zen Forma di buddhismo giapponese, derivata nel 12°-13° sec. dalla scuola cinese Chan. Lo z. riduce la tecnica ascetica alla sola meditazione (zen), che peraltro non deve concentrarsi su alcun oggetto, [...] per quanto elevato esso sia (neanche la stessa Illuminazione può essere oggetto dello z.). Il modo usuale è la seduta di meditazione (zazen); la percezione dell’identità tra il vuoto e il meditante, che ...
Leggi Tutto
Buddha e il buddismo
Maurizio Paolillo
Un giovane principe che influenzò tutto il mondo orientale
Fra il 6° e il 5° secolo a.C. visse in India settentrionale un giovane di nobile casata, Siddharta Gautama. [...] lo sviluppo del pensiero buddista fuori dall'India, poiché si diffuse e fiorì anche in Giappone, dove fu chiamato Zen, e influenzò la società, l'arte e la cultura. Il buddismo visse in Cina un'epoca d'oro fra il 7° e il 9° secolo; poi, nell'842, fu ...
Leggi Tutto
Le grandi domande
Stefano De Luca
Grandi domande e grandi risposte
Da sempre l'uomo non può fare a meno di porsi alcune domande fondamentali: qual è l'origine di tutte le cose e il loro significato? [...] seguendo la propria strada. Al suo interno si colloca l'indirizzo giapponese dello Zen, che ritiene fondamentale la meditazione (zen) nella posizione del loto. Il buddismo Vayrayana, o del veicolo di diamante, ritiene che il Nirvana possa essere ...
Leggi Tutto
zen
żèn s. m. [voce giapp., zen 〈∫en〉, propr. «meditazione», dal pali jhāna, attrav. il cinese ch’an]. – Forma di buddismo giapponese rielaborata a partire dal buddismo della setta cinese ch’an, incentrata su una tecnica di meditazione, per...
macrobiotica
macrobïòtica s. f. [der. del gr. μακροβίωσις «lunga vita», μακροβίοτος «longevo»]. – Termine coniato dal giapponese Nyoiti Sakurazawa (1893-1966), più noto con lo pseudonimo Georges Ohsawa, per indicare la sua dottrina che vuole...