Si dicono antipiretici, od antitermici, quei rimedî che servono ad abbassare la temperatura abnormemente aumentata. Perciò la febbre è il sintomo cui questi farmaci si oppongono. Già da tempo antico troviamo [...] prodotta dagli umori peccanti circolanti nell'organismo, si attribuivano agli antipiretici virtù depurative, e lo stesso Cartesio raccomandava ai medici di usare sostanze che modificassero la crasi sanguigna; quando fioriva la medicina spagirica ...
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segno
ségno [Der. del lat. signum] [ALG] [ANM] Nome di simb. di operazioni, quindi operatore: + per l'addizione, ╳ per la moltiplicazione, ecc.; i s. + e - indicano se un numero è positivo oppure negativo [...] di permanenza del s.: se una funzione f(x) è continua e diversa da zero per x=x₀, esiste un intorno di x₀ nel quale essa ha lo stesso s. che in x₀. ◆ [ALG] Regola dei s. o di Cartesio: lo stesso che regola di Cartesio delle permanenze: → permanenza. ...
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Lettere e numeri: lo sviluppo del linguaggio algebrico
Lettere e numeri: lo sviluppo del linguaggio algebrico
Il linguaggio algebrico-analitico, nel quale si scrivono espressioni, equazioni e, più in [...] , che si afferma nel xvi secolo con F. Viète e Cartesio, in cui le variabili, le operazioni, i predicati di confronto che indica il numero dei fattori da moltiplicare, è dovuta a Cartesio, cui risale anche la giustapposizione, come in 4x, per indicare ...
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convenienza, principio della
Nel pensiero di Leibniz, il principio (detto anche del meglio) al quale è ispirata la volontà di Dio, in quanto fondamento delle verità di fatto. Dio avrebbe potuto scegliere [...] e, di conseguenza, nelle verità di fatto il legame che unisce il soggetto al predicato non è né arbitrario (come in Cartesio) né logicamente necessario (come in Spinoza), ma razionale. In virtù del principio della c. si dimostra quindi che anche nei ...
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Nell’accezione comune, inclinazione esclusiva verso un oggetto, sentimento intenso e violento (di attrazione o repulsione) che può turbare l’equilibrio psichico e la capacità di discernimento e di controllo.
Filosofia
Nel [...] p. ove esse non contrastino con i fondamenti dell’etica evangelica.
Nel pensiero moderno, i due maggiori teorici delle p. sono Cartesio e B. Spinoza: il primo avvia lo studio delle p. nell’ambito di una nuova concezione del mondo fisico, e nella ...
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Scienziati del Settecento - Introduzione
Maria Luisa Altieri Biagi
Sembrami che la presente letteratura si ritrovi in uno stato di abbondanza e di lusso, che non più si prenda molto pensiero di accrescere [...] partito nella scuola filosofica e, prendendo a capo il suo Galileo», non avesse contrastato alla Francia la gloria del suo Cartesio, all'Inghilterra quella del suo Newton, alla Germania quella del suo Leibniz; un interrogativo a dir poco ingenuo, da ...
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Z
Z (insieme dei numeri interi) insieme numerico che estende l’insieme N dei numeri naturali. È l’unione dell’insieme dei numeri interi positivi
dell’insieme dei numeri interi negativi
e dell’insieme [...] di equazioni: ogni suo elemento è soluzione di una siffatta equazione e, viceversa, ogni siffatta equazione ha soluzione in Z.
Nel prodotto cartesiano N × N si introduce la relazione di → equivalenza (a, b) ∼ (c, d) se e solo se a + d = b + c, dove ...
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Matematico olandese (Alkmaar 1571 - Franeker 1635), che al patronimico Adriaanszoon sostituì, insieme ai fratelli, il cognome M., d'incerto significato. Insegnò (dal 1600) matematica e medicina nell'univ. [...] stabilito dal padre, Adriaan Anthoniszoon (forse Alkmaar 1543 circa - forse ivi 1620), mediante il procedimento di Archimede dei poligoni iscritti e circoscritti. n Il fratello Jacob (m. Alkmaar 1628) inventò, a detta di Cartesio, il telescopio. ...
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HOBBES, Thomas
Guido Calogero
Filosofo inglese, nato a Westport (Malmesbury) il 5 aprile 1588, morto a Londra il 4 dicembre 1679. Baccalaureus a vent'anni, dovette interrompere per ragioni pratiche [...] -matematica del tempo, specialmente attraverso l'amicizia del Mersenne, che determinò il suo accurato studio delle opere di Cartesio, allora in corso di pubblicazione, e il grande influsso ch'esse esercitarono su di lui. A questa iniziazione ...
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Newton
Newton Isaac (Woolsthorpe, Lincolnshire, 1642 - Kensington, Londra, 1727) fisico, matematico e astronomo inglese. Figura centrale della scienza del xvii secolo, è con Leibniz il fondatore del [...] relativi) ed elabora, a partire da questi, gli assiomi o leggi del moto già similmente formulati da Galileo e Cartesio (principio d’inerzia, principio di composizione delle forze, principio di uguaglianza dell’azione e reazione). Egli passa poi alla ...
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cartesiano
carteṡiano agg. [dal fr. cartésien]. – 1. a. Relativo alle dottrine, ai principî, agli indirizzi del filosofo e matematico francese (1596-1650) René Descartes (latinizz. Cartesius, ital. Cartèsio): il pensiero, il metodo, il dualismo,...
razionalismo
s. m. [der. di razionale1]. – 1. Atteggiamento o movimento che riconosce come fondamento della conoscenza, del giudizio e dell’operare pratico, la ragione e la razionalità: un individuo, uno scienziato, uno scrittore di un lucido...