SCHMITT, Carl
Antonio Punzi
Filosofo del diritto tedesco, nato a Plettenberg (Westfalia) l'11 luglio 1888, morto ivi il 7 aprile 1985. Professore nelle università di Bonn, Colonia, Berlino, è stato [...] testimone delle trasformazioni della vita politico-costituzionale tedesca dalla crisi della Repubblica di Weimar al Nazionalsocialismo fino alla nascita della Repubblica federale. Erede della tradizione ...
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Etica
Carlo Augusto Viano
Il termine e le origini
'Etica' è parola di derivazione greca (da ἔθοϚ, che significa 'costume', 'carattere') equivalente al termine di derivazione latina 'morale' (da mores, [...] anche il prodotto dello stereotipo culturale che faceva dello Stato moderno il titolare del monopolio della forza. CarlSchmitt (Dottrina della costituzione, 1928; Legalità e legittimità, 1932) poteva così sostenere che l'atto fondamentale istitutivo ...
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Autorità
Carlo Galli
Introduzione
Il termine 'autorità' riveste, nel linguaggio comune e in quello scientifico, una vasta gamma di significati, designando sia il fondamento o il criterio che origina [...] nella auctoritatis interpositio grazie alla quale la norma viene applicata al caso concreto (v. Kelsen, 1945).
CarlSchmitt (1888-1985) distingue 'autorità' da 'potere' sulla scorta della differenziazione classico-romana fra auctoritas e potestas ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giambattista Vico
Andrea Battistini
Vissuto tra Sei e Settecento, Vico si formò nel clima di aspirazioni riformistiche creatosi nel Regno di Napoli e, anche se non ebbe mai una posizione politicamente [...] , di illuminazione dell’Essere, Ercole vinse con l’agricoltura, ovvero con il nomos della terra (secondo la definizione di CarlSchmitt), il caos della natura, gettando le fondamenta della civiltà. Per Vico la virtù e l’eroismo furono dunque frutto ...
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Moderno e postmoderno
Valerio Verra
Paolo Portoghesi
Modernità, di Valerio Verra
Postmoderno, di Paolo Portoghesi
Modernità di Valerio Verra
SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. La rivoluzione scientifica. [...] per la radicalità con cui l'hanno tematizzato rispettivamente nel campo della politica e della storia. Il primo è CarlSchmitt, al quale si deve la ben nota affermazione secondo cui ‟tutti i concetti più pregnanti della moderna dottrina dello ...
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Libertà
Salvatore Veca
*La voce enciclopedica Libertà è stata ripubblicata da Treccani Libri.
Introduzione
Nella teoria politica e sociale noi possiamo essere interessati: a) a definire la libertà; [...] . Tale adesione è compatibile con l'appartenenza alla comunità politica. Si potrebbe sostenere, adottando la terminologia di CarlSchmitt, che in tal modo assistiamo alla neutralizzazione o spoliticizzazione dell'ambito di riferimento religioso (v ...
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Filosofia pratica
Franco Volpi
sommario: 1. Che cos'è la ‛filosofia pratica'? 2. La ‛riabilitazione della filosofia pratica' in Germania. 3. Temi, problemi ed esponenti dell'odierno neoaristotelismo [...] dell'agire è stato spesso demonizzato come irrazionale (Habermas) o, al contrario, esaltato come sua essenza costitutiva (CarlSchmitt). Contro questi due estremi, per i neoaristotelici si tratta piuttosto di riconciliare ragione e decisione, e ciò ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Teorie della politica
Carlo Altini
Nonostante le prospettive teoriche che si occupano di politica in Italia diventino, nella seconda metà del Novecento, sempre più specializzate a livello accademico [...] opere di storici, giuristi e sociologi tedeschi, soprattutto di Otto von Gierke, Lorenz von Stein, Max Weber, Otto Brunner, CarlSchmitt e Otto Hintze – dei sistemi di relazioni tra le comunità politiche, con particolare riguardo al passaggio dall ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Scienza e filosofia: Geymonat e Preti
Massimo Mugnai
La valorizzazione del pensiero scientifico in funzione antidealistica
Nell’immediato dopoguerra, a partire all’incirca dal 1945, Ludovico Geymonat [...] dimenticando il marxismo e non parlandone più. Nelle università, i corsi su Marx lasciano il posto a corsi su CarlSchmitt, Martin Heidegger e Friedrich Nietzsche, tenuti dai medesimi docenti che per anni avevano divulgato varie forme di marxismo. A ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Idealismo e non idealismo
Michele Ciliberto
Sulla filosofia italiana dall’inizio del 20° sec. al 1945 pesano tre pregiudizi di cui occorre liberarsi: la contrapposizione frontale tra Ottocento e Novecento, [...] , diventati figure di primo piano personaggi che egli aveva individuato da tempo, e su cui aveva espresso giudizi sprezzanti, come CarlSchmitt e Martin Heidegger («un altro Gentile», scrisse in una lettera a Karl Vossler). Era perciò giunta l’ora di ...
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veteroeuropeo
agg. (iron.) Che si ispira a strategie politiche europee considerate superate. ◆ le parole con cui [Paul] Virilio stigmatizza l’ideologia del «tempo reale» in quanto incarnazione dell’imperialismo della velocità che ha permesso...
decisionismo
deciṡionismo s. m. [der. di decisione, sul modello del ted. Dezisionismus]. – In generale, come termine filosofico, concezione teorica che assegna alla decisione un valore quasi assoluto e un carattere di necessità pratica; con...