L’attività dello Stato diretta all’attuazione della norma giuridica nel caso concreto, e l’insieme degli organi cui è demandata tale funzione.
Cenni storici
Nel diritto romano, si intendeva per iurisdictio [...] confronti della pubblica amministrazione o dei giudici speciali (art. 37 c.p.c.). Quando la g. appartiene ai giudici stranieri: se il nella sua esistenza e nella sua attività da qualsiasi autorità umana (can. 747, par. 1, e 1254, par. 1), la ...
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POSSESSO
Giuseppe FURLANI
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Fulvio MAROI
Enrico FINZI
Emilio ALBERTARIO
. Antico Oriente. - Nei diritti dell'Asia occidentale antica di solito non si fa distinzione tra il possesso [...] 702 cod. civ.; diversamente il diritto canonico che è rimasto fedele al principio: mala fides superveniens nocet: cod. iur. can. c. 1512). Il possesso richiede la capacità giuridica del soggetto e altresì quella dell'oggetto (art. 690 cod. civ.); né ...
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MONOPOLIO E POLITICHE ANTIMONOPOLISTICHE
Alberto Heimler
Pietro Fattori
Economia
di Alberto Heimler
Introduzione
Il paradigma teorico della concorrenza perfetta ipotizza un'organizzazione decentralizzata [...] [...] mirano allo stesso scopo, cioè a mantenere un'efficace concorrenza nel mercato comune" (sentenza del 21 febbraio 1973, Continental Canc. Commissione, causa 6/72). Ai sensi dell'art. 86, il possesso di una posizione dominante non è, in quanto ...
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Il termine ἐκκλησία, che nel greco classico denota un’assemblea politica, è usato nelle parti più recenti della versione greca dell’Antico Testamento detta dei Settanta come equivalente dei termini ebraici [...] di subordinazione o di coordinazione. Il sistema di subordinazione della C. allo Stato si è attuato attraverso due forme distinte i mezzi necessari alla sua costruzione e al culto divino (can. 1215, par. 2). Nella costruzione e nell’ornamentazione si ...
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Atto, o serie di atti, operazione, procedimento, aventi lo scopo di conoscere, verificare, dimostrare le qualità, le caratteristiche, la rispondenza a determinati requisiti di qualcosa, o anche le doti, [...] fonda sul generale principio desumibile dagli artt. 2697 c.c. e 115 c.p.c., secondo cui chi vuol far valere un diritto regola le parti non possono assistere all’esame dei testi (can. 1559), però possono essere presenti gli avvocati e procuratori, ...
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Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A [...] contro la p. sono previsti nel 12° titolo del vigente c.p., nel quale sono stati distintamente raggruppati i fatti che le p. giuridiche, cioè gli insiemi di p. o insiemi di cose (can. 96-100 e 113-118). In particolare, per il diritto canonico, ogni ...
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Diritto
L’a. nel diritto processuale civile
Diritto di agire in giudizio per ottenere la tutela giurisdizionale, che l’art. 24, co. 1, Cost. garantisce a tutti, sulla base della mera affermazione che un [...] . L’eccezione è invece sempre possibile, salvo i casi previsti dal can. 1462. Di regola ogni a. apre una vicenda giudiziale (causa) fatti i salvi i limiti legali (art. 2343 e 2345 c.c.) o gli eventuali limiti statutari e/o convenzionali (inseriti ...
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università Istituto scientifico e didattico di ordine superiore che ha potere di conferire un riconoscimento giuridico particolare a chi ha fruito dell’insegnamento impartito all’interno di esso dai docenti [...] in altri paesi come Austria, Germania, Italia e Messico. Non c’è dubbio che su una così accentuata divaricazione di dati incidano per istruire scientificamente gli studenti nelle medesime discipline (can. 815-821). Tali istituti possono esistere solo ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire [...] reso palese dal vescovo. Va ricordato, tuttavia, che il nuovo codice (can. 1071, par. 1, n. 2), raccomanda di non celebrare, al sede della coscienza
Fino alla metà del 20° sec., la c. è stata considerata come un luogo separato della mente dove ...
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In generale, la manifestazione del sentimento con cui l’uomo, riconoscendo l’eccellenza di un altro essere, lo onora. Si distingue in c. profano e c. religioso. Quest’ultimo è il più comune e include le [...] di Gesù Cristo e di Dio.
Si distingue inoltre il c. interno da quello esterno, e specialmente il c. privato dal pubblico. Il concetto di c. pubblico integrale è spiegato dal Cod. iur. can., can. 834 par. 2, che recita: «Tale culto si realizza quando ...
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canuto
agg. [lat. tardo canūtus, der. di canus «bianco»]. – 1. Bianco, detto dei capelli, e meno spesso della barba, dei baffi, ecc.: due folti sopraccigli, due folti baffi, un folto pizzo, tutti c. (Manzoni); anche riferito alla persona stessa...
cane1
cane1 s. m. (f. cagna, v.) [lat. canis]. – 1. Mammifero domestico della famiglia dei canidi (Canis lupus), con pelo più o meno folto e di vario colore, dimensioni e caratteristiche diverse a seconda delle numerosissime varietà, le quali...