vaccinazione
Franco Celada
Vaccinazione, memoria, crossreazione
Nel 1780 E. Jenner, medico di campagna inglese, iniettò il contenuto di pustole provocate da vaiolo vaccino (cioè il vaiolo delle mucche) [...] Un grande protagonista di questa strategia fu L. Pasteur, che inventò e usò trattamenti ‘attenuanti’ per la rabbia, il carbonchio e altri vaccini. L’abilità sta nel dosare attentamente il trattamento: infatti più si modifica l’antigene da usare come ...
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. Galeno adoperò questa parola ἀποπληξία per indicare la perdita subitanea e improvvisa della sensibilità e della motilità del corpo, eccetto la respirazione; dopo Harvey si aggiunse anche: eccetto la [...] stesso, in seguito a malattie che alterano l'integrità delle pareti vasali per arterite, trombosi, embolia (carbonchio ematico, tifo petecchiale, setticemia emorragica, anemia, nefrite acuta, ateromatosi, elmintiasi, ecc.), spesso in seguito ad un ...
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In medicina si chiama così l'edema di notevole entità esteso a tutto il tessuto sottocutaneo. Esso si accompagna quasi sempre a versamenti nelle cavità sierose del torace e dell'addome. Tali versamenti [...] facili in tessuti mal nutriti come sono quelli edematosi (v. edema).
In patologia veterinaria si chiama anasarca, o carbonchio bianco, o idropisia cellulare una malattia abbastanza frequente nel cavallo, nel bue e nel montone. L'inizio della ...
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LEONCINI, Francesco
Omar Ferrario
Nacque il 12 genn. 1880 a Porto Santo Stefano, in provincia di Grosseto, da Tismene, un ufficiale di marina appartenente a un'antica e illustre famiglia di origini [...] , in collab. con A. Cevidalli), sulla possibilità di reperire il bacillo del carbonchio nei cadaveri (Contributo allo studio dei limiti di recuperabilità del bacillo del carbonchio nei cadaveri, in Lo Sperimentale. Arch. di biologia, LXV [1911], pp ...
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Ramo delle scienze biologiche che ha per oggetto lo studio dei microrganismi, esseri viventi con dimensioni inferiori al millimetro, la cui osservazione richiede l’uso del microscopio ottico. I microrganismi [...] le scorte alimentari e quindi il benessere dell’uomo. Negli animali domestici le malattie di origine batterica, quali il carbonchio, la brucellosi, la listeriosi, sono le più comuni. L’afta epizootica, malattia acuta contagiosa degli animali (equini ...
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È la parte fondamentale dell'apparecchio tegumentario (v. tegumentario, sistema). Ricopre sotto forma di membrana continua tutto il corpo e trapassa, in corrispondenza delle aperture naturali, nelle membrane [...] , 20, 1925) ha messo in luce un'importante funzione della cute nell'infezione e nell'immunità; specialmente per il carbonchio nella cavia ha sostenuto che la recettività per questa infezione è essenzialmente cutanea e che è possibile immunizzare per ...
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Insieme con il cranio (v.), sotto alla porzione anteriore del quale essa è situata, costituisce la testa o capo (v.). È sostenuta da una complessa impalcatura ossea, lo scheletro della faccia, intimamente [...] , fulminazione, congelazione; da esiti di processi necrotici (noma) e d'infezioni gravi acute e croniche (flemmone, favo, carbonchio, lupus, ecc.); da ferite con perdita di sostanza mal riparate e residuanti allargamenti o deformazioni di orifizî ...
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La seconda rivoluzione scientifica: scienze biologiche e medicina. Microbiologia
William C. Summers
Microbiologia
La microbiologia ebbe inizio con l'invenzione del primo strumento, il microscopio ottico, [...] altre componenti del sangue era ancora poco chiaro. Casimir Davaine (1812-1882) esaminò il sangue di animali affetti da carbonchio e setticemia e riferì che i batteri erano presenti soltanto nel caso di esemplari sofferenti di quelle patologie. Egli ...
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. Triclorometano, CHCl3. Scoperto nel 1831 dal Soubeiran, fu introdotto in terapia nel 1847 dal Simpson. Si forma per azione del cloro sul metano, insieme con altri prodotti di sostituzione clorurati. [...] i bacilli del tifo e il vibrione del colera in 10 minuti, quello della difterite in 20, ma le spore del carbonchio resistono per mesi. Come tutti gli anestetici, il cloroformio manifesta la sua azione anche sui vegetali; la Mimosa pudica perde, per ...
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SANGUISUGA officinale (volgarmente mignatta; lat. scient. Hirudo medicinalis L.; fr. sangsue; sp. sanguijuela; ted. Blutegel; ingl. leech)
Pasquale PASQUINI
Pericle PERALI
Agostino PALMERINI
Il genere [...] da diversi autori; secondo E. Brumpt nell'Hirudo medicinalis sarebbero stati riscontrati i germi seguenti: tubercolosi, carbonchio, tifo, paratifo B, mal rossino del maiale, vaiuolo aviare, spirocheta della febbre ricorrente, dell'ittero emorragico ...
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carbonchio
carbónchio s. m. [lat. carbŭncŭlus, dim. di carbo -onis «carbone»]. – 1. Malattia infettiva comune all’uomo e ad alcuni animali (bovini, ovini, equini, suini), caratterizzata in genere da pustole nerastre di tipo emorragico, dovuta...
carbonchiare
v. intr. [lat. carbunculare] (io carbónchio, ecc.; aus. avere o essere). – Ammalarsi di carbonchio, detto spec. del grano: grano, grano, non c. (verso di una filastrocca che si canta l’ultimo giorno di carnevale).