ISELLA, Dante
Cristina Montagnani
Nacque a Varese l’11 novembre 1922, da Umberto e da Maria Martignoni, sesto figlio di una famiglia della nascente borghesia imprenditoriale, impegnata in «un’azienda [...] prospettiva il problema del testo del Partigiano Johnny, già pubblicato in edizione critica, assieme alle altre opere di BeppeFenoglio, presso Einaudi (Torino 1978), sotto la guida di Maria Corti. Isella, nella sua edizione dei Romanzi e racconti ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] montagna, p. 114)
(2) ... i loro ufficiali nei due bar che stavano bevendo caldo e tormentando le cameriere (BeppeFenoglio, Una questione privata, p. 95)
Per via della ➔ grammaticalizzazione dei verbi reggenti, con tali perifrasi, più che movimento ...
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Gioco di parole è un’espressione comune di significato non univoco che viene impiegata anche in contesti tecnici.
In senso generico, per gioco di parole si intende l’attività verbale (e il suo risultato) [...] costruzioni provenienti da una lingua diversa o da un dialetto o da un gergo (si vedano: Primo Levi, Argon; BeppeFenoglio, Il partigiano Johnny; Luigi Meneghello, Libera nos a Malo).
L’effetto straniante che deriva da tali performance plurilingui è ...
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Con bilinguismo si intende genericamente la presenza di più di una lingua presso un singolo o una comunità. Il bilinguismo in senso lato costituisce la condizione più diffusa a livello sia individuale [...] a configurarsi più che altro come usi sperimentali del linguaggio. Uno per tutti è quello del Partigiano Johnny di BeppeFenoglio. Si noti che l’origine più letteraria che reale del bilinguismo del protagonista spiega forse la poca plausibilità ...
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I verbi fraseologici sono verbi (come mettersi, stare, andare, cominciare, continuare, finire) che, combinati con un altro verbo di modo non finito (il verbo lessicale o nucleare) con l’interposizione [...] espresso anche dalla perifrasi aspettuale venne a sapere:
(1) ma intanto sono venuto a sapere un bricco di cose (BeppeFenoglio, La malora, Torino, Einaudi, 1991, p. 51)
Analogamente, la specificazione lessicale dell’inizio e della fine del processo ...
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SANVITALE, Francesca
Monica Venturini
– Nacque a Milano il 17 maggio del 1928 da genitori emiliani. Figlia illegittima di un ufficiale di carriera, Tommaso Zanelli, e di Maria Sanvitale, appartenente [...] . in Pecora, 2012, p. 106). Tra le sue appassionate letture vi furono Cesare Pavese, Alberto Moravia, Mario Soldati, BeppeFenoglio, Elsa Morante e Natalia Ginzburg, gli scrittori russi, Robert Musil. Si laureò nel 1953 discutendo una tesi sulle Rime ...
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L’italiano parlato a Torino condivide, con differenze diafasiche (➔ variazione diafasica), diastratiche (➔ variazione diastratica) e di frequenza d’uso, i principali tratti regionali delle varietà settentrionali. [...] , nella letteratura postunitaria e novecentesca, in molte opere di scrittori piemontesi quali Giovanni Faldella, Cesare Pavese, BeppeFenoglio, Primo Levi (La chiave a stella) e Nuto Revelli.
Canepari, Luciano (19863), Italiano standard e pronunce ...
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Classificate tra le subordinate argomentali (➔ sintassi), e apparentate in particolare alle completive (➔ completive, frasi), le frasi dichiarative (dette anche semplicemente dichiarative o esplicative) [...] , nascosto dietro le spalle dei vostri, e cioè che il moschetto era suo, che lui l’aveva portato alla brigata (BeppeFenoglio, Una questione privata, VII, p. 1062)
o anche omettere la congiunzione subordinante:
(15) ci pare invece degno di attenzione ...
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La sillepsi (o sillessi, dal gr. sýllēpsis «il prendere insieme», calcato in lat. con conceptio) designa un insieme di figure retoriche variamente denominate nella tradizione retorica classica (➔ retorica).
In [...] ) Aveva diciotto anni scarsi, un impermeabile chiaro, un cinturone da ufficiale e scarpe da montagna nuove con bei lacci colorati (BeppeFenoglio, I ventitré giorni della città di Alba)
(21) La moglie ha il dovere di seguire il marito, l’aggettivo il ...
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L’ossimoro (dal gr. oksýmōron, comp. di oksýs «acuto» e mōrós «stolto, folle») è un procedimento retorico (➔ retorica) che consiste nell’unire due parole o espressioni che sono inconciliabili nel significato [...] in Il porto sepolto, vv. 12-14).
A metà Novecento l’uso dell’ossimoro si amplia soprattutto nei titoli (cfr. BeppeFenoglio, La sposa bambina; Sebastiano Vassalli, L’archeologia del presente) e di qui sempre più diffusamente nei ➔ titoli dei prodotti ...
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parco letterario
loc. s.le m. Area verde o monumentale che comprende case, strade, interi centri abitati o parchi, legati alla memoria, alla vita, alle atmosfere che hanno ispirato le opere di uno scrittore o ai luoghi nei quali ha rappresentato...
neodialettale
s. m. e f. e agg. Chi o che ripropone l’uso del dialetto, anche come forma di espressione poetica. ◆ Dice bene [Giulio] Ferroni che l’opera dei due grandi poeti in lingua del primo Ottocento «si proietta in un integrale orizzonte...