Critico francese (Tournus, Saône-et-Loire, 1874 - Ginevra 1936), prof. nell'univ. di York, poi di Uppsala, infine (1925) di Ginevra; critico di gusto fine e di buona cultura europea, studiò particolarmente [...] Mallarmé (1912); Trente ans de vie française (4 voll., 1920-24: su Ch. Maurras, M. Barrès, H. Bergson); Gustave Flaubert (1922); Intérieurs: Baudelaire, Fromentin, Amiel (1924); Histoire de la littérature française de 1789 à nos jours (post., 1936). ...
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VERLAINE, Paul
Sergio Solmi
Poeta francese, nato a Metz il 30 marzo 1844, morto a Parigi il 7 gennaio 1896. Nel 1851 entrò in collegio a Parigi, compiendo gli studî al liceo Bonaparte. La vocazione [...] gli si desta assai presto: a quattordici anni indirizza una epistola in versi a V. Hugo e "scopre" Banville e Baudelaire. Nel 1864 s'impiega al comune di Parigi e contemporaneamente frequenta i caffè letterarî. Ivi s'inizia alle pericolose volutià ...
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ZWEIG, Stefan
Scrittore austriaco, nato a Vienna il 28 novembre 1881. Dopo conseguita la laurea in filosofia, libero da preoccupazioni finanziarie, viaggiò molto e conobbe le più importanti letterature [...] (1900), le opere del primo periodo furono risultato di questi contatti con altre letterature: traduzioni e saggi critici su Baudelaire (1902); E. Verhaeren, di cui lo Z. fu molto amico (trad. 1906, saggio critico 1910).; Verlaine (1907); traduzioni e ...
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Poeta lirico bulgaro, nato a Koprivštica nel 1887, morto nella guerra mondiale, sulle rive della Struma, nel 1916. Dotato di singolare talento poetico, rifletté nelle sue liriche la tristezza di tutta [...] dei contemporanei lirici, soprattutto russi (Bal′mont, Brjusov, Blok, Belyj, Sologub, Ivanov) e francesi o belgi (Baudelaire, Verlaine, Verhaeren, Régnier, Maeterlinck), e indirettamente, attraverso versioni francesi, anche di alcuni poeti inglesi e ...
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Poesia
Gian Mario Villalta
La fine del 20° sec. e l'inizio del 21° non sembrano aver lasciato un segno decisivo sulla coscienza comune della poesia. L'impressione più generale, anzi, potrebbe essere [...] presto a paradigma della sensibilità moderna, richiede all'etichetta del sottogenere 'lirica' alcune necessarie avvertenze e precisazioni. Con Ch. Baudelaire, A. Rimbaud e S. Mallarmé il contrasto tra l'io lirico che prende parola e la sua dichiarata ...
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Scrittore italiano (Bologna 1898 - ivi 1985); nel 1918 fondò una rivista letteraria, La raccolta, che anticipò alcuni aspetti della Ronda, di cui fu il più giovane collaboratore. E il gusto neoclassico [...] e nell'intonazione da "operetta morale" di ogni suo scritto, anche quando da forme prevalentemente saggistiche (Notizia su Baudelaire, 1924; Galileo ovvero dell'aria, 1926; Il cartesiano signor Teste, 1928; Magalotti, 1929; Giornale ossia taccuino ...
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MOORE, George
Walter STARKIE
Salvatore ROSATI
Scrittore irlandese, nato nel 1853 a Moore Hall, presso Ballyglass (Mayo); morto a Londra il 23 gennaio 1933. Seguendo una presunta vocazione per la [...] movimenti che per la pittura e la letteratura si verificarono a Parigi in quegli anni, si saturò di Flaubert e di Baudelaire. Abbandonata la pittura, il M. compose e pubblicò un volume di versi scritti parte in francese e parte in inglese, Flowers ...
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Nato il 14 marzo 1828 a Moulins (Allier) da nobile famiglia, venne inviato a Parigi per compiervi i primi studî, e nel 1838 vi fu raggiunto dai genitori: Nel 1839 s'inscrisse alla facoltà di legge. Il [...] primo suo libro di versi uscì nel 1842. Les Cariatides furono lodate da Baudelaire e De Vigny, e il loro autore collaborò ai fogli del secondo romanticismo: l'Artiste, il Corsaire, il Mosquetaire, appartenendo alla "jeunesse dorée" capeggiata da ...
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Scrittore francese, nato a Fabrezan nel 1842, morto nel 1888, fratello del precedente. Coltivò dapprima studî di fisica e di chimica - gli vengono attribuite, fra l'altro, l'invenzione della fotografia [...] del principio su cui si basa il telefono - ma dedicò alla poesia gran parte della sua vita. Fu tra i devoti di Baudelaire: e sta fra il parnassianismo e il simbolismo, anche se a una piana comprensione di Mallarmé non giunse mai. Le poesie di ...
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Incisore (Parigi 1821 - Charenton 1868). Entrato giovanissimo in marina, fece grandi viaggi riportandone impressioni e disegni. Dal 1849 si dedicò all'incisione, introdotto alla tecnica da E. Bléry. Le [...] tecnica e per l'intensa interpretazione poetica del soggetto; i cieli delle sue vedute sono popolate, a volte, di figure chimeriche. Amico di Ch. Baudelaire, che ne esaltò la potenza drammatica, visse poveramente e nel 1858 fu internato in manicomio. ...
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baudelairiano
‹bodler-› agg. e s. m. (f. -a). – Del poeta e critico francese Charles Baudelaire (1821-1867): la poesia b.; o che concerne Baudelaire e la sua opera: rassegna di studî b.; e con riferimento ai caratteri specifici della sua poesia,...
maledettismo
s. m. [der. di maledetto, nel sign. 1 e]. – Atteggiamento di ostentato anticonformismo, di plateale superamento dei canoni morali, sociali, estetici proprî di un gruppo o di un ambiente, adottato da artisti del periodo romantico...