CHIESA, Francesco
Paolo Petroni
Discendente di una famiglia di artisti, nacque a Sagno, presso Chiasso, nel Mendrisiotto (Canton Ticino), il 5 luglio 1871 da Innocente e da Maddalena Bagutti.
Il nonno, [...] è poeta vero" a liberarsi dello scrittore.
Verrà poi, dopo la guerra, il periodo carducciano, legato alla scoperta dei "ritmi barbari", e alle poesie, accolte con minori riserve, seguiranno vari volumi di racconti, in cui soggetti psicologici e un po ...
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CORNIANI, Giambattista
Paolo Preto
Nato a Orzinuovi (Brescia) il 28 febbr. 1742 da Giovanni Francesco e Ortensia Peri, studiò lettere nel collegio di S. Bartolomeo di Brescia, dove ebbe come maestri [...] . XI perché in quest'epoca si può realmente rintracciare l'origine della letteratura italiana, dopo che la "scure dei barbari invasori ha troncato il grande albero della letteratura latina". Non manca un accenno al clima politico che rende possibile ...
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CONTRARIO, Andrea
Rosario Contarino
Nacque a Venezia agli inizi del secolo XV da una famiglia di origine ferrarese, i cui componenti, grazie alle benemerenze verso la Repubblica, erano stati ascritti [...] furono i suoi contatti con Nicola Sagundino, che probabilmente gli fu maestro di greco, ma soprattutto con Francesco Barbaro, animatore delle correnti umanistiche veneziane nella prima metà dei secolo. Proprio quest'ultimo verso il 1450 segnalò il ...
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CASTIGLIONE (Castiglioni), Valeriano
Gino Benzoni
Come informa il profilo, sulla base di dati da lui forniti incluso nel volume glorificante gli Incogniti, nacque a Milano, il 3 genn. 1593, da Anna [...] quale aveva rapporti, se non d'amicizia, per lo meno di studio ché la sua epitome Del regno d'Italia sotto i barbari uscirà, in varie edizioni [1 ed., Torino 1660], corredata di ben 782 "annotationi" del C. volte all'ampliamento esplicativo del testo ...
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CALCONDILA (Calcocondila, Χαλκονδύλης Χαλκοκανδύλης), Demetrio
Armando Petrucci
Nacque ad Atene nell'agosto del 1423 da Basilio, di nobile famiglia ateniese; suo zio Giorgio, padre del ben noto storico [...] su Omero con l'orazione famosissima sul poeta greco, egli esaltava, a confronto dell'Atene caduta in mano ai barbari, quella Firenze, i cui cittadini ormai erano divenuti autonomamente provetti conoscitori della lingua e della letteratura greche e ...
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DELLA SETA, Lombardo
Emilio Pasquini
Nacque a Padova da Iacopo nella prima metà del sec. XIV.
Scarsi i dati biografici, anche perché poco si può ricavare in proposito dalle sue lettere e da quelle a [...] . Di qui la riduzione dei fatti a moventi individuali; la netta contrapposizione fra i "buoni" romani e i "cattivi" barbari, per una sorta di patriottismo melenso; di qui la tendenza ad una minuzia analitica che tradisce la sobria obiettività del ...
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CIAMPI, Sebastiano
Domenico Caccamo
Nacque a Pistoia il 30 ott. 1769 da famiglia povera; compì gratuitamente i primi studi nel seminario della sua città e a ventisei anni fu ordinato sacerdote, senza [...] minuta, come una speciale tecnica di oreficeria, per negare che l'invasione tartara avesse respinto la Russia in una rinnovata barbarie fino all'epoca di Pietro e di Caterina, e per dimostrare la continuità della vita culturale, indicando l'apporto ...
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MACCHIA, Giovanni
Enrico Guaraldo
Nacque a Trani il 14 nov. 1912 da Vito, presidente di corte d'assise, e Giuseppina Francavilla.
Trascorse l'infanzia in una famiglia numerosa: ai figli nati da queste [...] Baudelaire; ora vi tornava il M. per osservarne e isolarne il valore simbolico: uno splendore di vita si dissolve a opera di barbari e dei fasti dell'ingegno nulla permane, nulla resta, se non delle macerie.
L'interesse del M. per il tema del declino ...
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BASINIO da Parma
Augusto Campana
Nacque nel 1425, di famiglia di origine mantovana, nel castello di Tizzano, ora Tizzano Val Parma, da Vincenzo di Basino, che era stato come uomo d'arme al servizio [...] narrazione è costantemente condotta: la guerra è per B. quella dei "Latini", "Ausonii", "Itali", cioè degli italiani, contro i "barbari", "Iberi", "Celtae", "Taraconii", cioè gli Aragonesi di re Alfonso di Napoli e di suo figlio Ferdinando, e l'eroe ...
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EXIMENO PUJADES, Antonio
Roberto De Caro
Nato a Valencia il 26 sett. 1729 da Vicente Eximeno e Maria Francisca Pujades, dopo i primi studi compiuti nel seminario de nobles di Valencia. il 15 ott. 1745 [...] polemica con P. J. Buret e G. B. Martini. La "decadenza" medievale del gusto musicale è ricondotta all'uso barbarico di un canto omofonico e omoritmico come origine storica del canto fermo. struttura portante a sua volta del "contrappunto artifizioso ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...