La fede italiana: geografia e storia
Adriano Prosperi
La fede italiana: dalla libertà all'unità
Quando nel 1532 l’inquisitore di Cividale del Friuli si trovò davanti al contadino Biagio di Totulo da [...] serie più antica. Se a Verona quelle avviate nel 1529 da Giberti sono conservate accanto a quelle compiute da Ermolao Barbaro, a Ferrara una nutrita serie di visite quattrocentesche precedette l’opera dei vescovi di età tridentina. A Reggio Emilia i ...
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BARBARO, Daniele Matteo Alvise
Giuseppe Alberigo
Figlio di Francesco e di Elena di Alvise Pisani, nacque a Venezia l'8 febbr. 1514 (Archivio di Stato di Venezia, Libro d'oro - nascite, Index).
La famiglia, [...] non provocarlo, mentre d'altra parte bisogna ricordare che l'Aretino godeva di una notevole fama negli ambienti frequentati dal Barbaro.
Su altro piano fu il rapporto col cardinale Alvise Cornaro, il quale nel 1563 indirizzò al B. una lettera sulla ...
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L'ETA ANTICA
Manlio Simonetti
L'ETÀ ANTICA
Le fonti
Al fine di conoscere la storia del papato dal I al VI secolo, mediamente le fonti sono scarse e soprattutto, com'è naturale attendersi, non [...] si ebbe già col figlio di Teodosio, Onorio, a causa della profonda crisi provocata in primo luogo dalle invasioni dei barbari. Indebolito e distratto da ben più urgenti difficoltà, l'imperatore in sostanza lasciava al vescovo di Roma mano libera, e ...
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Apologeta cristiano (n. probabilmente in Siria tra il 120 e il 130). Educato alla cultura greca, fu forse un filosofo vagante sulla moda dei retori o cinici; convertitosi al cristianesimo, più tardi si [...] cultura greca accusata di plagio (Omero dipende da Mosè e tutta la cultura greca posteriore deriverebbe dai "barbari"), di immoralità, di incoerenza. T. contrappose alla vanità del pensiero greco i fondamentali insegnamenti cristiani: Dio creatore ...
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Mito
Marcel Detienne
Genealogia di un sapere
Riflettere oggi sul mito significa anzitutto riconoscere, e in parte subire, il fascino che la mitologia e il suo immaginario, nel senso più comune della [...] si compiace di vedere in tanti racconti assurdi e insensati le prime forme di quella che diventerà la religione per gli antichi e i barbari di ieri e di oggi. A discolpa dei Greci e poi dei Romani Fontenelle afferma che presso di loro le favole si ...
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Pelagio II
Claire Sotinel
Nato a Roma da una famiglia di origine germanica, forse gota, come suggerisce il nome del padre Vnigildus, P. succedette a Benedetto I, dopo una vacanza di quasi quattro mesi, [...] senza difficoltà. Il papa si rivolse ad Aunario, vescovo di Auxerre, che non poteva raggiungere Roma a causa dei movimenti dei barbari. Confermò che il paese era devastato dalla guerra e inviò delle sacre reliquie destinate al vescovo e al re franco ...
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DOXAPATRES, Nilo
Vera Falkenhausen
Il luogo e la data della sua nascita sono sconosciuti. Secondo le poche notizie sicure sulla sua vita e la sua carriera, il D. visse e fu attivo in Sicilia durante [...] si fonda non sulla successione apostolica, ma sulla posizione di Roma come città imperiale. Roma, però, dopo la conquista dei barbari, cessò di essere la capitale dell'Impero e perse così anche il primato che passò a Costantinopoli, la nuova capitale ...
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CROCE
M. della Valle
Nell'ambito delle aree geografiche, delle società, delle culture nelle quali ha avuto corso la storia del cristianesimo, la c. è il segno specifico della fede cristiana, centro [...] del sec. 6°, nella sua lotta contro i cattivi cristiani della Sardegna e in particolare contro i 'pagani' e/o 'barbari' delle civitates Barbariae: "Et tamen vos veri Dei cultores a commissis vobis lapides adorari conspicitis et tacetis" (Ep., IV, 23 ...
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CASALICCHIO, Carlo
Claudio Mutini
Scarse notizie biografiche si hanno di questo gesuita, nato a Sant'Angelo le Fratte, in Basilicata, nel 1626. Dopo aver compiuto regolari studi teologici, intraprese [...] che fan vergognare non solo gli uomini che han fede e che professano la religione cristiana, ma anche i barbari". È abbastanza evidente in questa prefazione l'intento di cauterizzare in senso moralistico un genere letterario tradizionalmente caustico ...
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Gea
Emanuele Lelli
L'antichissima madre Terra, all'origine del mondo
Come è nato il mondo? Secondo il mito greco alla sua origine sta Gea, la Terra, madre di tutte le altre divinità simboleggianti gli [...] . Il filosofo greco Platone, all'inizio del 4° secolo a.C. considerò il culto di Gea addirittura "tipico dei Barbari".
Il punto iniziale delle genealogie divine
Come dea originaria Gea era considerata madre di moltissime divinità, di esseri che ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...