Tell Ḥalaf Località dell’alta Siria, che occupa un tell situato su un affluente del Khābūr; ha dato nome a una cultura preistorica, a un periodo e a uno stile ceramico. Sono emersi, alla base del tell, [...] le costruzioni a tholos, i sigilli a timbro, le statuette in terracotta della Dea madre. Durante il 2° millennio T. si trovò sotto il controllo della cultura urrita e verso la fine del millennio divenne capitale dello Stato aramaico di Bīt Bakhyāni. ...
Leggi Tutto
Esegeta cattolico (Stoccarda 1865 - Tubinga 1935). Parroco a Blaubeuren (1898), dal 1907 prof. di esegesi biblica all'univ. di Tubinga. Famosa, ma discussa, la sua teoria secondo cui i più antichi testi [...] Vecchio Testamento sarebbero stati scritti in tavolette accadiche in caratteri cuneiformi; attraverso successive traduzioni e aggiunte in aramaico e in greco, si sarebbe finalmente giunti alla ritraduzione in ebraico classico al tempo dei Maccabei ...
Leggi Tutto
Sacerdote semitista, nato a Vouvray (Indre-et-Loire) il 16 febbraio 1865, morto a Parigi il 7 gennaio 1948. La sua intensa attività scientifiea abbraccia il campo siriaco (si ricorda soprattutto la scoperta, [...] edizione e traduzione della Cronaca di Michele Siro, 14 voll., Parigi 1900-1910), aramaico, punico e libico; oltre che nella ricca produzione personale essa si esplicò nell'organizzazione e direzione di grandi lavori collettivi, come il Corpus ...
Leggi Tutto
STEFANO, santo
, Protomartire: fu uno dei primi sette diaconi scelti dagli apostoli, e la sua storia è narrata in Atti degli Apostoli, VI, 1-VIII, 2.
Il suo nome greco Στέϕανος "corona", è l'equivalente [...] ellenistico di un ebraico ‛Aṭārāh (cfr. I Cron., II, 26) o di un aramaico kelīl (cfr. siriaco kelīlā): per quest'ultimo sta un'antica tradizione. Nella Chiesa egli ha ricevuto il titolo di "protomartire", perché fu il primo in ordine di tempo a ...
Leggi Tutto
SIRI
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Giuseppe FURLANI
Giuseppe RICCIOTTI
*
La parola Siri è talvolta usata a indicare la popolazione della Siria dopo la conquista araba e l'islamizzazione del paese, sino [...] siriaca. Una certa originalità la letteratura siriaca può vantare soltanto per i primi secoli dell'era volgare, quando l'aramaismo era ancora vigoroso in Mesopotamia e aveva dietro di sé parecchi secoli di potenza politica e di prestigio letterario ...
Leggi Tutto
. Nome del fondatore di una comunità religiosa stanziata nella regione a oriente del Giordano, di carattere gnosticobattista. Intorno a questa, e allo stesso Elxai, non si hanno che scarse notizie tramandate [...] sarebbero state in vita due sorelle, Marthūs e Marthana (nomi oscuri, nel primo elemento dei quali può riconoscersi l'aramaico mart "signora").
Una prova della vitalità e dello spirito di proselitismo dell'elchesaismo è data dalla sua tendenza a ...
Leggi Tutto
NAGĀRAH, Yisrā‛ēl
Umberto Cassuto
Poeta ebreo, nato verso il 1555 a Ṣěfat (Ṣafad) in Palestina, vissuto lunghi anni a Damasco e poi a Gaza, dove morì nel 1628. Compose, oltre a varî scritti di minore [...] conto in prosa e in versi, parecchie centinaia di poesie religiose in ebraico (e alcune in aramaico), molte delle quali di carattere mistico.
Egli pubblicò a Ṣĕfat nel 1587 una raccolta di 108 composizioni poetiche sue (con altre 6 in appendice), col ...
Leggi Tutto
Nome dell'ebraista Giuda Mordechai (Carpentras 1575 circa - Parigi 1650), dopo la conversione dal giudaismo e il battesimo ad Aquino. Tornato in Francia nel 1610 circa, si dedicò, a Parigi, all'insegnamento [...] della lingua ebraica e all'attività scientifica: assisté M. Le Jay nell'edizione della Bibbia poliglotta parigina, pubblicò un grande dizionario ebraico e aramaico, tradusse in ebraico il Nuovo Testamento e scrisse sull'esegesi rabbinica dell'Antico. ...
Leggi Tutto
BARTOLOMEO, Santo
M. Mihályi
Apostolo il cui nome compare nei Vangeli sinottici (Mt. 10, 3; Mc. 3, 18; Lc. 6, 14; inoltre At. 1, 13) associato a quello di Filippo, suo amico, che lo presentò a Cristo; [...] è comunemente identificato con il Natanaele di Gv. 1, 45-51; 21, 2. Il nome B. infatti, derivato dall'aramaico Bar-Talmaj (figlio di Talmaj), doveva essere il patronimico dell'apostolo. B. era originario della Galilea (Gv. 1, 47; 21, 2) e compì ...
Leggi Tutto
(o pehlevi) La fase media dello sviluppo storico del gruppo linguistico iranico e la letteratura, religiosa e profana, redatta in tale lingua e scrittura. Il p., costituito da 2 dialetti principali il [...] ´k (dell’Iran sud-occidentale, conosciuto anche come sasanidico o medio-persiano), registra l’adozione dell’alfabeto aramaico, che in questo processo subì le seguenti modifiche: caduta di alcune lettere che non avevano corrispondenza fonetica nelle ...
Leggi Tutto
aramaico
aramàico agg. e s. m. (pl. m. -ci). – Del popolo arameo, degli Aramei: lingua a. (o, come s. m., l’aramaico), lingua appartenente al gruppo occidentale delle lingue semitiche, parlata all’inizio dell’era volgare in Mesopotamia, Siria,...
midrascico
midràscico agg. [der. dell’ebr. midrāsh] (pl. m. -ci). – Relativo al midrāsh o ai midrāshīm: indagine, esegesi m.; stile m.; aramaico m., l’aramaico in cui sono scritti i midrāshīm.