Scrittore inglese (Londra 1892 - Firenze 1969), fratello di Edith e Sacheverell. Nelle sue raccolte di poesie (Twentieth century harlequinade and other poems, 1916, in collab. con Edith; Argonaut and Juggernaut, [...] (Left hand! Right hand!, 1944; The scarlet tree, 1946; Great morning, 1948; Laughter in the next room, 1949; Noble essences, 1950). Con Tales my father taught me (1962) ha ricreato l'atmosfera anteguerra in un ambiente di aristocrazia intellettuale. ...
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PALMIERI DI MICCICHE, Michele
Lina Scalisi
PALMIERI di Miccichè, Michele. – Nacque a Termini Imerese nel novembre 1779 dal barone Placido e da donna Rosalia Morillo.
Quartogenito di sette figli, visse [...] amabile conversatore, assiduo frequentatore dei salotti palermitani, trascorse la gioventù impegnandosi nelle attività piacevoli di un’aristocrazia apparentemente immune dalle tensioni rivoluzionarie di fine secolo, dando prova, fin da allora, di una ...
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Scrittore e pedagogista tedesco (Wunsiedel, Bayreuth, 1763 - Bayreuth 1825). Autore prolifico e geiale, gli senti degli inizi, il contatto quotidiano con una realtà dimessa e provinciale, e insieme una [...] la genialità che fecero di lui uno degli autori preferiti dell'epoca. Col successo lo scrittore entrò nel mondo dell'aristocrazia; invitato da Charlotte von Kalb si recò a Weimar (1796), e vi rimase alcuni anni, sebbene accolto piuttosto freddamente ...
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ZAYAS y SOTOMAYOR, María de
Alfredo Giannini
Scrittrice spagnola, vissuta nel sec. XVII (1590-1661 circa). Della sua vita si sa poco: era una nobile dama madrilena, figlia di don Fernando de Zayas cavaliere [...] di costume della elevata società spagnola, è la novella picaresca non dei soliti bricconi dei bassi ceti sociali bensì dell'aristocrazia; spesso c'è un'insistente difesa della donna mostrandola il più delle volte vittima della cattiveria degli uomini ...
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Scrittore e pubblicista polacco (Wolborze, Sieradz, 1503 - ivi 1572). Proveniente dalla piccola nobiltà, studiò all'accademia di Cracovia (1517-22). Viaggiò in Germania, dove conobbe Lutero e Melantone; [...] ; il ceto borghese, escluso dal potere che si accentrava nella dieta nobiliare; le prerogative della corona, usurpate dall'aristocrazia e dalla nobiltà. Ma al tempo stesso egli si oppone all'"absolutum dominium" del sovrano; propugna inoltre la ...
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CARACCIOLO, Giulio Cesare
Giovanni Parenti
Di lui si ignora la data di nascita e di morte.
Inaccettabile appare l'identificazione proposta da Scipione Volpicella (p. 210) del C. con quel Giulio Cesare [...] dal Sanseverino, per la ferma volontà imperiale di mantenere intatti il prestigio e l'autorità del Toledo sopra la turbolenta aristocrazia napoletana, il C. e il Pino tornarono a Napoli con l'ordine di sottomettersi al volere del vicerè, che fece ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, [...] l'arco e l'ale. Caduti i Medici e affermatasi l'autorità di Savonarola, M. si avvicinò a quei settori di aristocrazia che, dopo una fase di ambiguo consenso, passarono all'opposizione aperta nei confronti del frate e ne provocarono la rovina. In ...
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BIANCHETTI, Paola
Maurizia Barletta
Nacque a Castelfranco Veneto dal conte Giuseppe Valerio e da Luigia Anna Loro il 4 gennaio del 1876.
Nella sua evoluzione letteraria influirono certamente l'origine [...] suo tentativo poetico, carducciano anche nel titolo: Lucifero.
La B. crebbe quindi nel raffinato ambiente di quell'aristocrazia veneta che aveva saputo inserirsi nel movimento di unificazione nazionale. Dalla villa paterna passò a quella del marito ...
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Uno degli uccisori di Cesare (85-42 a. C.); ebbe un'elevata educazione retorica e filosofica, che affinò ad Atene; la sua formazione politica risale allo zio Catone Uticense, che lo allevò partigiano dell'oligarchia [...] stoica), ora perdute. Con Cassio, B. fu giudicato parricida dai partigiani del nuovo regime, esaltato invece dall'aristocrazia fedele alla tradizione repubblicana.
Il Medioevo cristiano e lo stesso Dante lo condannarono soprattutto per aver ucciso il ...
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GUIDETTI, Francesco
Stefano Jossa
Nacque a Firenze il 6 nov. 1493 da Lorenzo di Francesco di Guidetto e da Lucrezia di Lorenzo Corsi sotto il gonfalone del Nicchio, nel quartiere di S. Spirito, nel [...] e politica, che trova la sua espressione più significativa nelle poesie giovanili del Guidetti.
La frequentazione dell'aristocrazia intellettuale fiorentina gli diede una posizione di un certo prestigio nella cultura del tempo, come testimonia il ...
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aristocrazia
aristocrazìa s. f. [dal gr. ἀριστοκρατία, comp. di ἄριστος «ottimo» e -κρατία «-crazia»]. – 1. a. Nel sign. originario e più proprio, la prevalenza, il governo dei più meritevoli, intesi questi come coloro che sono moralmente...
aristocratico
aristocràtico agg. e s. m. (f. -a) [dal gr. ἀριστοκρατικός; v. aristocrazia] (pl. m. -ci). – 1. Che appartiene all’aristocrazia: famiglia a.; anche sost.: è un a., spec. di chi ha modi e abitudini proprî dell’aristocrazia; talora...