KANT, Immanuel
Pantaleo Carabellese
Filosofo tedesco, nato in Königsberg (Prussia orientale) il 22 aprile 1724, quarto tra i nove nati in un ventennio dal matrimonio del sellaio Giovanni Giorgio di [...] si deve risalire, non è più soltanto quella idea di Dio che era il principio dell'argomento ontologico per Anselmo e per Cartesio, ma è tutto il possibile cioè tutto il pensabile, che sarebbe indeducibile e cioè impossibile e impensabile se non si ...
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Termine del linguaggio scientifico e filosofico. Aristotele chiama, di solito, ϕαινόμενον ciò che cade sotto i sensi, intendendo di opporlo, come il suo predecessore Platone, a ciò che è stabile, essenziale, [...] e con esso si designano gli accadimenti che sono oggetto delle scienze in genere. Tale il significato che esso ha in Bacone, Cartesio, Leibniz.
In Kant esso significa ciò che è oggetto di esperienza possibile, ossia ciò che è percepito nello spazio e ...
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STAY, Benedetto
Eleonora Zuliani
Filosofo e poeta, nato nel 1714 in Ragusa (Dalmazia) da famiglia che aveva dato uomini insigni alla cultura e alle armi; morto a Roma nel 1801. Educato nella sua città [...] e impeccabile, ma la sua fama è dovuta soprattutto ai due poemi didascalici: il primo sulla filosofia del Cartesio, Philosophiae versibus traditae libri VI; il secondo sulle dottrine newtoniane: Philosophiae recentioris versibus traditae libri X ...
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Filosofo (Tropea 1770 - Napoli 1846). Fece i suoi studî prima nel seminario di S. Lucia del Mela (Messina), poi in Tropea, sotto la direzione di G. A. Ruffa e di I. Barone; dal 1831 prof. all'univ. di [...] critica della conoscenza (1819); Lettere filosofiche sulle vicende della filosofia, relativamente a' principi delle conoscenze umane da Cartesio sino a Kant inclusivamente (1827, opera che è considerata come il primo degno saggio di storia della ...
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Nato a Ravello (Salerno) il 1° marzo 1625, a vent'anni era già uno dei maggiori avvocati del Foro napoletano; e ben presto la fama della sua grande cultura e rara eloquenza si diffuse in tutta Italia e [...] filosofica e politica provocata nella seconda metà del Seicento nell'Italia meridionale dal diffondersi del pensiero di Galileo e di Cartesio, che ivi aveva trovato il terreno preparato dal Telesio e dal Campanella che egli non si limitò a dare il ...
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OCCASIONALISMO
Guido Calogero
. In generale questo nome designa la dottrina che nella dipendenza di un fenomeno da un altro fenomeno singolo vede soltanto una "causa occasionale" rispetto alla causa [...] a sua volta sul corpo facendogli tradurre in azioni fisiche le sue volizioni? La teoria dell'influxus physicus, avanzata da Cartesio, parve sempre meno accettabile ai suoi seguaci, come p. es. il Clauberg e il De La Forge, che restrinsero quindi ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giovanni Di Pasquale
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dalla metà del Settecento, accanto al meccanicismo biologico, torna in auge un [...] supremazia all’interno delle discipline mediche, anatomiche e fisiologiche. Questa tradizione, che risale al magistero filosofico di Cartesio, è fondata sulla certezza che tutte le funzioni organiche, anche quelle più complesse e misteriose, sono ...
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io
Geni Valle
La cabina di regia della nostra personalità
Il termine io non è soltanto un pronome: esso indica il modo di essere di un individuo in quanto distinto da tutti gli altri. Nella filosofia [...] di termine e, talvolta, per il complemento oggetto utilizziamo 'mi' (per esempio: "mi dice", "mi sceglie").
Il filosofo francese Cartesio (17° secolo) intende l'Io come coscienza, luogo e agente del pensiero. L'Io che pensa è la prova dell'esistenza ...
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Grunbein, Durs
Grünbein, Durs. – Poeta e scrittore tedesco (n. Dresda 1962). Originario della Germania dell’Est, si è trasferito a Berlino nel 1985 per studiare scienze teatrali alla Humboldt Universität, [...] negli ultimi anni di una più intensa riflessione sulla nascita dell’Io moderno, con due testi interamente dedicati a Cartesio, Vom Schnee oder Descartes in Deutschland (2003; trad. it. 2005) e Der cartesische Taucher. Drei Meditationen (2008). Nel ...
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FORTUNATO da Brescia (al secolo Girolamo Ferrari)
Ugo Baldini
Nacque a Brescia il 1° dic. 1701, da Giovanni Ferrari e da Angela Maioni, in una famiglia originaria di Mantova e di stato "onesto". I suoi [...] nel metodo sia nei contenuti, e gli elementi di modernità (non sempre recepiti) si limitano a P. Gassendi e Cartesio; nelle opere successive compaiono progressivamente N. Malebranche e l'occasionalismo, I. Newton e la fisico-teologia da lui ispirata ...
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cartesiano
carteṡiano agg. [dal fr. cartésien]. – 1. a. Relativo alle dottrine, ai principî, agli indirizzi del filosofo e matematico francese (1596-1650) René Descartes (latinizz. Cartesius, ital. Cartèsio): il pensiero, il metodo, il dualismo,...
razionalismo
s. m. [der. di razionale1]. – 1. Atteggiamento o movimento che riconosce come fondamento della conoscenza, del giudizio e dell’operare pratico, la ragione e la razionalità: un individuo, uno scienziato, uno scrittore di un lucido...