Romanzo (1880) del narratore e diplomatico statunitense L. Wallace (1827-1905), dal nome del protagonista.
Trama: BenHur è un ricco ebreo che, al tempo della dominazione romana in Palestina, viene adottato [...] da un patrizio romano cui aveva salvato la vita. Tornato in patria, recupera i beni che gli erano stati tolti e, convertitosi al cristianesimo, li impiega a favore della nuova religione.
Dal romanzo furono ...
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Il complesso delle attività artistiche, tecniche, industriali che concorrono alla realizzazione di spettacoli cinematografici (film) e anche l’insieme di questi, come opera complessiva, in quanto concreta [...] , F. Capra, che con il suo ottimismo fiducioso seppe ben interpretare il clima del New Deal rooseveltiano; si affermò inoltre di kolossal (Vera Cruz, 1955; I dieci comandamenti, 1956; BenHur, 1959; Lawrence d’Arabia, 1962; Questo pazzo, pazzo, ...
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VIDAL, Gore
Masolino d'Amico
Narratore, drammaturgo, saggista e sceneggiatore cinematografico statunitense, nato a West Point (New York) il 3 ottobre 1925. Diplomato alla Phillips Exeter Academy, combatté [...] dell'autore drammatico, mentre per Hollywood, oltre a The best man, V. scrisse in collaborazione con altri i copioni di BenHur, di Suddenly last summer, e in tempi più vicini, di The Sicilian. È tuttavia nei saggi, spesso brillantemente polemici e ...
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Drammaturgo inglese (Bristol 1907 - Chichester 2005). Grande successo ottenne con le commedie in versi A phoenix too frequent (1946), The la dy's not for burning (1948), Venus observed (1950), nelle quali, [...] ), la più sobria The dark is light enough (1954), Judith (1962), A yard of sun (1970), Peer Gynt (1970). Notevoli le tragedie The first born (1948) e Curtmantle (1962). Collaborò alla sceneggiatura di film epici come BenHur (1959) e Barabba (1962). ...
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Narratore e diplomatico statunitense (Brookville, Indiana, 1827 - Crawfordsville, Indiana, 1905). Partecipò alla guerra civile col grado di generale; nel 1878 fu governatore del Nuovo Messico e quindi [...] ambasciatore in Turchia (1881-85). Dopo il romanzo d'esordio The fair God (1873), raggiunse la celebrità con BenHur (1880), vasto affresco storico sullo sfondo della Roma imperiale. Tra le altre sue opere, The boyhood of Christ (1888) e il poema ...
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Letteratura
Tullio Kezich
Il rapporto tra letteratura e cinema
Sui rapporti fra l. e cinema esistono da sempre due modi opposti di considerare il problema. Per alcuni il cinema, sotto l'aspetto narrativo, [...] persistente di evocazione della romanità è stato codificato dai film derivanti da romanzi ottocenteschi come Fabiola di N.P. Wiseman, BenHur di L. Wallace, Quo vadis? di H. Sienkiewicz; mentre i film medievali si ispirano volentieri ai testi di Sir ...
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Anderson, Maxwell
Marzia G. Lea Pacella
Drammaturgo e sceneggiatore statunitense, nato ad Atlantic (Pennsylvania) il 15 dicembre 1888 e morto a Stamford (Connecticut) il 28 febbraio 1959. Testimone [...] fu Never steal anything small (1959; Gangster, amore e… una Ferrari) di Charles Lederer, una mistura di commedia e dramma. Nello stesso anno A. aveva fatto parte della schiera di sceneggiatori chiamati per la scrittura del kolossal BenHur. ...
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