche politico-religiose (Gerhoh di Reichersberg). Nel campo della storia della Patristica e ...
Leggi Tutto
La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] (6) Tabulas publicas [...] illae tabulae «tavole pubbliche [...] le dette tavole, le tavole»; lett. «tavole pubbliche [...] quelle tavole» (Cicerone, pro Sall. 42)
In Apuleio (II sec. d.C.) si possono trovare forme come:
(7) egregia illa uxor mea «la ...
Leggi Tutto
Col termine abbreviazione (o, più anticamente, abbreviatura) si indica l’accorciamento (o compendio) di una parola. Come si legge nel Vocabolario della Crusca (1612), l’abbreviazione è una «parola abbreviata [...] sorta di sistema di abbreviazioni (tra le quali, per es., 7 per et, detto proprio nesso tironiano) che prende il nome addirittura dal segretario di Cicerone, il liberto Marco Tullio Tirone, che aveva il compito di trascrivere i discorsi dell’oratore ...
Leggi Tutto
La tecnica della stampa a caratteri mobili, nata a Magonza prima dell’agosto 1456 (la data non compare nella Bibbia di Gutenberg, ma si ricava da un’indicazione manoscritta su di un esemplare dei quarantasei [...] in volgare circa il 20%, e l’80% in latino. I primi volumi stampati nel nostro paese furono in latino, un Cicerone e un Lattanzio usciti nel 1465 dai torchi di Conrad Sweynheym e Arnold Pannartz, due artigiani tedeschi che avevano bottega a Subiaco ...
Leggi Tutto
PEYRON, Amedeo Angelo Maria
Gian Franco Gianotti
PEYRÒN, Amedeo Angelo Maria. – Nacque a Torino il 2 ottobre 1785, ultimo di undici figli di Francesco Bernardino, mastro uditore nella Camera dei conti, [...] un nuovo capitolo della storia del diritto antico. Gli studi giuridici per il codice teodosiano si intrecciano con le ricerche su Cicerone; esse confermano la perizia del curatore e, per confronto, la minore acribia di Angelo Mai in imprese simili: M ...
Leggi Tutto
Diritto
C. compromissoria Uno dei due tipi di convenzione di arbitrato (➔) previsti dal codice di procedura civile. Tradizionalmente si è soliti distinguerla dall’altro tipo di convenzione, il compromesso [...] alla successione di più di due brevi; Egesia di Magnesia (3° sec. a.C.) iniziò una scuola che ebbe fortuna specialmente fra i Romani; Cicerone adattò la c. metrica alla lingua latina. La prosa del periodo imperiale (tranne Tacito), seguì per le c ...
Leggi Tutto
Traduzione
Sergio Marroni
(App. V, v, p. 533)
La traduzione letteraria
Se si sottopone a un approfondito esame l'idea, per molto tempo assai diffusa, che il tradurre consista nel 'trasporto' del significato [...] parola) ma spesso anche distribuzionalmente (mantenere lo stesso ordine delle parole). I più avvertiti, tra cui grandi traduttori come Cicerone, Orazio, s. Gerolamo, videro che ciò portava all'assurdo e invocarono la libertà da un simile metodo al ...
Leggi Tutto
cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...