cesura
Gian Luigi Beccaria
. La struttura ritmica del verso, com'è noto, non è fondata unicamente sul numero delle sillabe e sugli accenti; il verso presenta delle pause interne. A parte le pause grammaticali [...] è per es. un tipo assai corrente il verso con squilibrio di accenti di 6a + 7a ottenuto con tronca (o apocope) che giunge sull'acme ritmica centrale dell'endecasillabo: come osserva il Mengaldo, c'è netta opposizione di un emistichio discendente che ...
Leggi Tutto
Padova
Gabriella De Biasi
Pier Vincenzo Mengaldo
L'unica menzione dantesca di P. ricorre in Pd IX 46, dove viene sottolineata la sconfitta subita dalla città guelfa per opera dei ghibellini di Vicenza [...] retorico-grammaticale della sincope, in cui si usava inquadrare tutta una serie di ‛ errori ' di lingua, simmetricamente opposta all'apocope di cui subito dopo è fatto carico ai Trevigiani.
Proprio di P. è tuttavia l'unico (unum) poeta di tutta ...
Leggi Tutto
ONOMASTICA (dal gr. ὀνομαστικὴ [τέχνη]; fr. onomastique, anthroponymie; sp. onomástica; ted. Namenkunde; ingl. onomatology)
Bruno MIGLIORINI
Il nome di onomastica è stato talora adoperato per indicare [...] , congiunti talora ad assimilazioni, se è un polisillabo (aferesi: Cesco, Pippo; sincope: Bice; aferesi e sincope: Lisa; apocope: Bartolo), con assimilazioni se è un bisillabo (Fuffo da Fulvio). Tendenze analoghe si hanno nelle altre lingue.
Siamo ...
Leggi Tutto
Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] ; /ˈnoi/ < nos; la conservazione di /e/ atona in te «ti» ed en «in», mentre il fiorentino presenta l’innalzamento a /i/; l’apocope di /e/ finale dopo /n/ e /r/ (ben, voller «volere») e di /o/ finale dopo /n/ (plen); l’esito /ʧ/ > /z/ (grafia x ...
Leggi Tutto
La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] alla fine della frase (Francèsco sòno, il prèside parla).
Tipica è anche, come a Napoli e in Puglia, la mancata apocope di [-e] negli ➔ appellativi professore e dottore se seguiti dal cognome (sono il professore Rossi).
In Sicilia e nella Calabria ...
Leggi Tutto
che (cong. e pron.)
Aldo Duro
La presenza in D. di questa voce grammaticale supera le 12.000 occorrenze, se nel calcolo si includono il Fiore e il Detto. La sua stessa altissima frequenza toglie ogni [...] e quasi di contemporaneità ".
Le ora accennate difficoltà si aggravano quando si debba stabilire se il ch' delle edizioni sia da intendere apocope di ‛ che ' o di ‛ ché '; di fronte a casi in cui l'integrazione con l'accento è sicura (If I 90, III ...
Leggi Tutto
La neologia
Bernard Quemada
La neologia, fenomeno linguistico e disciplina recente delle scienze del linguaggio, è un settore della lessicologia moderna che, dalla fine del 20° sec., accompagna lo sviluppo [...] un numero limitato di aferesi (bus < autobus, scopia < oscilloscopia), ma i troncamenti sono ottenuti soprattutto per apocope: corto < cortometraggio.
Nel linguaggio della stampa e in quelli professionali, i troncamenti si applicano spesso a ...
Leggi Tutto
L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] grafici di diffusione generale si può segnalare la riduzione (nello scritto più estesa che non nel parlato) dell’➔elisione e dell’apocope; l’elisione, a parte i numerosi casi in cui si è cristallizzata, come in d’accordo, pare obbligatoria quasi solo ...
Leggi Tutto
ritmo
Gian Luigi Beccaria
111. Con accezione metaforica del termìne si è episodicamente parlato per D. come per altri poeti di ritmo (mentale), riguardo all'alternarsi dei personaggi, ricorrere d'immagini [...] più che nelle Rime, sono introdotte le forti scansioni: si vedano i versi di tipo ‛ aberrante ' a doppio accento conclusivo su 9ª e 10ª (per apocope in nona sede), per es. in If XXII 103 per un ch'io son, ne farò venir sette, o Pg XX 21 come fa donna ...
Leggi Tutto
di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] monottongate cor, fochi, novo; l’imperfetto senza labiodentale ‹v› nella terza persona singolare e plurale (avea, potea, vedea); l’apocope in diè, piè e simili.
La creatività linguistica di D’Annunzio si impone con il ciclo delle Laudi, massimamente ...
Leggi Tutto
apocope
apòcope s. f. [dal lat. tardo apocŏpe, gr. ἀποκοπή «troncamento», der. di ἀποκόπτω «tagliar via»]. – 1. In linguistica, caduta di una vocale finale e in generale di uno o più fonemi al termine d’una parola, come in ital. son per sono,...