storicismo
Stefano De Luca
La natura dell’uomo è la storia
Entrato nel linguaggio filosofico nel corso dell’Ottocento, il termine storicismo ha assunto nel Novecento due significati diversi. Esso viene [...] questa concezione fu il filosofo napoletano Giambattista Vico, che nel 17° secolo – in polemica con il razionalismo di Cartesio, ispirato ai procedimenti logico-astratti della matematica – gettò le basi di una «scienza nuova», capace di intendere il ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Benedetto Croce
Michele Maggi
La disposizione civile, o etico-politica, della filosofia guida l’intera opera di Croce: non un programma intellettuale, ma un riconoscimento di realtà, non una regola [...] ancora scolastico era il suo criterio dell’evidenza e la sua conferma ultima nella fede, e per questo l’interpretazione di Cartesio torna ad esser oggi incerta e variamente proposta (Il primato del fare, in Id., Filosofia e storiografia, cit., pp. 13 ...
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Uso di strumenti nelle scimmie
Elisabetta Visalberghi
(Istituto di Psicologia, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Roma, Italia)
Dorothy Fragaszy
(Department of Psychology, University of Georgia, Athens, [...] specie. La capacità di utilizzare strumenti anche da parte di esseri umani primitivi è stata considerata, come aveva fatto Cartesio per altre caratteristiche, come esclusivamente umana. Per esempio, il famoso antropologo L.S.B. Leakey ha scritto che ...
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BRANCADORO, Cesare
Giuseppe Pignatelli
Nato a Fermo il 28 ag. 1755 dal conte Giuseppe e da Giulia Massi, in una delle più antiche famiglie patrizie del luogo, fu avviato alla carriera sacerdotale. Laureatosi [...] mostrano una buona cultura e un interesse particolare per il pensiero scientifico moderno, con l'esaltazione di Copernico, Cartesio, Keplero, Newton, Bacone e Galileo. Iniziò quindi un'intensa attività di traduttore, che pur rivolta a generi diversi ...
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A seconda del punto di vista dal quale la consideriamo, la filologia è e insieme non è una disciplina speciale. È una disciplina speciale in quanto lavora intorno a problemi considerati in sé circoscritti [...] nel Pico) di superare l'opposizione di verba e di res.
Dopo il Rinascimento, l'epoca razionalista è dominata dal pensiero di Cartesio, per il quale la storia era come un viaggio nel passato che rischia però di farci ignorantissimi del presente, e che ...
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Termine usato dai pitagorici per designare i principî delle matematiche o in genere delle scienze dimostrative. "Proposizioni immediate che occorre necessariamente conoscere per apprendere qualche cosa" [...] e Leibniz, vagheggianti la costruzione d'una metafisica razionalistica sul modello delle matematiche. Cartesio attribuisce appunto una certezza immediata, assiomatica, ai principî della scienza, basandoli sull'evidenza. Ma questa base stessa diviene ...
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MURATORI, Ludovico Antonio
Girolamo Imbruglia
– Nacque a Vignola (Modena) il 21 ottobre 1672, da Francesco Antonio e da Giovanna Altimanni.
Il padre, artigiano di qualche benessere, lo mandò a Modena [...] il poeta deve «perfezionare» (I, 8), e le azioni umane vi hanno così senso universale (I, 8-12). Contro il razionalismo cartesiano e la tesi del rispecchiamento, trovò la radice della poesia nell’espressione di uno stato d’animo da parte del «furore ...
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Diritti degli animali
Silvana Castignone
Il dibattito etico-filosofico
La tematica dei diritti degli animali rientra in quella più vasta dei cosiddetti nuovi diritti e dei nuovi soggetti di diritto [...] di semplici meccanismi, di orologi "composti solo di ruote e di molle" e quindi di reazioni puramente meccaniche, come scriveva Cartesio. Gli animali sono in grado di sperimentare il piacere e la sofferenza: sono inoltre dotati di memoria, e quindi ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
In ambito cosmologico il dibattito seicentesco segna un passaggio “dal mondo chiuso [...] , ma anche la finitezza dello spazio. Pur affermando che “la materia estesa che compone l’universo non ha limiti”, Cartesio sottolinea ripetutamente che l’universo è “indefinito” in quanto non è possibile assegnargli dei confini, ma non va dichiarato ...
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sensazione
Ogni stato di coscienza in quanto sia avvertito come prodotto da uno stimolo esterno o interno al soggetto. L’interpretazione della natura della s. costituisce uno dei temi principali dell’intera [...] cui si andava in cerca, debba condurre a una rivalutazione della disprezzata conoscenza sensibile. Vero è che per Cartesio la conoscenza sensibile delle cose esterne resta ancora un confusus cogitandi modus rispetto alla chiarezza e alla distinzione ...
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cartesiano
carteṡiano agg. [dal fr. cartésien]. – 1. a. Relativo alle dottrine, ai principî, agli indirizzi del filosofo e matematico francese (1596-1650) René Descartes (latinizz. Cartesius, ital. Cartèsio): il pensiero, il metodo, il dualismo,...
razionalismo
s. m. [der. di razionale1]. – 1. Atteggiamento o movimento che riconosce come fondamento della conoscenza, del giudizio e dell’operare pratico, la ragione e la razionalità: un individuo, uno scienziato, uno scrittore di un lucido...