variazione
variazione termine utilizzato con significato generale per indicare la differenza tra due valori assunti da una variabile, sia che essa rappresenti una grandezza sia che essa sia impiegata [...] di un polinomio a coefficienti reali ha effetti sulla positività delle sue eventuali radici reali (si veda per esempio → Cartesio, regola di). In analisi, si dice variazione di una funzione il cambiamento che essa assume in corrispondenza di un ...
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Atteggiamento o movimento che riconosce come fondamento della conoscenza, del giudizio e dell’operare pratico la ragione e la razionalità.
Architettura
Corrente di pensiero e di ricerca che si delineò [...] un’altra accezione il termine si è storicamente consolidato nella storiografia filosofica per designare principalmente le filosofie di Cartesio, B. Spinoza e G.W. Leibniz, caratterizzate dalla tesi che la ragione, intesa come speculazione puramente ...
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Matematica
Linea piana chiusa che sia incontrata da ogni retta del suo piano al più in due punti e che, di conseguenza, sia contorno di una regione piana convessa; si suppone anche, di solito, che l’o. [...] dove P è un punto variabile dell’o., A e B sono due punti fissati e λ, μ sono due numeri reali positivi. Un’o. di Cartesio è una curva algebrica piana del quart’ordine con 3 punti doppi: 2 sono i punti ciclici e il terzo si trova sulla retta AB che è ...
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DE BENEDICTIS, Giovanni Battista
Augusto De Ferrari
Nacque ad Ostuni (Lecce) il 20 genn. 1622, da una famiglia di oscura origine. Priva d'avvenimenti di rilievo la sua vita, tutta dedicata con intensa [...] con seco la sua continuazione (Genova 1703), dove si cerca di dimostrare che ci sono molti punti in comune tra Giansenio e Cartesio. Tra il 1700 e il 1702 pubblicò a Roma quattro opuscoli in difesa dei gesuiti e della loro azione missionaria in Cina ...
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La libertà di esprimere le proprie convinzioni e le proprie idee è una delle libertà più antiche, essendo sorta come corollario della libertà di religione, rivendicata dai primi scrittori cristiani nel [...] D’altra parte, essa è stata sollecitata anche dai grandi teorici della libertà di ricerca scientifica (basti pensare a Cartesio o a Galileo) e della libertà politica (ad esempio, Milton), nonché, successivamente, dagli stessi filosofi del XVIII e del ...
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NICCOLI, Raimondo
Elisabetta Stumpo
NICCOLI, Raimondo. – Nacque presumibilmente nel sobborgo fiorentino di Novoli intorno al 1710, da Pietro.
Ebbe un fratello, Jacopo, che rivestì per numerosi anni [...] seguì le lezioni di filosofia di Giovanni Gualberto De Soria attraverso il quale conobbe molti filosofi moderni come Locke, Cartesio, Malebranche, Leibniz e i newtoniani inglesi tra cui Samuel Clarke. Dopo aver collaborato con il maestro in veste di ...
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etica
Termine introdotto da Aristotele per designare le sue trattazioni di filosofia della pratica; indica quella parte della filosofia che si occupa del costume, ossia del comportamento umano. Salvo [...] umana e il relativismo di valori profondamente condizionati dalla «coutume», cioè dalla cultura e dalla società.
Seicento
Con Cartesio si fa strada l’idea di una descrizione scientifica delle «passioni dell’anima», e dunque del comportamento umano ...
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Emozioni e sentimenti
Nico H. Frjida
Introduzione storica
L'analisi psicologica dell'emozione trova le sue radici nella discussione filosofica che si svolse inizialmente nel contesto della retorica [...] Solo nel corso del XVII secolo le considerazioni proprie delle scienze naturali cominciarono a essere incluse in quelle discussioni (Cartesio, Les passions de l'âme, 1649; Spinoza, Ethica, 1677) e nelle analisi elaborate nel più ampio contesto entro ...
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Filosofo (Firenze 1894 - Pisa 1957), prof. di filosofia teoretica all'università di Pisa dal 1951 alla morte. Il suo pensiero ha teso a un approfondimento critico dell'idealismo e di alcuni problemi della [...] sulla categoria kantiana della realtà (1947); Lezioni sulla Critica della ragion pura (1950); La prima Meditazione di Cartesio (1951); Osservazioni sulla Critica del giudizio (1955), tutte esemplificazioni di quel metodo storico-critico, teorizzato ...
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DI CAPUA, Leonardo
Silvano Scalabrella
Nacque a Bagnoli Irpino (prov. Avellino) il 10 ag. 1617, da famiglia agiata. Nella sua Vita di Lionardo di Capoa, l'Amenta ci dice che il D. si dedicò agli studi [...] rinnovamento della medicina.
È il periodo della lettura dei grandi filosofi contemporanei di Europa, da Bacone a Galilei, a Hobbes e Cartesio. La volontà di emulare quei grandi e di fondare anche a Napoli la "nuova filosofia" condusse il D., con il ...
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cartesiano
carteṡiano agg. [dal fr. cartésien]. – 1. a. Relativo alle dottrine, ai principî, agli indirizzi del filosofo e matematico francese (1596-1650) René Descartes (latinizz. Cartesius, ital. Cartèsio): il pensiero, il metodo, il dualismo,...
razionalismo
s. m. [der. di razionale1]. – 1. Atteggiamento o movimento che riconosce come fondamento della conoscenza, del giudizio e dell’operare pratico, la ragione e la razionalità: un individuo, uno scienziato, uno scrittore di un lucido...