Tendenza ad attribuire aspetto, facoltà e destini umani a figure immaginarie, animali e cose. In particolare, l’attribuzione alla divinità di qualità umane fisiche, intellettuali e morali.
Il corpo umano, [...] un dogma. In ambito cristiano e giudaico, la spiegazione dei passi biblici in cui sono presenti elementi di rappresentazione antropomorfa di Dio, per i Padri della Chiesa, come per una parte dell’esegesi rabbinica, è che si tratti di metafore ...
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Gabriele (Gabriello)
Angelo Penna
Nome di angelo (l'appellativo ‛ arcangelo ' [" archangelus "] nella Bibbia [Iuda Epist. 9] direttamente è applicato solo a Michele); ricorre nell'Antico (Dan. 8, 16; [...] continua - di una condiscendenza divina, che si adatta alla debolezza umana, come fa la Scrittura con il suo ricorso agli antropomorfismi quando parla di Dio, oppure la Chiesa che rappresenta con aspetto umano / Gabrïel e Michel... / e l'altro che ...
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IMMAGINE (lat. imago -inis; fr. image; sp. imagen; ted. Bild; ingl. image)
Umberto FRACASSINI
Giuseppe DE LUCA
Laura OLIVIERI
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Rappresentazione visibile, spesso idealizzata, ottenuta mediante il [...] di principio, giacché anche Jahvè era raffigurato in forma umana, come dimostrano alcuni racconti (cfr. Genesi, I-XI) e i frequenti antropomorfismi, e hanno ammesso il culto di Jahvè vivo e presente nell'arca; piuttosto l'hanno fatto per un senso di ...
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IBN ṬUFAIL, Abū Bakr Muḥammad ibn ‛abd al-Malik ibn Muḥammad
Carlo Alfonso Nallino
Medico e filosofo arabo musulmano di Spagna, nato a Guadix sul Guadalquivir verosimilmente nel primo decennio del sec. [...] parlanti più ai sensi che allo spirito per esprimere le verità della religione positiva (senza dubbio allusione agli antropomorfismi del Corano, alle descrizioni sensuali della vita futura, ecc.), perché le pratiche del culto siano regolate in modo ...
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L’esegesi di Eusebio e la figura di Costantino
Manlio Simonetti
L’interpretazione eusebiana della Scrittura ha rappresentato uno snodo importante nella storia dell’esegesi patristica, in quanto ha valorizzato [...] , nel senso che il filosofo di Tiro le aveva fatto carico di essere finalizzata alla neutralizzazione dei tanti antropomorfismi che esponevano i primi libri dell’Antico Testamento alla deridente critica dei pagani colti: e noi sappiamo quanto ...
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Bibbia
Angelo Penna
Presa nel suo complesso (= libri dell'Antico e del Nuovo Testamento), senza dubbio la B. costituisce la fonte citata più frequentemente o comunque utilizzata da Dante. Ma nell'esame [...]
Alcuni aspetti della B. vengono presentati come segni dell'accondiscendenza di Dio; in particolare rientrano in tale categoria gli antropomorfismi (Pd IV 43-45).
Non c'è contraddizione fra queste affermazioni sulla dignità unica della B. e il metodo ...
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Arabo musulmano di Spagna, illustre filosofo, giurista e medico, cultore anche d'astronomia teorica, nato a Cordova nel 520 èg., 1126 d. C., morto a Marrākush nel Marocco nel 595 èg., 10 dicembre 1198, [...] usare un linguaggio semplice, parlante al sentimento ed all'immaginazione, usante simboli attinti a forme sensibili, antropomorfismi, ecc. Al filosofo spetta l'interpretazione e la dimostrazione scientifica degli elementi dogmatici forniti dalla ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Scolastica
Oreste Bazzichi
Questa trattazione può considerarsi un tentativo conoscitivo, analitico e sintetico di dar conto di quel complesso sistema o metodo culturale medievale che va sotto il nome [...] ; anche se in molti casi la verità sta dalla parte dei filosofi, in quanto il testo biblico, ricco di antropomorfismi, necessita di interpretazione allegorica.
Infine, due figure – Gioacchino da Fiore (1135 ca.-1202) e Francesco d’Assisi (1181/1182 ...
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VOLTAIRE, François-Marie-Arouet, de
Lorenzo GIUSSO
Nacque a Parigi il 20 febbraio 1694. Egli ebbe in un collegio di gesuiti un'eccellente educazione umanistica, e a dodici anni già componeva versi che [...] soprattutto combatté con asprezza la negazione delle idee di ordine e di disordine, rigettate da D'Holbach come puerili antropomorfismi. "Come? - rimbeccava V. - Nel mondo fisico un bambino nato cieco, un bambino sprovvisto di gambe, un aborto non è ...
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GRATTON, Livio
Raffaele Gratton
Nacque a Trieste il 30 luglio 1910 da Giulio e Maria Visintini. Orfano di padre a soli due anni, il G. si trasferì a Roma con la madre e i fratelli nel 1920, e vi compì [...] e della cosmologia osservativa, che risultano come il progressivo passaggio a una concezione del mondo più matura e scevra da antropomorfismi e finalismi.
Infine, molto notevole fu anche per tutta la vita l'attenzione e il contributo del G. alla ...
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antropomorfico
antropomòrfico agg. [der. di antropomorfo] (pl. m. -ci). – Relativo all’antropomorfismo: tendenze a.; concezione a. della divinità. ◆ Avv. antropomorficaménte, sotto l’aspetto umano (in relazione alle concezioni dell’antropomorfismo):...
antropomorfismo
s. m. [der. di antropomorfo]. – Tendenza ad attribuire aspetto, facoltà e destini umani a figure immaginarie, animali e cose, presente pressoché universalmente tra i popoli primitivi e nel folclore e nel pensiero dei popoli...