Sociologo russo (Tur´ja, gov. di Vologda, 1889 - Winchester, Massachusetts, 1968), naturalizzato statunitense nel 1930. Studiò all'università di Pietroburgo, dove ebbe come maestri, fra gli altri, V. M. [...] e segretario di Kerenskij, fu poi costretto (1922) a lasciare l'Unione Sovietica per la sua opposizione al bolscevismo. Trasferitosi negli Stati Uniti, insegnò all'università del Minnesota (1924), e poi alla Harvard University (1930). Fu presidente ...
Leggi Tutto
Società di massa
Luciano Pellicani
Massa, uomo-massa, società di massa
Le ricerche sui gruppi i cui membri agiscono in modo simile pur non essendo i gruppi medesimi strutturati hanno fatto emergere [...] e culturali; il che ha impedito la reductio ad unum della società europea. Per contro il fascismo, non diversamente dal bolscevismo, è dominato dal progetto di rendere onnipotente lo Stato, di modo che nulla al di fuori di esso possa nascere e ...
Leggi Tutto
Teoria critica della società
Giuseppe Bedeschi
La fondazione dell'Istituto per la Ricerca Sociale e la prima formulazione della 'teoria critica'
L'Istituto per la Ricerca Sociale fu fondato nel 1922, [...] Horkheimer riservava però i giudizi più aspri all'URSS, da lui equiparata al fascismo. "Il fascismo e più ancora il bolscevismo, dovrebbero aver insegnato che proprio ciò che appare folle al ragionamento obiettivo di un esperto è invece la realtà di ...
Leggi Tutto
I termini americanismo e antiamericanismo vengono usati in campo politico-sociale per indicare le opposte reazioni provocate dall'influenza americana, la cosiddetta americanizzazione, nonché dall'azione [...] , però, solo a confronto con l'americanismo, ma anche con il bolscevismo, nei riguardi del quale nutriva un analogo sentimento di ambiguità, perché anche il bolscevismo veniva ammirato per le sue capacità di modernizzazione economica e condannato per ...
Leggi Tutto
Totalitarismo
Simona Forti
La vicenda di un termine e di un concetto
Con l'emergere, nel XX secolo, dei regimi comunista, fascista e nazista il lessico delle scienze storico-sociali si arricchisce di [...] , ma anche le autodefinizioni dei singoli regimi implicati. Così, se il fascismo pretende di essere totalitario, il bolscevismo e la sua versione stalinista rifiutano l'aggettivo per riservarlo soltanto ai regimi di destra. Forse più sorprendente è ...
Leggi Tutto
Proletariato
Massimo L. Salvadori
di Massimo L. Salvadori
Proletariato
Il significato originario
Il termine ha avuto origine in età romana. Esso indicava, nell'ambito della divisione della popolazione [...] di classe", "una cosa di grande bellezza ed eroismo", in grado di "salvare il mondo dalla barbarie". Dopo la Rivoluzione bolscevica in Russia nel 1917 e dopo la costituzione di regimi comunisti, a partire dal 1945, nei paesi dell'Est europeo, in ...
Leggi Tutto
Genocidio
Marco Cesa
Introduzione
La definizione del termine 'genocidio' è oltremodo problematica. Oltre a indicare un fenomeno che è oggetto di studio da parte di svariate discipline, prime tra tutte [...] le stragi naziste costituissero una sorta di risposta alle stragi 'asiatiche' compiute poche decine di chilometri a est dai bolscevichi (v. Nolte, 1987, e, per il dibattito su Nolte, v. Rusconi, 1987). In conclusione 'minaccia', in questo contesto ...
Leggi Tutto
Sociologia
Alessandro Cavalli
L'oggetto della sociologia e i confini con le altre scienze sociali
Non c'è forse domanda più imbarazzante da porre a un sociologo di quella di definire l'oggetto della [...] , siano cadute preda di regimi e ideologie totalitari, come il fascismo e il nazionalsocialismo, ma anche il bolscevismo sovietico. All'origine di questi fenomeni vi sarebbero personalità autoritarie, incapaci di tollerare tensioni e conflitti ...
Leggi Tutto
bolscevico
bolscevìco (meno corretto bolscèvico) agg. e s. m. (f. -a) [dal russo bol′ševik «maggioritario» tratto da bol′šenstvo «maggioranza»] (pl. -evìchi, meno corretto -èvichi o -èvici). – 1. Appartenente alla frazione di maggioranza del...