istabulire
Luigi Vanossi
Riecheggia il francese antico establir, estabulir. Appare in Fiore LXXXV 2 Amor rispuose: A me sì piace assai / che l'oste avete bene istabulita, cioè " avete bene ordinato [...] non trova corrispondenza nel Roman de la Rose, ma espressioni analoghe erano comuni in testi oitanici (cfr. " Doon apelle: Fai mon ost estaublir ", citato dal Godefroy). Non risulta documentata altrove la forma istabulita; ‛ stabolito ' era però ...
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Letterato e scienziato (Firenze 1619 - ivi 1676). Discepolo di Galileo, tenne a Firenze la cattedra di greco e latino; membro e, dal 1663, segretario dell'Accademia della Crusca, lavorò alacremente alla [...] tra i secondi, scritti sopra Saturno, sulla cicloide, sull'invenzione degli occhiali ecc. Scrisse inoltre le Vite dei pittori antichi, Apelle, Parrasio, Protogene e Zeusi, parte di una più vasta opera sulla pittura antica mai portata a termine. Nelle ...
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DOCTRINA
S. Ferri
Il vocabolo, come la sua base doctus, mantiene evidente la sfumatura lessicale di "erudizione", contrapposta all'ingegno naturale. In Vitruvio la d. è talvolta disgiunta dalle artes: [...] rispetto, anche "doctrinae". Ma si torna perplessi quando troviamo che Apelle ha scritto volumina quae doctrinam eam continent (Plin., Nat. hist riferisca solo agli accorgimenti tecnici e teorici che Apelle ha introdotto, e che gli altri non conobbero ...
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TIMANTE (Τυμάνϑης, Timanthes)
Giovanni Patroni
Pittore greco, attivo fra il sec. V e l'inizio del IV a. C. Le sue opere o la sua maniera erano spesso citate in comparazioni retoriche da scrittori greci [...] i pittori che non usavano più di quattro colori, e di cui si lodavano forme e lineamenti; ma che rimanevano distanti da Apelle ed altri, nei quali "ormai tutto era perfetto". Quintiliano (Inst. orat., 11, 13, 12) lo fa nativo di Citno, Eustazio (Ad ...
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Pittore sicionio, reputato fra i maggiori dell'antichità: lavorava sul principio del sec. IV a. C. Plinio (Nat. Hist., XXXVI, 6; XXXV, 64 e 75) fa di lui l'iniziatore d'uno stile nuovo, il sicionio, e [...] è un "atleta vincitore che tiene la palma" probabilmente il suo capolavoro. Fu suo allievo Panfilo d'Anfipoli, maestro di Apelle.
Bibl.: B. Sauer, in Thieme-Becker, Künstler Lex., XI, Lipsia 1915, pag. 85; E. Pfuhl, Malerei u. Zeichnung d. Griechen ...
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BELLUM
L. Rocchetti
Personificazione della guerra nella religione e nella poesia in Roma. I poeti lo raffigurano di aspetto orrido e sanguinolento (Verg., Aen., i, 296: ore cruento; Ovid., Met., i, [...] , Discordia e le Furie. Abbiamo in Plinio (Nat. hist., xxxv, 93) la notizia di una raffigurazione di B. in un quadro di Apelle, che Augusto pose nel suo Foro e più precisamente, come ci dice Servio (ad Aen., i, 294), dalla parte sinistra rispetto a ...
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Stato dell’Europa meridionale, comprendente la parte inferiore della Penisola Balcanica, gli arcipelaghi delle Ionie e dell’Egeo e l’isola di Creta. Confina a NO con l’Albania, a N con Repubblica della [...] una crisi figurativa, con un mutamento nel repertorio iconografico, e nella pittura vi furono celebri maestri (Sicione, Apelle di Colofone, Protogene di Cauno, Aristide, Nicomaco, Antifilo, Filosseno di Eretria, Nicia, Cidia di Citno, Aezione ...
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CRITICA DELL'ARΤΕ (v. vol. Il, p. 946)
M. M. Sassi
A rigore, nell'antichità classica non esiste una c. intesa come «genere» autonomo, con testi suoi propri e una corrispondente definita figura professionale. [...] (Nat. hist., XXXIV, 74); né è illegittimo a tal fine il procedimento di chi occulta i difetti fisici del modello, come Apelle che per nascondere l'occhio cieco di Antigono Monoftalmo lo dipinge di profilo (Nat. hist., XXXV, 90; cfr. Quint., Inst., II ...
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Scrittore (Palermo 1858 - Erice 1885); comproprietario e direttore della rivista La Farfalla, nel 1877 si stabilì a Milano, dove l'anno seguente, in gennaio, usciva il primo numero della rivista; dopo [...] periodo palermitano (1878-85), O. pubblicò le sue opere di narrativa e di poesia (Momenti, 1878; Albatro, 1882; La spugna d'Apelle, 1882; nello stesso anno vide la luce sul Capitan Fracassa, in 14 puntate, il romanzo l'Adultera del cielo, e nel 1885 ...
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Vedi AKME dell'anno: 1973 - 1994
AKME (v. S 1970, p. 24)
P. Moreno
La definizione di Α. (Άκμή) quale ninfa si fondava sulla sola testimonianza del mosaico di Nea Paphos con scena dionisiaca. Senza escludere [...] in LIMC, I, 1981, p. 446, s.v., n. I (Nea Paphos), n. 2 (Biblo); P. Moreno, Kairos, Аrте e Charis da una pittura di Apelle, in DArch, II, 1984, pp. 115-118, figg. I-2 (mosaico da Ba'albek); id., Pittura greca, Milano 1987, pp. 150-151, figg. 157-159 ...
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apella
apèlla s. f. [dal gr. ἀπέλλα]. – Assemblea popolare spartana cui partecipavano con pieni diritti i cittadini che avevano compiuto i trent’anni; deliberava intorno alla pace e alla guerra, alla scelta dei geronti e ad altre gravi questioni.
ne sutor ultra crepidam
‹... krèpidam›. – Frase latina (propriam. supra crepidam: «che il calzolaio non giudichi più in su della scarpa») che riproduce (sull’attestazione di Plinio Nat. Hist. XXXV, e di Valerio Massimo VIII, 12) la raccomandazione...