La nozione di c. (lat. consensus, "conformità dei voleri") ha avuto nelle scienze sociali un rilievo particolare rispetto alla politica, venendo utilizzata soprattutto per definire l'accordo dei componenti [...] infatti il rischio di una percezione di ingiustizia che può minare la coesione sociale e spingere a stati di anomia.
Nella prospettiva olistica rientrano anche gli approcci di tipo funzionalistico, dove il c., più che essere indotto dalla struttura ...
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Modernità
David Frisby
Introduzione
Sebbene il concetto di 'modernità' abbia fatto la sua prima comparsa nel discorso sociologico solo alla fine del XIX secolo, lo studio delle caratteristiche, della [...] ipercoltivata, a un pensiero privo di oggetto, a un mondo di sentimenti e di rappresentazioni del tutto individuale; l'anomia dal canto suo è causa di un'emotività incontrollata, di passioni senza scopo e di desideri sfrenati. Tali patologie dell ...
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Marginalità sociale
Costanzo Ranci
Introduzione
La nozione di marginalità sociale riflette l'idea che l'organizzazione della società sia fondata non solo sulla disuguaglianza riguardo all'accesso alle [...] hanno considerato gli atteggiamenti e i comportamenti dei soggetti marginali in tre modi distinti: come segnali di anomia, come manifestazioni subculturali, oppure come forme di opposizione all'ordine dominante.
Nel primo caso la marginalità viene ...
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– Aspetti della rinascita confuciana. Il confucianesimo nella politica culturale della Repubblica Popolare Cinese. Confucio come brand culturale cinese. Scoperte e studi sul confucianesimo. Bibliografia
Aspetti [...] per cui il c. è presentato come fattore di coesione sociale e morale in grado di contrapporsi all’anomia delle pulsioni egoistiche e dell’ossessione del profitto; celebrato come irrinunciabile elemento identitario della nazione, esso risulta inoltre ...
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Controllo sociale
Erwin K. Scheuch
L'origine e i primi impieghi del concetto
Quello di 'controllo sociale' è stato uno dei concetti principali per la prima sociologia americana, e in assoluto il più [...] da persone nella loro situazione (v. Merton, 1949).
In Merton il concetto principale per la spiegazione della devianza è l'anomia. Essa si ritrova in particolare tra quelle persone di un sistema sociale che hanno un minore rispetto per la legittimità ...
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Uno dei maggiori teorici sociali del 20° sec., James Coleman (1990), ha proposto di definire l’autorità come quel rapporto sociale che nasce dal diritto di ogni essere umano di controllare il proprio comportamento [...] si trasformerebbe rapidamente in una rissa collettiva. L’assenza di regole è la condizione che a livello individuale produce anomia e, a livello collettivo, si avvicina di più alla hobbesiana ‘guerra di tutti contro tutti’, che alla lunga impedisce ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Sofisti
Aldo Brancacci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’età dei sofisti è caratterizzata dall’emergenza del soggettivismo in campo [...] i ceti sociali e i cittadini attraverso i benefici effetti dell’investimento pubblico e privato. La città in cui vige l’anomia è opposta a quella retta dalla buona legislazione, e la peggiore calamità che ne possa derivare è la tirannide, la quale ...
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ISTITUZIONI
Alessandro Cavalli e Mary Douglas
Processi e tipologia
di Alessandro Cavalli
Il concetto di istituzione
Sia nel linguaggio comune che nel lessico delle scienze sociali il concetto di istituzione [...] (1938), in Social theory and social structure, Glencoe, Ill., 1949, pp. 125-149 (tr. it.: Struttura sociale e anomia, in Teoria e struttura sociale, vol. II, Bologna 1970, pp. 297-345).
Nelson, R.R., Winter, S.G., An evolutionary theory of economic ...
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Criminologia
Jean Pinatel
Introduzione
Origini e sviluppo
Un lungo periodo prescientifico precede la nascita della criminologia e la sua organizzazione in quanto disciplina a sé stante. Anche se la [...] con l'aggressività. Allo stesso modo si è sottolineato che la crescente confusione spirituale determina uno stato di anomia che favorisce la generalizzazione dell'egocentrismo; che la soddisfazione immediata, il piacere del momento, la mancanza di ...
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URBANI, Giovanni.
Bruno Zanardi
– Nacque a Roma il 6 ottobre 1925. Figlio di Giuseppe, direttore generale al ministero dell’Agricoltura, e di Anna Anita Prestìa. Ebbe un fratello maggiore, Enrico, ordinario [...] dal filosofo tedesco: «pericolo», con l’aver aperto una radicale faglia tra certezza identitaria del mondo storico e anomia ubiquitaria del mondo d’oggi; «salvezza», quando resa «matrice d’una rinnovata esperienza del fare creativo [...] in grado ...
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anomia1
anomìa1 s. f. [dal gr. ἀνομία, comp. di ἀ- priv. e νόμος «legge»]. – 1. Assenza di leggi fisse, carenza dei poteri dello stato, anarchia. 2. In sociologia: a. Incapacità dell’individuo di percepire il valore della legge, per rifiuto...
anomia2
anomìa2 s. f. [comp. di a- priv. e nome]. – Nel linguaggio medico, forma particolare di afasia consistente nella incapacità, acquisita, di evocare un nome (che tradizionalmente veniva indicata con l’espressione lat. scient. aphasia...