ONORIO, Flavio
Alberto Pincherle
Imperatore romano d'Occidente, secondogenito di Teodosio e Elia Flaccilla, nato a Costantinopoli il 9 settembre 384, proclamato nobilissimus puer ed elevato al consolato [...] due usurpatori di Gallia e Spagna; gli resta da combattere solo un terzo, Giovino, da poco eletto da Franchi, Alamanni e Burgundî; allorché s'affaccia ai passi delle Alpi Ataulfo, con i Visigoti di Alarico, reduci dal fallito tentativo di passare in ...
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L'Europa tardoantica e medievale. I popoli delle migrazioni nelle regioni occidentali: I Germani
Horst Wolfang Böhme
I germani
L’etnonimo Germani è riferito a diverse popolazioni e tribù dell’Europa [...] territorio imperiale. Nel 429 i Vandali trasferirono il loro centro di potere nell’Africa settentrionale. Già nel 413 i Burgundi, spostatisi dall’Oder al Meno, si erano stabiliti come foederati romani nell’Assia romana (Worms), da dove nel 443 si ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
I barbari: lo scontro
Tommaso Braccini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il problema gotico, sopito da quasi un secolo, si riapre bruscamente [...] attraversare il Reno presso Magonza e si riversano nella Gallia, spingendosi fino alla Spagna. Approfittando del caos, anche Burgundi e Alamanni varcano il confine più a sud. Una volta entrati in circolo nell’organismo debilitato dell’impero, questi ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Le migrazioni barbariche e la fine dell'impero romano d'Occidente
Massimo Pontesilli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Le migrazioni barbariche [...] , e i Sassoni bersagliano con le loro incursioni dal mare le coste settentrionali della Gallia, mentre, dalla Germania nord-orientale, Burgundi e Vandali iniziano a loro volta la migrazione verso ovest e verso sud. L’impero, indebolito dall’anarchia ...
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(fr. Provence) Regione storica della Francia sud-orientale, che non costituisce un’unità geografica, ma si scinde in regioni diverse per natura del suolo e morfologia; si possono distinguere in essa tre [...] romana costituita intorno al 122 a.C., detta da Augusto in poi Gallia Narbonensis (➔ Narbona). Invasa e conquistata da Visigoti, Burgundi e Franchi, nel 510 la P. fu occupata da Teodorico. Ritornata ai Franchi dopo la caduta del Regno ostrogoto in ...
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. Si designa così l'arte che si sviluppò in Occidente all'epoca delle invasioni germaniche, dal sec. V ai sec. IX. In singolare contrasto con l'arte classica l'arte dei barbari deforma la realtà, impone [...] .
Gallia. - La Gallia fu invasa da barbari di razze diverse di cui le più importanti sono quelle dei Franchi, dei Burgundi, dei Visigoti, degli Alemanni, sulla riva sinistra del Reno. Fra gli oggetti trovati nelle tombe delle diverse razze non vi ...
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SVEVI
Walter Holtzmann
. L'origine e la provenienza della stirpe sveva sono molto discusse. Sorprende già il fatto che essa compare nella tradizione scritta con un doppio nome: Suebi e Alamanni. La [...] di Strasburgo, nel 368 Magonza fu saccheggiata. Il crollo dell'impero, in seguito alle invasioni dei Germani orientali (Visigoti, Vandali, Burgundi) e degli Unni, specialmente dopo la morte di Ezio (454), aprì la via oltre il Reno. L'alto e il medio ...
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. Dopo il pullulare dell'eresia gnostica e la fine delle persecuzioni, la controversia ariana si deve considerare, tra le grandi crisi attraversate dal cristianesimo antico, la più grave e ricca di conseguenze. [...] assumesse, a fianco del re, quella influenza politica ch'ebbe altrove. Ariani i Visigoti, e, per influenza di questi, i Burgundî sotto Gundobado, reso però moderato dall'opera di S. Avito, vescovo di Vienne, e più dalla simpatia dei cattolici per il ...
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ATALARICO
Paolo Lamma
Figlio di Eutarico e di Amalasunta, figlia di Teoderico (Jordanis Getica,parr. 80, 251), nacque nel 516 (Id., ibid.,par. 304) o nel 518 (Id., Romana,par. 367; Procopii Bellum Gothicum,l.I, [...] da parte dei provinciali sia per la nomina di Tuluin vengono richiamati pure i rapporti con i Franchi e i Burgundi, nel tentativo di far rivivere anche oltre la realtà dominata dai successi franchi il ricordo della fermezza teodericiana, così come ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Un dittico imperiale: Oriente e Occidente dopo il 395
Tommaso Braccini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Già altre volte l’impero romano [...] : non è un caso che, come si è detto, Ezio abbia grandi difficoltà nel 451 a convincere proprio Visigoti e Burgundi a partecipare alla sua coalizione (nella quale l’esercito romano, decimato dal crollo delle finanze imperiali, ha un ruolo decisamente ...
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burgundio
burgùndio (o burgundo) agg. e s. m. (f. -a). – Appartenente alla popolazione germanica dei Burgundi (lat. Burgundii o Burgundiones), prob. provenienti dalla Scandinavia, che nel 5° secolo d. C. si stanziarono in Gallia lungo il Reno,...
nibelungico
nibelùngico agg. (pl. m. -ci). – Dei Nibelunghi, relativo ai Nibelunghi (v. nibelungo). Ciclo n., il più ampio e insigne tra i cicli leggendarî germanici, costituito dalla fusione (nel sec. 13°) di due filoni originariamente indipendenti...